Estratto da “Nascita del comune spoletino e sua espansione territoriale fino alla metà del XIII secolo: riflessi sulla città “ di Sandro Ceccaroni (ed. Rocca di Spoleto)
Riguarda la situazione fino al 1250 circa.
A nord:
– Monaldi, signori della Rocca Monaldesca o Mainardesca di Bazzano.
– Campello, signori del castello di Campello e della Rocca della Spina.
– Pianciani, signori delle Rocche di Pianciano. Nobili dei castelli di Cammoro ed Orsano.
– Vicco, signori di un vasto feudo che includeva i piani di Pistia e le montagne circostanti.
– Sansi, signori del castello di Pissignano.
– Cattanei-Lombardi, signori del castello di Trevi e di un ampio distretto.
A nord-ovest:
– Ritaldi o Litaldi signori di Castel Ritaldi e del castello della Morcicchia
– Clarignano, signori del castello di Clarignano
– Arcuri, signori del castello di Murice
– Manenti, detti anche i Fratta, feudatari della Fracta filiorum Manentis e delle ville di Picciche, Cannaiola, S. Lorenzo,
– Transarici, signori della Fracta Transaricorum
– Gozo, signori della Fratta di Gozo
Ad ovest:
– Benedettini di S. Pietro de Monte, che avevano possedimenti sui Monti Martani
– Arnolfi, signori delle Terre Arnolfe che includevano, tra l’altro, Cesi, Sangemini, Acquasparta, Gallicitula, Portaria, Macerino, Porzano, Collecampo, Cisterna, Scoppio, Val Peracchia (cioè Appecano, Acqua palombo e Poggio Lavarino), Messenano, Fogliano, Rapicciano, Palazzo, Arezzo, Ponte di Cordigliano, Mogliano, Boilano, Montiella, Balduini, Sterpeto, Appolenaco, Polenaco, Rivosecco, Castiglione, Poggio Azzuano, Azzuano, S. Mauro, Isolito, Icciano, Panaria, Baiano, Magnavacca e Montemartano.
– Arcori, conti di Trinnano
– Palazzo, detti anche gli Albrici o i Montemartani, proprietari del Terzerio di Grazzano, di Terzo di S. Severo, Ocenelli e S. Gregorio.
A sud:
– Lodoli, signori dello Scoppio Lodoli.
– Battiferia, signori del castello di Battiferro, della curtem Terannis et Collis Fracte.
A sud-est:
– Nobili del castello di Collestatte.
– Accarini, signori della Rocca Accarini.
– Nobili della bassa valle del Nera i quali, legati tra loro da vincoli di parentela e divisi in più rami, possedevano un vasto feudo che si estendeva, oltre che nel ricordato territorio sottoposto ai Battiferia, da Papigno alle Cascate delle Marmore, da Castel di Lago a Polino, dalla Rocca di Sacrato ai castelli di Ceselli e di Pirocchio e quindi anche nelle montagne ad est ed ad ovest della Somma verso il ternano
– nobili di Ceselli, che detenevano il castello di Ceselli
– Arroni che possedevano il castello di Arrone ed una fascia di territorio a sud di tale castello fino a Papigno
– Nobili di Castel di Lago che signoreggiavano su Castel di Lago, Rocca di Sacrato e sul castello di Pirocchio
– Polino, signori del castello di Polino, di Petano, Stagnano o Astagnano, Forcamelone, Camposemptino, Rivo de Vico e Pianezza
– Tiberti, signori dei castelli di Monteleone (Brufa), Vetranula, Pizzoli, Polvaria
– Brancaleoni, nobili dei castelli di Piediluco e Melice.
– Chiavano che disponevano del castello di Chiavano e delle fortezze di Cornacile, Radeto, Moscione, Iperchia, Terzone, Trimezzo, delle ville di S. Silvestro, Butino, Troniano, Figli, Grencelle, Ruzzo, S. Giovenale, Sala e Viesci.
– Barattali, signori di Poggiodomo ed Usigni.
– Ancaiani, signori del castello di Ancaiano.
– Lapperino, signori del castello di Lapperino e della villa delle Cese.
A nord-est:
– Alviano, signori di Mevale, Giove e Belvedere.
– Nobili di Ponte
– Nobili del castello di Cerreto e della valle del Vigi.
– Nobili del castello di Sellano
– Nobili del castello di Postignano.
– Albrici, signori della Rocca Albricorum.
– De Domo, signori della Valle di S. Pietro in Tegularia, Collemancio, la villa delle Fratte e, verosimilmente, di Castel del Monte.