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Inclite visite

Importantissime persone hanno visitato Spoleto, nel tempo. Tentiamo una sintetica sinossi di questi eventi.
Ad oggi la conta è di 50 visite qui raccontate,  di cui 15 di Papi, 11 di Re, Regine o Imperatori, 3 di Presidenti della Repubblica.

Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto – 43 a.c.
Molte fonti riportano la sosta del futuro Imperatore a Spoleto nel 43 a.c.. Si fermò per prepararsi ed approvvigionarsi in vista della battaglia di Modena, che lo vide vincitore contro Marco Antonio in un, forse decisivo, episodio della guerra civile.

Imperatore Corrado II di Franconia – aprile 1027
Corrado di Franconia, dello “il Salico”, già imperatore dei Franchi dal 1024, nel 1026 si recò a Milano, perché alcune città italiane, capeggiate da Pavia, si stavano ribellando, al punto da distruggere il palazzo imperiale di Pavia. Corrado il Salico sottomise i ribelli e, già che era a Milano, si fece incoronare “Re d’Italia” dall’arcivescovo Ariberto d’Intimiano.
Poi decise di andare a Roma, per una nuova incoronazione (26 marzo 1027), questa volta come “Imperatore del Sacro Romano Impero” e da un Papa, Giovanni XIX ( Romano dei Conti di Tuscolo, Roma, data imprecisata – Roma, 9 ottobre 1032, Papa della Chiesa Cattolica dal 1024).
Al ritorno volle passare a Spoleto. Il motivo che lo spinse fu la visita alla Chiesa dei Santi Apostoli, dove avevano avuto riposto le spoglie di Santo Spes, che poi furono donate dal Duca Ildeprando a Carlo Magno e da questi portate nelle sue terre, ad Acquisgrana. Questa chiesa fu poi usata, dal XVII secolo, come fienile e, dal XIX, come abitazione (vedi scheda “SS Apostoli).

Papa Innocenzo II – 1138 
Papa Innocenzo II (Gregorio Papareschi, Roma, data imprecisata – Roma, 24 settembre 1143, Papa della Chiesa Cattolica dal 1130) dovrebbe aver pernottato nel Palazzo delle Conce (oggi Hotel San Luca). Appena arrivato notò che i suoi cavalli erano assetati, così fece , miracolosamente, sgorgare acqua dal suolo. In quel punto fu costruita la “fontana Papale” (vedi scheda “fonte pescaia”).

Papa Innocenzo III – 1198
Lotario dei Conti di Segni (Gavignano RM, 1161 – Perugia, 16 luglio 1216, Papa della Chiesa Cattolica dal 8 gennaio 1198) venne a Spoleto nel 1198, appena eletto,  per la consacrazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta, benché, forse, in quel momento, la Chiesa non fosse ancora stata completata.
Infatti 28 anni dopo fu, nuovamente, consacrata da Onorio III.

Papa Onorio III – 1126
Onorio II ( Cencio Savelli, Albano RM, 1150 circa – Roma, 18 marzo 1227, Papa della Chiesa Cattolica dal 1216), appena eletto Papa (a Perugia), durante il viaggio verso Roma, si fermò a Spoleto per la seconda consacrazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta, probabilmente ora a lavori terminati. Infatti nella complessa scritta sul mosaico della facciata appare che il 1207 fu l’anno della fine dei lavori.

Papa Gregorio IX – 1232
Papa Gregorio IX (Ugolino di Anagni o Ugolino dei conti di Segni, Anagni FR, 1170 circa – Roma, 22 agosto 1241, Papa della Chiesa Cattolica 1227) venne a Spoleto per proclamare Santo Antonio da Padova (originario di Lisbona, in Portogallo), appena un anno dopo la sua morte.
Il Papa ascoltò la lettura dei cinquantatré miracoli del Santo approvati dalla Chiesa e, dopo il canto del “Te Deum”, proclamò solennemente e ufficialmente Santo Frate Antonio, fissandone la festa liturgica nel giorno anniversario della sua nascita in cielo, il 13 giugno. Leggenda vuole che i devoti padovani per riconoscenza provvidero a impermeabilizzare il tetto del Duomo col piombo.

Papa Bonifacio IX – 1392
Pietro Tomacelli (Casarano, Lecce 1350 circa – Roma, 1404, Papa della Chiesa Cattolica dal 1389). Egli regnò durante lo “scisma d’occidente”, mentre ad Avignone v’era l’antipapa Clemente VII e poi Benedetto XIII. Visitò Spoleto, soggiornando nella Rocca che era stata ultimata solo 25 anni prima. A seguito di questa importante visita venne a lui dedicata una delle torri della Rocca, quella che guarda verso San Pietro.

Sigismondo di Lussemburgo, Imperatore, Re di Ungheria, Boemia e Croazia – 21 agosto 1433
Nel 1433 Sigismondo di Lussemburgo, Re di Ungheria, Croazia e Boemia, si recò in Italia per essere incoronato “Imperatore del Sacro Romano Impero” da Papa Eugenio IV (Gabriele Condulmer, Venezia, 11 gennaio 1383 – Roma, 23 febbraio 1447, Papa della Chiesa Cattolica dal 1431). E’ l’imperatore che condannò a morte Jan Hus e che indisse la crociata contro gli ussiti.
Venne in occasione della Pentecoste del 1433 (il 31 maggio). Tornando da Roma in Germania fece sosta a Spoleto. Alla sua presenza fu inaugurata la fontana di Piazza (del Foro) dopo i restauri.
Con l’occasione diede il titolo di Cavaliere a Tommaso Martani.

Papa Nicolo V  –  dal 19 maggio 1449 
Niccolò V, (Tommaso Parentucelli, Sarzana, La Spezia, 1397 – Roma 1455, Papa della Chiesa Cattolica dal 1447) dovette scappare da Roma nel 1449 a causa di una epidemia di peste. Venne a Spoleto dove era rettore e castellano il suo fratellastro Filippo Calandrini. Da qui coordinò le azioni di contrasto all’antipapa di Avignone, Felice V.
Decise di di rimodellare e restaurare alcuni appartamenti nella Rocca, affidando i lavori a Bernardo Rossellino, tanto che il suo stemma (le chiavi decussate) è sul pozzo della Rocca.
La sua presenza, però, attirò molti personaggi che, da Roma, venivano a fargli visita. Questi così portarono la peste a Spoleto, tanto che il Papa si allontanò ancor di più rifugiandosi a Fabriano.
Nel 1451 morì qui sua madre, Andreola da Sarzana, sepolta in Cattedrale. Motivo per il quale Niccolò V fece ritorno più volte a Spoleto e concesse molti fondi per le opere pubbliche: per le mura urbiche, per alcuni palazzi, per completare la Torre dell’Acqua e per erigere il loggiato e la cisterna nel cortile d’onore, affidandone l’opera a Bernardo da Rossellino.

Papa Pio II – 1459 e 1464
Pio II (Enea Silvio Bartolomeo Piccolomini. Corsignano, Siena 1405 – Ancona, 1464, Papa della Chiesa Cattolica dal 1458).
Stette a Spoleto l’anno successivo alla sua elezione, durante il viaggio per andare al “Congresso di Mantova”, da lui  stesso indetto, che riunì i potenti d’Europa e dichiarò guerra ai turchi.
Fu a Spoleto anche nel  1464, facendo tappa nel viaggio verso Ancona, dove si diresse nella intenzione di condurre personalmente la guerra contro i turchi. Non poté però partire perché, nonostante la presenza di cinquemila volontari, mancavano le navi veneziane. In questa sosta contrasse la peste e mori in Ancona.

Papa Sisto IV – 1477
Francesco della Rovere (Pecorile, Reggio Emilia, 1414 – Roma 1484, Papa della Chiesa Cattolica dal 1471) a quattro anni dalla sua elezione gestì il Giubileo del 1475, molto complicato perché il Tevere esondò e lo spargersi dei topi generò la peste, dalla quale scapparono sia i pellegrini che lo stesso Papa. Egli si recò, nel giugno 1476, prima a Campagnano poi a Narni, dove stette 4 mesi e nominò Cardinale Rodrigo Borgia, futuro Papa. Poi andò  ad Amelia, quindi a Spoleto, dove ebbe stretto rapporto con il Vescovo Berardino Eroli, ed infine ad Assisi. A causa della pestilenza prolungò di otto mesi il Giubileo del 1475 che, quindi, si concluse nell’agosto del 1476.

Papa Giulio II e futuro Papa Giovanni dè Medici (Leon X) – 1511
Giuliano della Rovere (Albisola, Savona, 1443 – Roma 1513, Papa della Chiesa Cattolica dal 1503), è un Pontefice famosissimo, per moltissimi motivi, tra i quali la istituzione delle Guardie Svizzere, la fondazione dei Musei Vaticani e l’avvio dei lavori per la Basilica di San Pietro. Venne a Spoleto nell’anno in cui costituì la “Lega Santa” per combattere i francesi. Venne accompagnato da un gran seguito, composto anche da molti Cardinali e, tra questi, Giovanni dè Medici, che poi diverrà Papa col nome di Leone X.

Martin Lutero – 1512
Il religioso, teologo e Docente universitario che nel 1517 pubblicò sulla chiesa di Wittemberg le “95 tesi” e che diede poi luogo allo scisma protestante aveva studiato a lungo prima di prendere questa posizione. Una parte dei suoi studi si sono svolti a Spoleto. È infatti notorio che nel 1512, appena laureato in teologia, probabilmente approfittando di un viaggio a Roma, si fermò qui a studiare. nella fornitissima biblioteca del Convento agostiniano di San Nicola di Bari, fondata da Pierleone Leoni. Il complesso era diverso da quello attuale, edificato dal 1304 sulle precedenti Chiese di San Nicola e di San Massimo, ma la sua biblioteca era già famosissima.

Michelangelo Buonarroti – 18 dicembre 1556
Il “divin artista” aretino fu a Spoleto durante un viaggio da Roma a Loreto. Una fuga, perchè Roma rischiava di essere attaccata dall’esercito spagnolo, così il Buonarroti decise di andarsene.
A Spoleto dovette fermarsi molti giorni perché colto da coliche renali. Era già in là con la età (81 anni) ed aveva, ovviamente, già compiuto le sue immense opere. Il Cardinale Farnese lo alloggiò nell’Eremo delle Grazie, sul Monteluco, affinché si potesse riavere. Da qui scriveva al Vasari, perché non gradiva quanto scritto su di lui nella prima edizione de “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” (1550). Tanto insistette che riuscì a farla emendare per la seconda edizione, del 1568. In una di queste missive Michelangelo ebbe a dire (al Vasari)
: “Io a questi dì ho avuto, con gran disagio e spesa, un gran piacere nelle montagne di Spoleti a visitare què romiti, in modo che io son ritornato men che mezzo a Roma; perché veramente è che non si trova pace se non nei boschi.”

Papa Gregorio XIV – 1591
Niccolò Sfondrati (Somma Lombardo, 1535 – Roma, 1591), Papa della Chiesa Cattolica dall’8 dicembre 1590. Fece visita a Spoleto nel 1591, poco prima di morire, dimorando nel convento di San Salvatore (oggi San Domenico), quindi nel convento dei Dominicani. Avendo forti dolori (soffriva di calcolosi) fu “curato” con il contatto del “Sacro Chiodo della Croce di Cristo”, tutt’oggi conservato in quella chiesa, e così guarito.

Galileo Galilei – 1624
Galileo Galilei venne a Spoleto nell’aprile del 1624, a 60 anni, mentre si recava a Roma da Papa Urbano VIII per le sei udienze ove, vanamente, cercò di ottenere tolleranza verso il sistema copernicano. Fece sosta , a Villa Gelosi (vedi), sulla strada per Acquasparta. Per lui fu fatta appositamente affrescare una stanza. Non era ancora stato costretto a pronunciare la celebre “abiura” (22 giugno 1633), ma iniziava già a scrivere il “Dialogo”.
Galilei, come anche Giovanni Battista Della Porta, faceva parte della famosa “Accademia dei Lincei”, fondata ad Acquasparta, a Palazzo Cesi, da Federico Cesi, insieme Francesco Stelluti, Anastasio De Filiis e Johannes van Heeck (detto “Giovanni Ecchio”), il quale era amico del Gelosi.
Richiamandosi al nome dell’animale dalla acutissima vista, l’Accademia è votata allo studio delle scienze, ed ancora oggi esistente.
Da Spoleto Galilei si recò ad Acquasparta, alla Cascata delle Marmore e al lago di Piediluco per motivi di studio e ricerca.

Cristina di Svevia – 15 dicembre 1655
Cristina fu Regina di Svezia dall’età di sei anni, quando il padre Gustavo Adolfo morì in battaglia, e fino all’età di 28, quando, nel 1654, si convertì dal protestantesimo al cattolicesimo e, di conseguenza, abdicò in favore del cugino Carlo Gustavo e lasciò la Svezia per trasferirsi a Roma (a Palazzo Farnese) ospite, con una corte di più di 200 cavalieri, del neoletto Papa Alessandro VII (Fabio Chigi, Siena, 13 febbraio 1599 – Roma, 22 maggio 1667, Papa della Chiesa Cattolica dal 1655). Per altro ottenne protezione, ospitalità e prestiti anche da altri tre papi ( Clemente IX, Clemente X e Innocenzo XI).
Era amica delle più importanti personalità europee e di persone come Renato Cartesio (René Descartes, che morì a Stoccolma dove era andato proprio per fare lezione a Cristina), Blaise Pascal, Alessandro Scarlatti, Gian Lorenzo Bernini..
Nel lungo viaggio dalla Scandinavia a Roma fece sosta anche a Spoleto, che fu addobbata a festa, soprattutto adornando e, addirittura, sopraelevando Porta Fuga. Ella, già ai confini con Foligno, fu accolta dal Governatore di Spoleto, Monsignor Diego Capece e dal suo seguito, e, sulla Via Piancianina, dall’appena nominato Arcivescovo Cesare Facchinetti ed altri Vescovi e Nobili. Era arrivato, da Roma, dal Cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertoni (pseudonimo di Saverio Francesco Frascella), l’ordine di accogliere la Regina ed il suo seguito e di provvedere al fieno ed alla biada per i cavalli.
Cristina fu ospitata insieme alla sua servitù personale, nel palazzo del vescovato, mentre gran parte dei dignitari al seguito, tra i quali Pimentel e Montecuccoli, furono divisi in vari palazzi.
Nonostante la neve furono allestiti per lei spettacoli e concerti, e riordinato e ripulito il Duomo per la sua visita. (Vedi anche scheda “Arazzo della Regina Cristina”.

Papa Clemente XI – 1684
Giovanni Francesco Albani, Urbino, 23 luglio 1649 – Roma, 19 marzo 1721,  Papa dal 1700.
Di famiglia nobile, con origini albanesi (quella paterna) e lombarde (quella materna, la contessa Mosca di Pesaro)
Soggiornò a Palazzo Campello quando era vicario della Basilica di San Pietro, sei anni prima di essere eletto Papa, ancora giovanissimo, 51enne.

Marie Casimire Louise de la Grange d’Arquien Regina di Polonia – marzo 1699
La Regina fu ospite, di Alfonso Palettoni, nel palazzo in Borgo San Gregorio. Era già vedova da tre anni del Re Jan Sobiesky (Giovanni III) ed aveva deciso di ritirarsi a Roma con la sua famiglia ed il seguito. Fece tappa a Spoleto, proveniente da Macerata, ricevuta dal Vescovo Pietro Gaddi.

Carlo Sebastiano di Borbone (il futuro Carlo III Re di Spagna) – 1734
Soggiornò a Palazzo Collicola nell’anno in cui, divenuto maggiorenne, decise di riconquistare Napoli, in quel momento governata dagli austriaci, ai Borbone.
Egli partì da Parma, il 4 febbraio 1734, passò per Firenze (le capitali dei suoi due Ducati), poi, appunto, per Spoleto e quindi, il 28 marzo, raggiunse il Regno di Napoli, per poi conquistarlo il 10 maggio. Quindi il soggiorno a Palazzo Collicola deve essere dei primi giorni di marzo.
Successivamente divenne re di Spagna, alla morte del padre Filippo V.

Papa Pio VI – 1782
Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Angelo Braschi, Cesena, 25 dicembre 1717 – Valence-sur-Rhône, 29 agosto 1799, Papa dal 1775, soggiornò a Spoleto, a palazzo Collicola, nel 1782, in occasione di un viaggio a Vienna, sia all’andata (probabilmente) che al ritorno (certamente). Secondo altri alla andata soggiornò a Villa Loccatelli (Villa Redenta), essendone proprietari, il Cardinale Francesco Maria e suo fratello Fabrizio, anche egli presule, originari, come il Papa, di Cesena.
E’ il Papa che fece porre l’obelisco sallustiano in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, fece edificare il bellissimo Palazzo Braschi, tra Piazza Navona ed il rione Parione, demolendo il preesistente palazzo Orsini.
Fu il Papa che gestì il Giubileo del 1775 e subì l’invasione Francese del 1798, fino ad essere arrestato e portato prima a Siena, poi a Briançon, e poi verso Digione dove non arrivò morendo a Valence-sur-Rhône,
Quando Pio VI arrivò a Spoleto fu accolto in pompa magna dai notabili della città ed accompagnato a Palazzo Collicola ove, nel salone d’onore lo attendeva una orchestra di archi ed un rinfresco. Poi Giovan Battista Collicola pregò il Pontefice di benedire dalla finestra la folla inneggiante che riempiva la corte del palazzo, ed il Papa accondiscese. Tutt’ora una targa in quel salone ricorda la visita.

Johann Wolfgang Goethe – 27 ottobre 1786
Nel primo anno del suo “Viaggio in Italia” (“Italienische reise”) Goethe soggiornò a Spoleto, veniva da Assisi ed era diretto a Roma. Egli dedicò queste famose righe al Ponte delle Torri:
“Sono salito a Spoleto e sono anche stato sull’acquedotto, che nel tempo stesso è ponte fra una montagna e l’altra. Le dieci arcate che sovrastano a tutta la valle, costruite di mattoni, resistono sicure attraverso i secoli, mentre l’acqua scorre perenne da un capo all’altro di Spoleto. È questa la terza opera degli antichi che ho innanzi a me e di cui osservo la stessa impronta, sempre grandiosa. L’arte architettonica degli antichi è veramente una seconda natura, che opera conforme agli usi e agli scopi civili. È così che sorge l’anfiteatro, il tempio, l’acquedotto”.
Sembra che abbia alloggiato nella “locanda della croce bianca”, che era, probabilmente, in Borgo San Gregorio.

Carlo Emanuele IV di Savoia Re di Sardegna – 1801
Il figlio del Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, e dell’infanta di Spagna Maria Antonietta, marito di Maria Clotilde, sorella del Re di Francia Luigi XVI (ghigliottinato dai rivoluzionari francesi). soggiornò a Palazzo Collicola quando, avendo gli austriaci preso Torino, scelse di vivere tra Firenze, Roma e la Sardegna. Scelta che gli diede il soprannome di “l’esiliato”.

Papa Pio VII – 30 giugno/1 luglio 1800 e 13/14 maggio 1805 e 1814
Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti (Cesena 1742 – Roma 1823, Papa dal 14 marzo 1800).
Vedasi la scheda “Qui ha vissuto Pio VII”.
Fu eletto Papa a Venezia, il conclave si tenne lì perché Roma era occupata dai francesi. Dopo un mese di visite alle diocesi venete intraprese il viaggio per mare fino a Pesaro e di qui, via terra, verso Roma.
A Spoleto s
oggiornò nel Palazzo Vescovile dove viveva il suo concittadino Francesco Maria Loccatelli, Vescovo di Spoleto. Ovviamente visitò anche Villa Loccatelli ed il Monastero della Stella, ove erano due sue pronipoti.
Lasciò una corona d’oro sulla SS Icone e fu tenuto uno spettacolo di fuochi di artificio in suo onore. Al Papa ed al suo seguito furono offerti dei gelati.
Cinque anni più tardi, di ritorno da Parigi, ove aveva incoronato Napoleone Bonaparte, si fermò a Villa Martorelli (ora Villa Redenta), ospite di Fabrizio Loccatelli, nobile cesenate proprietario della villa e fratello del Vescovo Francesco Maria.
Il Papa visitò di nuovo il Monastero della Stella, e, personalmente, nella cappella del Palazzo Vescovile, traslò la reliquia di San Ponziano (la testa) in una nuova urna di argento.
Passò ancora per Spoleto nel maggio del 1814, tornando a Roma dopo 5 anni di prigionia in Francia e a Savona (vedi “Pio VII dalla cattività savonese a Spoleto”), ma non vi dormì.

Gioachino Antonio Rossini – 1817
Il famosissimo compositore pesarese venne a Spoleto, all’età di 25 anni, per suonare come contrabbassista nella rappresentazione della sua opera “L’italiana in Algeri”, al Teatro Caio Melisso, allora chiamato “Teatro Nobile”. Sembra che a Spoleto divenne amante del tartufo, tanto da richiederne poi la spedizione ai suoi amici spoletini.

Francesco I Imperatore d’Austria – 1820
Francesco Giuseppe Carlo d’Asburgo Lorena (1768 – 1835) fu fu l’ultimo “Imperatore del Sacro Romano Impero”, primo Imperatore d’Austria (col nome di Francesco I), Re di Boemia e Re di Ungheria, ultimo Duca di Milano. Nel 1820 intervenne contro alcuni tentativi di rivoluzione a Napoli e fu, probabilmente, in occasione di questo viaggio che soggiornò a Spoleto. Della sua visita si sa poco, ma, essendo appena stato rinvenuto il Ponte Sanguinario, gli scavi furono accelerati per meglio poterlo mostrare all’Imperatore.

Giacomo Leopardi – 20/11/22 e 4/9/30 (o forse 5 settembre 1833)
Per due volte Leopardi si fermò a Spoleto, nell’allora Hotel Posta (poi Italia).
Nel primo viaggio Leopardi stava andando da Spoleto a Roma con lo zio materno, Girolamo Antici.
Nel secondo tornava da Firenze, febbricitante, tanto che per riprendersi si fermò nella nostra città per due notti.

Principi C. L. Napoleone Bonaparte e Napoleone L. Bonaparte (futuro Napoleone III) – 1831
Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, regnante come Napoleone III (Parigi, 20 aprile 1808 – Chislehurst, 9 gennaio 1873), era nipote, per parte di zio, di Napoleone Bonaparte. Fu Presidente della Repubblica francese dal 1848 al 1852 e imperatore dei francesi dal 1852 al 1870. I due fratelli vivevano a Roma ed erano aderenti alla carboneria, e per questo ricercati dagli austriaci. Dovendo fuggire trovarono rifugio a Spoleto, ospiti di Pompeo Campello nel suo palazzo.

Papa Gregorio XVI – 2, 3 e 4 settembre 1841

Bartolomeo Alberto Cappellari (Belluno, 18 settembre 1765 – Roma, 1 giugno 1846, Papa dal 2 febbraio 1831), Papa Gregorio XVI, si fermò a Spoleto facendo tappa nel suo pellegrinaggio alla Madonna di Loreto, compiuto con sette carrozze, per un seguito di ben 48 persone.
Fu ricevuto dal Gonfaloniere Giovanni Parenzi e dimorò nel Palazzo della Delegazione Apostolica (Palazzo Ancaiani).
Per la sua venuta di affrettarono i lavori di completamento del “terzo tronco” della traversa nazionale interna (da Piazza Collicola a Via Tobagi), per l’occasione abbellito di due archi trionfali, uno sotto Palazzo Pianciani (alto 14 metri, con capitelli corinzi e basi in bronzo e frasi di giubilo) e l’altro sotto Palazzo Collicola (Alto 15 metri e mezzo, con capitelli dorici, con lo stemma pontificio). Furono anche istituite e sorteggiate sei doti per “ragazze oneste e povere”.
Arrivò a Spoleto il 2 settembre 1841, preceduto dal Segretario di Stato Cardinale Mario Mattei ed annunciato dagli spari di cannone dalla Rocca. A 20 giovani spoletini, vestiti di nero con fascia argentea, fu concesso l’onore di trainare a mano la carrozza del Papa dalla porta San Luca a San Filippo.
In suo onore fu tenuto uno spettacolo di fuochi di artificio, suonò la Banda Musicale e furono illuminate tutte le frazioni del circondario. Furono erette 4 grandi statue vicino a Porta S. Luca, raffiguranti le virtù cardinali: Prudenza, Fortezza, Giustizia e Temperanza.
Il giorno 3 visitò i Monasteri della Stella e del Palazzo e concesse “il bacio del sacro piede” nella sala del Trono.
Visitò la fabbrica di panni Lana del Conte Pianciani, impartì la benedizione alla folla dal balcone del Palazzo Ancaiani e dal terrazzo del Duomo.
Il Papa ripartì il giorno 4 alle ore 9,00, dopo aver fatto visita al Monastero di Sant’Agata e dopo aver lasciato centinaia di scudi in beneficenza a varie categorie di bisognosi. Sulla strada per Foligno fece costa a San Giacomo per pregare.

Prìncipi Umberto e Amedeo di Savoia – 29 e 30 settembre 1861
I figli di Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, e di Maria Adelaide d’Asburgo Lorena , Regina del Regno di Sardegna, stavano compiendo un lungo giro nel regno d’Italia appena conquistato, iniziato il 16 settembre e concluso l’8 ottobre. Avrebbero dovuto essere a Spoleto il 28 settembre 1861, ma la visita si svolse il 29, per il prolungarsi della permanenza ad Ancona, comunicata con telegrafo, impiantato proprio in quell’anno, a Spoleto.
La carrozza dei Prìncipi percorse la “Traversa Nazionale Interna”. Ma non percorse il primo tratto (“la Valle”), perché attraversò Borgo San Gregorio (Corso Garibaldi, oggi), Via dei Gesuiti e poi imboccò davvero la Traversa, oramai quasi conclusa, mancando solo il tratto del “ponte Ferrari”, dalla attuale via Egio alla attuale piazza Carducci.
Per l’occasione le strade furono bonificate (“spasa la rena in più punti”), alcune facciate imbiancate, e le case esposero drappi e 308 bandiere. Fu coperta con teli e fiori la “casupola Marignoli” all’inizio di Borgo San Gregorio, che pareva brutta ed indecente. E, con una impalcatura ed un grosso telo, fu coperto anche palazzo Travaglini, “affettato” per aprire la Traversa ed ancora non completato.
Furono innalzati quattro palchi per la bande musicali: alla fine di Borgo San Gregorio, uno a San Domenico e due a Piazza Vittorio Emanuele (Piazza della Libertà).
I Prìncipi dimorarono nel “Palazzo della Intendenza” (Palazzo Ancajani), che però era sfornito di arredi e lampadari, che furono portati dai vari palazzi Nobiliari della città e dal palazzo Municipale. A Palazzo Ancajani, sul soffitto della sala da pranzo, il pittore Angelo Salvatori dipinse l’arma dei Savoia: croce d’argento su scudo rosso.
Il 30 settembre le altezze reali andarono a Terni, ma tornarono a dormire a Spoleto, di nuovo accolti da concerti bandistici in piazza. Poi si diressero a Perugia.

Giosuè Carducci – Tre visite tra il 1876 ed il 1877
Il poeta soggiornò a Spoleto per tre volte, in questi due anni, dapprima perché inviato come “Commissario Regio”  al nostro Liceo Classico per una ispezione (giugno 1876). Poi quando svolse la funzione di commissario di esami a Perugia, al Liceo Mariotti, l’anno seguente, e volle tornare a Spoleto, che tanto lo aveva affascinato.
Nella prima visita chiese di visitare le Fonti del Clitunno, che lo ispirarono a scrivere l’ode “Alle Fonti del Clitunno” (tra il 2 luglio e il 21 ottobre 1876).
Il legame tra il poeta e la nostra città è, per altro, testimoniato dalla targa affissa sulle mura ciclopiche nel 1906, pochi mesi prima del conferimento del premio Nobel (vedi scheda “targa Carducci”) e dalla intitolazione della piazza ove è Palazzo Toni (vedi schede) e della biblioteca comunale (nel 1907).

Re Umberto I di Savoia – 5 settembre 1892 
Umberto I, il “Re buono”, che, da Principe, era stato a Spoleto nel 1861, divenne il secondo Re d’Italia nel 1878. Nel 1892, trovandosi a Foligno per assistere alle Grandi Manovre Militari, fu invitato a Spoleto, dal Sindaco Salvatore Fratellini, per inaugurare il monumento a suo padre, Vittorio Emanuele II (opera di Urbano Lucchesi) nella piazza a lui intitolata (ora Piazza della Libertà). Accettò l’invito dietro promessa che “la Città non farà la benché minima spesa sotto nessun pretesto per l’arrivo ed il ricevimento del Re”.
Il Sindaco ebbe l’onore di salutare i Ministri Pelloux e Bonacci, i Generali Cosenz e Pallavicini, ed Amedeo I di Spagna. Dopo la cerimonia si svolse un ricevimento in Comune.

William Frederick Cody (Buffalo Bill) – 23 marzo 1906
Cacciatore di bisonti, soldato, attore, esploratore, massone ed eroe nazionale statunitense, divenne, negli ultimi anni della sua vita, impresario teatrale, dopo aver recitato per undici anni a teatro, nel ruolo si sè stesso. Infatti nel 1883 creò il “Buffalo Bill Wild West Show”, uno spettacolo circense cui prendevano parte anche il leggendario capo sioux Toro Seduto, Calamity Jane e Alce Nero. Il 23 marzo del 1906, durante la seconda tournée italiana (la prima fu nel 1890) tenne spettacolo a Spoleto, con 300 cavalli e 150 indiani pellerossa, a Piazza Campello.

Pietro Mascagni – 26 settembre 1906
Il compositore e direttore d’orchestra livornese Pietro Antonio Stefano Mascagni (Livorno, 7 dicembre 1863 – Roma, 2 agosto 1945) diresse un concerto al Teatro Nuovo.
Era già famoso in tutto il mondo, avendo compiuto tournée in Europa, Stati Uniti e Sud America. Ed era direttore della Scuola Nazionale di Musica di Roma.
Al Nuovo eseguì brani di Rossini, Verdi, Schumann, Wagner, Tschaikowsky ed altri. L’evento fu propiziato dalla amicizia di Adriano Belli con l’artista, allora un vero divo, e dal lavorìo dell’allora Sindaco Domenico Arcangeli: ebbero l’idea di invitare il Divo, sapendo che era a Foligno per rappresentare la sua opera “Iris”. Fu assistito da una orchestra di ben 60 elementi, e la serata si concluse con una cena di gala.

Hermann Hesse – 28 aprile 1911
Lo scrittore, poeta e pittore tedesco (naturalizzato svizzero), vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1946, visitò Spoleto nel 1922, l’anno in cui nacque il suo terzo figlio Martin, in cui pubblico “sotto terra”, libro di poemi, ed in cui fece anche il famoso viaggio nelle indie.
Proveniva da Orvieto ed era diretto ad Assisi. Da Spoleto mandò una cartolina alla moglie, ove scrisse: “Spoleto è la scoperta più bella che ho fatto in Italia, c’è una tale ricchezza di bellezze pressoché sconosciute, di monti, di valli, foreste di querce, conventi, cascate!” e le disse che avrebbe voluto vivere qui per qualche tempo.

Regina Margherita – 24 giugno 1919
Margherita di Savoia (Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia-Genova,  Torino, 20 novembre 1851 – Bordighera, 4 gennaio 1926), consorte di re Umberto I, prima regina d’Italia, visitò Spoleto nel giugno del 1919. Era già vedova, essendo stato assassinato il Re il 29 luglio 1900 a Monza, per mano dell’omicida Bresci, per cui regnava il figlio di Margherita, Vittorie Emanuele III.

Luigi Pirandello – 1924
Il Professore, scrittore ed autore teatrale visse l’estate del ’24 sul Monteluco, scrivendo qui ( 1867 – 1936)  “Sagra del Signore della nave” e ” La nuova colonia”. (vedi pagina “eremo di San Giovanni”).

Aimone di Savoia Aosta – 23 ottobre 1932
Duca di Aosta, Re di Croazia e, soprattutto, Duca di Spoleto, Aimone di Savoia Aosta fu a Spoleto, nel 1932, per inaugurare il Monumento ai Caduti, a Colle Attivoli. Poi visitò la Rocca, la Scuola Allievi Ufficiali, quindi assistette ad un concerto al Teatro Nuovo diretto dal Maestro Placido Nicolai.

Umberto Principe di Piemonte – 20 ottobre 1938
Svolse la sua visita a Spoleto in qualità di Ispettore dell’Arma di Fanteria. Visitò anche i ricoverati all’ospedale e rese omaggio in Vescovato alle autorità religiose. Otto anni dopo vi tornerà con la moglie, sposata nel 1939.

Beniamino Gigli – 18 settembre 1932 e 12 / 15 agosto 1939 e novembre 1942
Che il grandissimo tenore recanatese Beniamino Gigli, noto in tutto il mondo, potesse cantare a Spoleto era una idea impossibile, Ma l’avvocato romano, di madre spoletina, Adriano Belli, esperto di musica, rese possibile questo ed altri miracoli !
Così Gigli si esibì per ben due volte.
Nel 1932 si scelse Piazza Duomo, ove vennero allestiti ben 4.000 posti. Gigli fu accompagnato sul palco dalle soprano Margherita Carosio e Marina Selivanova e dal baritono Armando Dadò. il ricavato dello spettacolo era destinato a beneficio delle Opere assistenziali. Per l’evento, che riempì piazza Duomo, il podestà ottenne un treno speciale che portò pubblico da Roma, sostò alla stazione di Spoleto fino alla fine del concerto per poi riportarlo nella capitale. Tutta l’organizzazione fu messa in crisi da una indisposizione del divo, un malore accusato mentre si esibiva a Lanciano. Dalla data originale del 17 luglio si giunse a fissare quella del 18 settembre 1932, data in cui avvenne, effettivamente, l’evento.
Gigli pernottò all’Hotel Tordelli, in corso Mazzini, e tornò più volte a Spoleto per diporto e per salutare gli amici, tra i quali, oltre al Belli, il noto “Bevagna” (Eugenio Testa).

Il 12 agosto 1932 Giglì si esibì di nuovo, nella “Lucia di Lammermoor”, questa volta al Teatro Nuovo. Soggiornò a palazzo Marignoli, ospite della Marchesa Eloisa Marignoli, visitò il Monteluco e partecipò, all’abergo Ferrovia, ad una cena in suo onore. Di questa seconda occasione rimane anche una lapide nel foyer del Teatro Menotti(vedi).
Per altro è intitolata a Gigli la piazza di fronte al Teatro stesso.
Alla fine del 1942 Gigli recitò nel film “i pagliacci”, di Giuseppe Fatigati, con Alida Valli. Il film è stato girato a Berlino, ma alcune scene anche a Spoleto.
Gigli continuò poi a visitare Spoleto periodicamente, ed il legame fu così forte che nel 1957 si fece a Spoleto, dopo quello fatto a Roma ove era morto, il suo funerale.

Aimone di Savoia Aosta e Irene di Grecia – 19 maggio 1940
Il Duca di Aosta, Re di Croazia e, soprattutto, Duca di Spoleto (Torino, 9 marzo 1900 – Buenos Aires, 29 gennaio 1948), e sua moglie Irene (Atene, 13 febbraio 1904 – Fiesole, 15 aprile 1974), sposata l’anno precedente,  giunsero a Spoleto con un treno speciale, otto anni dopo la prima visita del solo Aimone. Fecero visita al monumento ai caduti a Colle Attivoli (i cappuccini), alla Casa del Fascio, al Duomo, al convento francescano di Monteluco, alla scuola militare, alla Panetto e Petrelli, al cotonificio, all’oleificio cooperativo, alla scuola materna. Dedicarono molto tempo a visitare il nuovo ospedale (vedi scheda), soffermandosi a lungo coi malati ivi ricoverati, accompagnati dal Primario dell’Ospedale, Fabiano Benedetti Valentini.
Incontrarono le autorità comunali nel Municipio, lasciando dei doni. Scoprirono una lapide a Cassio Mastini, sergente maggiore del Primo Reggimento Littorio. Conclusero la visita assistendo ad una rappresentazione de “La Cavalleria Rusticana” al Teatro Nuovo.

Fausto Coppi – 5 aprile 1954
Il campione del mondo di ciclismo, vincitore di 5 Giro d’Italia e plurivincitore in strada e pista, venne a pranzo a Spoleto, accompagnato dalla “dama bianca”, Giulia Occhini, per poi salire a Monteluco. Aveva 35 anni ed era già famosissimo.

Re Gustavo VI Adolfo e Regina Luisa di Svezia – 12 ottobre 1959
Gustavo VI Adolfo di Svezia (1882-1973) e la sua seconda moglie Luisa Mountbatten (1889 – 1965) pernottarono a Spoleto. Il Re era appassionato ed esperto di architettura ed archeologia, tanto che partecipò di persona, attivamente, a numerose compagne di scavo in Italia, soprattutto in Etruria. Lavorò anche in Cina, Corea e Grecia. I reali fecero visita a numerosi nostri siti, tra i quali San Salvatore, il Duomo, Sant’Eufemia ed il Foro.

Amintore Fanfani, Presidente del Consiglio – 8 dicembre 1961
L’Onorevole Fanfani  (Pieve Santo Stefano, 6 febbraio 1908 – Roma, 20 novembre 1999) venne a Spoleto, in forma ufficiale, per la inaugurazione della variante della Flaminia (San Pietro – bivio Eggi) e della galleria sotto la Rocca.  Era alla sua terza esperienza come primo Ministro. Fanfani aveva prestato servizio militare nella Scuola Ufficiali di Spoleto.

Aldo Moro  – 13 aprile 1968
Lo statista, che verrà assassinato dalle Brigate Rosse dieci anni più tardi, era il Presidente del Consiglio in carica. Venne a Spoleto per l’avvio della attività della “Unione Spoletina” (vedi “giardino dello sport”), insieme all’Onorevole Franco Maria Malfatti, e tenne un discorso in un affollatissimo Teatro Nuovo, alla presenza anche del vescovo Ugo Poletti.

Giulio Andreotti – 23 gennaio 1971
Il notissimo politico Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919 – Roma, 6 maggio 2013) nel 1971 non aveva ancora mai ricoperto la carica di Presidente del Consiglio ma era già stato sottosegretario e ministro. Tenne un discorso nella sala XVII settembre (all’interno del Teatro Nuovo).

Albert Bruce Sabin – 15 aprile 1981
Il medico statunitense, di origine polacca, che sviluppò il vaccino contro la poliomelite e rinunziò al suo brevetto, fu a Spoleto invitato dal Presidente del CISAM, Prof. Raoul Manselli. Fu ricevuto in Municipio e fece visita ai monumenti cittadini.

Sandro Pertini, Presidente della Repubblica – 27 settembre 1982
A 86 anni Pertini venne a Spoleto per inaugurare il congresso “Il Ducato di Spoleto”, che si tenne al Teatro Nuovo in occasione della nona settimana di studi sull’alto medioevo e del trentennale del CISAM.
Fu accolto dal Sindaco Leopoldo Corinti, dal Ministro Vincenzo Scotti, dal Sindaco di Milano Tognoli e dal Presidente della Regione Umbria, Germano Marri. Dal Vescovo Ottorino Pietro Alberti, dai Senatori Giorgio Spitella e Giancarlo De Carolis. Dopo l’inaugurazione raggiunse Palazzo Ancajani, sede del CISAM. Pertini era già stato a Spoleto per un comizio del PSI.

Oscar Luigi Scalfaro, Presidente della Repubblica – 17 aprile 1993
Ancora la settimana di studi sull’alto medioevo fu occasione di una visita di un Presidente della Repubblica.
Inaugurò, all’Hotel dei Duchi, la “settimana”, poi si recò a piedi al Ristorante Sabatini per il pranzo. Quindi la visita alla sede del CISAM, a Palazzo Ancajani, e poi al Caio Melisso per gli incontri istituzionali col Sindaco Giancarlo Tulipani, il presidente della giunta regionale Francesco Ghirelli, il Vescovo Antonio Ambrosanio, i parlamentari Giovanni Paciullo e Learco Saporito, con una imprevista deviazione dal Caio Melisso per visitare il Duomo, ivi raggiunto di corsa dal Vescovo Ambrosanio che lo attendeva invece in platea.
Scalfaro era già stato a Spoleto quando era Ministro degli Interni, per un sopralluogo all’area dell’ex cotonificio, dove doveva sorgere la Scuola di Polizia.

Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica – 11 luglio 2011
Il Presidente, accompagnato dalla moglie Clio e dalla loro nipote, venne al concerto di chiusura del Festival di Spoleto, si fermò una mezz’ora nei locali della Diocesi, poi entrò in Piazza Duomo, ove erano appese decine di bandiere tricolori, ed il colonnato del Duomo era illuminato di bianco-rosso-verde, per celebrare i 150 anni dalla Unità d’Italia. Il Maestro James Conlon iniziò con l’inno di Mameli e concluse con il “Va Pensiero”.
Il Festival, per meglio dire il Maestro Menotti, ha portato a Spoleto decine e decine di eminenti personalità della politica, dell’arte, della nobiltà, dell’imprenditoria mondiale. Diamo conto, tra le inclite visite dovute al Festival, di questa per tutte, perché non sarebbe proprio possibile fare un esaustivo elenco degli illustri amici di Giancarlo Menotti.

 

VISITE AL FESTIVAL

Nel periodo d’oro del Festival dei Due Mondi, grazie alla amplissima rete di amicizie del Maestro Giancarlo Menotti, il mondo era a Spoleto. Però dei personaggi venuti qui in occasione del Festival si può fare solo una incompleta lista, suscettibile di essere implementata ma non mai esaustiva: furono talmente tanti che è quasi impossibile che lo sia.
I musei allestiti lungo i percorsi meccanizzati ne sono una buona testimonianza, seppur di certo parziale.

Vennero:
Principe Filippo di Edimburgo, Brigitte Bardot, Sofia Loren, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Luciano Pavarotti, Tennessee Williams, Jerome Robbins, Luchino Visconti, Luca Ronconi, Tomas Milian, Rudolf Nurejev, Carla Fracci, Thomas Schippers, Romolo Valli, Ken Russell, Nino Rota, Roman Polański, Ezra Pound,  Arnoldo Foà,  Joaquín Cortés, Dario Fo, Franca Rame, Mariangela Melato, Maria Rosaria Omaggio, Franca Valeri, Adriana Asti, Gérard Depardieu, Mikhail Baryshnikov, Riccardo Muti, Lucrezia Lante della Rovere, Eleonora Abbagnato, Juliette Grecò, Michele Placido, Stefano Bollani, Roberto Bolle, Liliana Cavani, Marion Cotillard, Pier Paolo Pasolini, Anna Magnani, Dacia Maraini, Alberto Moravia, Christian Badea, Eugène Ionesco, Eugène Ionesco,  Pablo Neruda, Fernanda Pivano, Franco Zeffirelli, Spiros Argiris, Allen Ginsberg,

 

 

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