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Ad Enea Sbarretti Cardinale spoletino
- 25/02/2024
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Enea Sbarretti nacque a Spoleto il 27 gennaio 1808 ( morì a Roma il 1 maggio 1884).
Era figlio di Carlo Sbarretti e di Maddalena Bonafede e zio del futuro cardinale Donato Raffaele Sbarretti Tazza.
Studiò diritto a La Sapienza, laureandosi in “utroque jure”. Fu segretario di Giovanni Maria Mastai Ferretti (quando questi, prima di divenire Papa, era arcivescovo di Spoleto). Lo seguì poi ad Imola, nominato lì Vicario Generale
Nel 1848 fu segretario del Consiglio dei Ministri e dal 1855 al 1877 fu segretario della Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Religiosi. Dal 12 marzo 1877 divenne Cardinale.
Tra i numerosi incarichi ricoperti fu Prefetto dell’Economia della Congregazione di Propaganda Fide e presidente della Reverenda Camera delle Spoliazioni; Segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari; Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede; Giudice del Tribunale Civile di Roma; Prelato referendario; Uditore del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia; Uditore della Sacra Rota.
Quindi partecipò al periodo travagliatissimo della unificazione italiana, avendo un ruolo di primissimo piano nella gestione dello Stato della Chiesa, ed adoperandosi per riconciliare il suo Stato con il Regno d’Italia.
La lapide ricorda il lascito testamentario a favore dei giovani studenti di Spoleto e di Imola.
Description
Enea Sbarretti nacque a Spoleto il 27 gennaio 1808 ( morì a Roma il 1 maggio 1884).
Era figlio di Carlo Sbarretti e di Maddalena Bonafede e zio del futuro cardinale Donato Raffaele Sbarretti Tazza.
Studiò diritto a La Sapienza, laureandosi in "utroque jure". Fu segretario di Giovanni Maria Mastai Ferretti (quando questi, prima di divenire Papa, era arcivescovo di Spoleto). Lo seguì poi ad Imola, nominato lì Vicario Generale
Nel 1848 fu segretario del Consiglio dei Ministri e dal 1855 al 1877 fu segretario della Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Religiosi. Dal 12 marzo 1877 divenne Cardinale.
Tra i numerosi incarichi ricoperti fu Prefetto dell'Economia della Congregazione di Propaganda Fide e presidente della Reverenda Camera delle Spoliazioni; Segretario della Congregazione per i Vescovi e i Regolari; Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede; Giudice del Tribunale Civile di Roma; Prelato referendario; Uditore del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia; Uditore della Sacra Rota.
Quindi partecipò al periodo travagliatissimo della unificazione italiana, avendo un ruolo di primissimo piano nella gestione dello Stato della Chiesa, ed adoperandosi per riconciliare il suo Stato con il Regno d'Italia.
La lapide ricorda il lascito testamentario a favore dei giovani studenti di Spoleto e di Imola.