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I “Papi spoletini”

Spoleto ha avuto “tre papi”. Ovvero, uno spletino, originario delle Marche, è diventato Papa.

Un altro marchigiano ed un toscano sono diventati POntefici dopo essere stati Vescovi di Spoleto, per altro molto legati alla nostra città. Vediamo le sintetiche biografie:

Annibale Sermattei della Genga – Papa Leone XII
Il 28 settembre 1823 venne eletto Papa un esponente di una famiglia spoletina: Annibale Sermattei della Genga, Leone XII, (Genga 2 agosto 1760 – Roma 10 febbraio 1829). Egli non era di buona salute, tanto che lasciò la carica di vescovo di Senigallia per venire a Poreta, nella villa di famiglia, a tentare di guarire i suoi problemi polmonari. Pare che venne eletto proprio per questa sua situazione: non potendosi eleggere né un Papa contrario agli austriaci né un Papa contrario ai francesi si scelse, sembra, un uomo che sarebbe durato poco sul soglio, rinviando il problema. In effetti fu Pontefice solo per poco più di cinque anni, ma lasciò il segno ! Vediamo cosa fu capace di fare.
Indisse e presiedette il 19. Giubileo, il primo dopo 50 anni (quello del 1800 non si tenne).
Represse le associazioni segrete (massonerie e carboneria), anche con la famigerata “ghigliottina di Mastro Titta”, ridusse le imposte, riformò la amministrazione pontificia, riordinò il sistema scolastico e universitario, aprì altri 9 tribunali.
Fece molto, ovviamente, anche per la sua città: diede in dono il palazzo di famiglia, nella omonima piazza, al fine di farne delle scuole. Esso è ancora oggi di proprietà comunale (vi trovano posto gli uffici tecnici). Donò anche, al Comune, delle proprietà terriere nella zona di Giano dell’Umbria. Fece sistemare il corso del Marroggia,  rinforzandone gli argini per evitare le inondazioni, e di altri torrenti, affidandone l’opera agli ingegneri Girolamo Scaccia e Clemente Folchi. Fece restaurare l’affresco della facciata del Duomo, unì la delegazione di Spoleto a quella di Terni Rieti, di fatto un grande ampliamento del territorio di Spoleto.  Fece anche riaprire il collegio dei Gesuiti, nella omonima via, istituendovi una scuola e poi un convitto per gli studenti di fuori città. Incrementò il numero delle Cattedre universitarie a Spoleto, portandolo a ben 17.

Maffeo Barberini – Papa Urbano VII
Il legame tra Spoleto ed i Barberini nacque nel periodo che va dal 1608 al 1617, quando Maffeo Vincenzo Barberini (Roma 1568 / Roma 1644, Papa Urbano VIII dal 1623) fu Vescovo di Spoleto. Del suo pontificato si ricorda la annessione allo Stato della Chiesa del Ducato di Urbino, donato da Francesco Maria II Della Rovere, in assenza di eredi, ed il processo e la condanna a Galileo Galilei, che però Barberini aveva difeso quando era Cardinale.

Giovanni Maria Mastai Ferretti (di Senigallia) – Papa Pio IX
Giovanni Maria Mastai Ferretti (Senigallia 1792 / Roma 1878), Papa della Chiesa Cattolica dal 1846. Fu nominato arcivescovo di Spoleto nel 1827, a soli 35 anni, e tale rimase fino al 1832, quando fu nominato arcivescovo di Imola.
In questi cinque anni a Spoleto si distinse per le capacità diplomatiche. Nel 1831 convinse i generali dello Stato della Chiesa a non attaccare i rivoltosi di Spoleto (capeggiati da Pompeo Campello…) e di Rieti, e a deporre le armi in cambio di soldi e passaporti. Indubbiamente salvò così molte vite.
Inoltre pare che, nello stesso anno, salvò la vita a Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (futuro Napoleone III), che stava per essere fatto prigioniero dagli austriaci, proprio a Palazzo Campello.
Nel 1832 si prodigò anche per organizzare i soccorsi e la ricostruzione dopo il devastante terremoto del 13 gennaio, e perciò riscosse grande gratitudine dalla popolazione.
Fu eletto Papa col nome di Pio IX nel 1846 e morì nel 1878, realizzando così, con 31 anni e quasi 8 mesi. il più lungo pontificato della storia della Chiesa. Fu anche l’ultimo sovrano dello Stato della Chiesa, dato che 8 anni prima della sua morte Roma fu presa e il papato perse definitivamente il potere temporale.

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