La tradizionale “Fiera delle Cipolle” o “Fiera di Loreto” o “Fiera dell’otto settembre” è un appuntamento irrinunciabile per gli spoletini.
Ha avuto origine addirittura nel 1598, quando Papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini, 1536 Roma 1605, Papa dal 1592) concesse otto giorni di franchigia da dazi e gabelle, a tutti, con esclusione di “banditi e ribelli”.
In quel momento governatore della città era Cinzio Passeri Aldobrandini, suo nipote, figlio di sua sorella.
Quindi, potendosi venire a Spoleto a vendere le proprie mercanzia senza pagare tasse, vi fu un grandissimo afflusso da tutte le campagne, anche da molto lontano. Ed i prezzi, esentasse, era molto buoni, per cui il passa parola radunò una grande clientela.
Insomma, la cosa funzionò. E potrebbe servire di monito agli economisti ed ai politici per riflettere sul fatto che una alta tassazione deprime i commerci e quindi, di conseguenza, abbassa gli introiti fiscali. Al contrario….ce n’è per tutti !
Questa fiera si svolgeva inizialmente il 21 aprile, in relazione ad un miracolo verificatosi in quel giorno (vedi “Santuario della Madonna di Loreto”). Nel 1664 fu spostata al 13 giugno, festa di S. Antonio da Padova, canonizzato a Spoleto.
In data imprecisata fu spostata ai giorni 8 (giorno della natività di Maria Vergine) e 9 settembre, che sono anche quelli attuali.
Si teneva dapprima nel comodo portico di Loreto, di qui uno dei nomi, poi nella zona del “borgaccio” ed in via interna delle mura, al piazzale dell’ex ospedale S. Matteo e vicoli viciniori. Ma raggruppava grande folla in area anguste e senza uscite di sicurezza.
Per cui è stata spostata nella ampia zona di Viale Trento e Trieste e Via Fratelli Cervi.