Anfiteatro Romano

  • Anfiteatro Romano

    • Anfiteatro Romano 10/01/2023
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Situato nella omonima via, vicino a Piazza Garibaldi, l’Anfiteatro Romano era un grande spazio destinato ai giochi dei gladiatori.

Fu eretto, probabilmente agli inizi del II secolo d.C., al di sotto della città, lontano dalle mura urbiche, all’epoca non ancora ampliate, e sulla sponda del torrente Tessino, allora fiume. Anzi la sponda fu deviata verso est per far posto alla nuova opera.

Aveva due ordini di arcate: ne rimangono vari tratti dell’ambulacro inferiore e una parte del superiore. Un ambulacro anulare ad archi aperti lo percorre per tutto il perimetro. Probabilmente aveva un piano superiore e forse addirittura un attico. Fu in gran parte “smontato” per utilizzarne le pietre nella costruzione della Rocca, alla fine del XIV secolo, e per altre costruzioni ancora.

Conta 64 arcate e misura 119 metri per 90 metri, circa la metà del Colosseo, dal che si stima che potesse ospitare più di 20.000 spettatori. E’ il più grande dell’Umbria dopo quello di Otricoli, che però è costruito in struttura piena, mentre questo è in “opus vittatum”. Fu usato per giochi e lotte per tre secoli.

Nel sesto secolo d.C. poi Totila, re degli Ostrogoti, lo trasformò in fortezza. Nel medioevo fu poi usato anche utilizzato per installarvi botteghe o magazzini.

A partire dal dodicesimo secolo furono eretti nell’area la chiesa di San Gregorio minore e poi un monastero. Verso la fine del 1300 fu in gran parte smantellato, perchè, come detto, le sue pietre furono riusate.

In seguito le arcate sud furono tamponate per ricavarne delle abitazioni: tutt’oggi percorrendo Vicolo del Quartiere, tra Via Anfiteatro e Via Ponzianina, si possono vedere degli edifici abitativi tondeggianti, che sono in realtà parte dell’Anfiteatro stesso.

Description

Situato nella omonima via, vicino a Piazza Garibaldi, l’Anfiteatro Romano era un grande spazio destinato ai giochi dei gladiatori.

Fu eretto, probabilmente agli inizi del II secolo d.C., al di sotto della città, lontano dalle mura urbiche, all'epoca non ancora ampliate, e sulla sponda del torrente Tessino, allora fiume. Anzi la sponda fu deviata verso est per far posto alla nuova opera.

Aveva due ordini di arcate: ne rimangono vari tratti dell'ambulacro inferiore e una parte del superiore. Un ambulacro anulare ad archi aperti lo percorre per tutto il perimetro. Probabilmente aveva un piano superiore e forse addirittura un attico. Fu in gran parte "smontato" per utilizzarne le pietre nella costruzione della Rocca, alla fine del XIV secolo, e per altre costruzioni ancora.

Conta 64 arcate e misura 119 metri per 90 metri, circa la metà del Colosseo, dal che si stima che potesse ospitare più di 20.000 spettatori. E' il più grande dell'Umbria dopo quello di Otricoli, che però è costruito in struttura piena, mentre questo è in "opus vittatum". Fu usato per giochi e lotte per tre secoli.

Nel sesto secolo d.C. poi Totila, re degli Ostrogoti, lo trasformò in fortezza. Nel medioevo fu poi usato anche utilizzato per installarvi botteghe o magazzini.

A partire dal dodicesimo secolo furono eretti nell’area la chiesa di San Gregorio minore e poi un monastero. Verso la fine del 1300 fu in gran parte smantellato, perchè, come detto, le sue pietre furono riusate.

In seguito le arcate sud furono tamponate per ricavarne delle abitazioni: tutt’oggi percorrendo Vicolo del Quartiere, tra Via Anfiteatro e Via Ponzianina, si possono vedere degli edifici abitativi tondeggianti, che sono in realtà parte dell’Anfiteatro stesso.

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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