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Giovanni da Spoleto
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28/03/2025
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Giovanni di ser Buccio da Spoleto (Spoleto 1370 circa – Siena 1445 circa) nacque nel castello di Acera, figlio e nipote di Notaio. Studiò nell’appena istituito Collegio della Sapienza di Perugia, gestito da Frati Benedettini Olivetani, che ne riconobbero le capacità e lo mandarono a proseguire gli studi nel loro collegio di Bologna. A soli 24 anni divenne Professore dell’Università di Bologna, in grammatica e poesia e letture di Dante. Sempre tramite gli Olivetani fu poi Professore a Pistoia e infine Siena, dal 4 maggio 1396.
A Siena fu insegnante di Bernardino degli Albizzeschi (San Bernardino da Siena), famoso per la sua chiara è coinvolgente eloquenza. Insegnò anche ad Enea Silvio Piccolomini, che poi diverrà Papa Pio II, dal 1458 al 1464. Divenne anche intimo amico di Sigismondo di Lussemburgo, Re d’Ungheria e di Croazia, durante il soggiorno di questi a Siena, in procinto di andare a Roma per l’incoronazione (al ritornò soggiornò anche a Spoleto). Talmente vi fu in intimità che, nel 1433, si traferì in Ungheria per quattro anni, e là scrisse, “Defensio simiae” (difesa della scimmia). Poi tornò a Siena e vi rimase fino alla morte.
Su iniziativa del teologo agostiniano Gabriele Garofoli (vedi) per due volte la città di Spoleto gli chiese di rientrare, e più tardi fu richiesto anche da Pistoia. Ma egli aveva, a Siena, una grossa posizione sociale ed economica e la cittadinanza, per cui non si mosse. Nel 1445, ormai non più abile al lavoro, rivolse al Consiglio di Siena una supplica per avere un sostentamento, che gli fu concesso sotto forma di una rendita di 30 denari, che ricevette per pochi mesi prima di morire.
Nel 1407 scrisse “De rescindendo scismate” dialogo tra lui e Jacopo Altoviti, Vescovo di Fiesole, sulle modalità per risolvere lo scisma d occidente (durato dal 1367 al 1417).
Description
Giovanni di ser Buccio da Spoleto (Spoleto 1370 circa - Siena 1445 circa) nacque nel castello di Acera, figlio e nipote di Notaio. Studiò nell'appena istituito Collegio della Sapienza di Perugia, gestito da Frati Benedettini Olivetani, che ne riconobbero le capacità e lo mandarono a proseguire gli studi nel loro collegio di Bologna. A soli 24 anni divenne Professore dell'Università di Bologna, in grammatica e poesia e letture di Dante. Sempre tramite gli Olivetani fu poi Professore a Pistoia e infine Siena, dal 4 maggio 1396.
A Siena fu insegnante di Bernardino degli Albizzeschi (San Bernardino da Siena), famoso per la sua chiara è coinvolgente eloquenza. Insegnò anche ad Enea Silvio Piccolomini, che poi diverrà Papa Pio II, dal 1458 al 1464. Divenne anche intimo amico di Sigismondo di Lussemburgo, Re d'Ungheria e di Croazia, durante il soggiorno di questi a Siena, in procinto di andare a Roma per l'incoronazione (al ritornò soggiornò anche a Spoleto). Talmente vi fu in intimità che, nel 1433, si traferì in Ungheria per quattro anni, e là scrisse, “Defensio simiae” (difesa della scimmia). Poi tornò a Siena e vi rimase fino alla morte.
Su iniziativa del teologo agostiniano Gabriele Garofoli (vedi) per due volte la città di Spoleto gli chiese di rientrare, e più tardi fu richiesto anche da Pistoia. Ma egli aveva, a Siena, una grossa posizione sociale ed economica e la cittadinanza, per cui non si mosse. Nel 1445, ormai non più abile al lavoro, rivolse al Consiglio di Siena una supplica per avere un sostentamento, che gli fu concesso sotto forma di una rendita di 30 denari, che ricevette per pochi mesi prima di morire.
Nel 1407 scrisse “De rescindendo scismate” dialogo tra lui e Jacopo Altoviti, Vescovo di Fiesole, sulle modalità per risolvere lo scisma d occidente (durato dal 1367 al 1417).