Lapidi Loccatelli a Villa Redenta

  • Lapidi Loccatelli a Villa Redenta

    • Lapidi Loccatelli a Villa Redenta 16/02/2023
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Ai lati della Coffee House, sopra le fontane, troviamo due lapidi apposte dal Cardinale Fabrizio Loccatelli, ove è scolpito un testo, da lui stesso scritto, che è al tempo stesso poesia e legge. A sinistra è in italiano, a destra in latino.

In questo mio giardin presso le mura
di cui altro non ho che lo pareggi
per sollevarmi d’ogni urbana cura
voglio, che onesta gente vi passeggi
goda de bel, che sparse arte e natura
ma se talun fia ingrato ecco le leggi.

Si aggiri ovunque vuol senza periglio
o all’ombra posi de’ fronzuti cocchi
o lasso chiuda a dolce sonno il ciglio
tutto lice veder nulla si tocchi
che ai danni e furti qui non si perdona
permessa è sol la libertà degli occhi
chi vuol frutta o di fior vaga corona
chieda al custode e ne darà a misura
che ne fu liberal flora e pomona,
alcun le fonti di fresc’acqua e pura
turbar col labbro o con la man non osi
ma tazza adopri a dissetar l’arsura
miri il pesce guizzar ne stagni ondosi
e lieto ascolti degli augelli il canto
ma niun disturbi i lor scherzi amorosi

De scuulti massi il non inteso incanto
mentre fermi a guardar vi deliziate
date al genio la lode all’arte il vanto
che se imperiti o ingiusti onor negate
all’arte, che dispose i rozzi sassi
almen tacendo il vostro error celate
e alla città volgete i vostri passi.

Description

Ai lati della Coffee House, sopra le fontane, troviamo due lapidi apposte dal Cardinale Fabrizio Loccatelli, ove è scolpito un testo, da lui stesso scritto, che è al tempo stesso poesia e legge. A sinistra è in italiano, a destra in latino.

In questo mio giardin presso le mura
di cui altro non ho che lo pareggi
per sollevarmi d'ogni urbana cura
voglio, che onesta gente vi passeggi
goda de bel, che sparse arte e natura
ma se talun fia ingrato ecco le leggi.

Si aggiri ovunque vuol senza periglio
o all'ombra posi de' fronzuti cocchi
o lasso chiuda a dolce sonno il ciglio
tutto lice veder nulla si tocchi
che ai danni e furti qui non si perdona
permessa è sol la libertà degli occhi
chi vuol frutta o di fior vaga corona
chieda al custode e ne darà a misura
che ne fu liberal flora e pomona,
alcun le fonti di fresc'acqua e pura
turbar col labbro o con la man non osi
ma tazza adopri a dissetar l'arsura
miri il pesce guizzar ne stagni ondosi
e lieto ascolti degli augelli il canto
ma niun disturbi i lor scherzi amorosi

De scuulti massi il non inteso incanto
mentre fermi a guardar vi deliziate
date al genio la lode all'arte il vanto
che se imperiti o ingiusti onor negate
all'arte, che dispose i rozzi sassi
almen tacendo il vostro error celate
e alla città volgete i vostri passi.

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