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Portico di Loreto
- 10/01/2023
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€0,00
Un portico di ben 300 metri con 81 arcate e 82 colonne, largo 4,17 metri. Un lungo camminamento, riparato dalle intemperie, per portare i credenti dalla città, dalla porta di Loreto fino alla chiesa della Madonna di Loreto.
Le notizie sull’epoca di costruzione del portico sono scarse e frammentarie. I primi archi e le prime tettoie sorsero già nel 1571, ma pare che il lungo portico fu fatto per gradi dagli ultimi anni del 1600 fino addirittura a i primissimi del 1800.
Si noti che alla ventinovesima arcata termina il cornicione. Probabilmente di lì in poi non fu più costruito, per economizzare. Di queste 29 arcate, secondo alcuni studi, le prime 16 risalgono al 1691, le altre 13 nei primi anni del 1700. I fondi provennero inizialmente dai penitenti. Poi si chiesero contributi alle facoltose famiglie di Spoleto, come i Marcucci, i Collicola, i Leti, i Dardani, che ebbero in cambio il privilegio di poter dipingere il proprio stemma sulla sommità della colonna o, in presenza di versamenti cospicui, di più d’una. Quando i fondi non bastavano si ricorreva anche a collette popolari o all’incasso di offerte di penitenti. Per questo negli ultimi archi v’è la scritta “piis elemosinis”.
La parte finale del portico, quella vicino alla chiesa della Madonna di Loreto, fu demolita per costruire il nuovo ospedale (quello vecchio è ancora visibile, diroccato, in Via Mameli).
A causa della sua lunghezza il portico ha subìto nel tempo notevoli danni, sia per torsioni sismiche che per assestamenti del terreno. Fu restaurato nel 1971 ad opera della Associazione “Amici di Spoleto” ed ancora negli anni ’90 con fondi pubblici. In seguito al terremoto del 2016 è ora nuovamente interdetto alla fruizione. Era bellissimo tenervi al “fiera delle cipolle” (vedi “Patrimonio immateriale di Spoleto”) ma ora non è più possibile.
Description
Un portico di ben 300 metri con 81 arcate e 82 colonne, largo 4,17 metri. Un lungo camminamento, riparato dalle intemperie, per portare i credenti dalla città, dalla porta di Loreto fino alla chiesa della Madonna di Loreto.
Le notizie sull'epoca di costruzione del portico sono scarse e frammentarie. I primi archi e le prime tettoie sorsero già nel 1571, ma pare che il lungo portico fu fatto per gradi dagli ultimi anni del 1600 fino addirittura a i primissimi del 1800.
Si noti che alla ventinovesima arcata termina il cornicione. Probabilmente di lì in poi non fu più costruito, per economizzare. Di queste 29 arcate, secondo alcuni studi, le prime 16 risalgono al 1691, le altre 13 nei primi anni del 1700. I fondi provennero inizialmente dai penitenti. Poi si chiesero contributi alle facoltose famiglie di Spoleto, come i Marcucci, i Collicola, i Leti, i Dardani, che ebbero in cambio il privilegio di poter dipingere il proprio stemma sulla sommità della colonna o, in presenza di versamenti cospicui, di più d'una. Quando i fondi non bastavano si ricorreva anche a collette popolari o all'incasso di offerte di penitenti. Per questo negli ultimi archi v'è la scritta "piis elemosinis".
La parte finale del portico, quella vicino alla chiesa della Madonna di Loreto, fu demolita per costruire il nuovo ospedale (quello vecchio è ancora visibile, diroccato, in Via Mameli).
A causa della sua lunghezza il portico ha subìto nel tempo notevoli danni, sia per torsioni sismiche che per assestamenti del terreno. Fu restaurato nel 1971 ad opera della Associazione "Amici di Spoleto" ed ancora negli anni '90 con fondi pubblici. In seguito al terremoto del 2016 è ora nuovamente interdetto alla fruizione. Era bellissimo tenervi al "fiera delle cipolle" (vedi "Patrimonio immateriale di Spoleto") ma ora non è più possibile.