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Targa a Sordini
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18/01/2023
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€0,00
Questa targa è affissa sulla casa, ereditata da uno zio che egli curò e accudì, ove visse l’uomo che ha “costruito”, o meglio, disseppellito, la Spoleto che vediamo oggi: Giuseppe Sordini (Spoleto 6 settembre 1853 – Spoleto 8 giugno 1914).
La targa è stata affissa dalla Accademia Spoletina, in ricordo del suo ex Presidente. Laureato in Giurisprudenza, di professione Ispettore delle Belle Arti e poi Ispettore Scolastico, Sordini studiò archeologia da autodidatta. Fu ispettore per le Belle Arti a Palermo, Firenze e Spoleto, Assessore più volte e Sindaco, nel 1902, per soli sette mesi. Poi, da uomo pratico e di azione, si dimise perché non riusciva a portare avanti i suoi progetti. Sordini ha anche pubblicato oltre 50 saggi in materia archeologica.
Scoprì e riportò alla luce una serie di importantissimi siti. Studiando antichi libri e documenti, e poi scavando, scoprì il teatro romano (che individuò su un disegno dell’artista Baldassarre Peruzzi), l’edificio in Via della Sinagoga, il torrione demolito in Via Cecili, la “lex spoletana”, la cripta di S. Primiano, la Casa Romana, l’anfiteatro romano, il tempio di Piazza del Mercato (sotto S. Ansano), la Sinagoga, il ponte sanguinario, la Chiesa dei Santi Apostoli, la parte interrata ed inglobata dell’Arco di Druso, San Primiano, il Malborghetto. Suo il progetto della bellissima Piazza della Signoria, che era solo una ripa. Fu anche il primo a chiedere lo spostamento del carcere dalla Rocca ad altra sede. Indubbiamente senza le sue scoperte la città avrebbe tutt’altra fisionomia e molto minor attrattività.
Nel suo ruolo di Ispettore delle Belle Arti riuscì ad ottenere fondi per restaurare il Duomo (nel 1891 e nel 1904), la Rocca Albornoziana, la basilica di San Gregorio Maggiore, la chiesa di Sant’Eufemia (nel 1907), il Tempietto del Clitunno, l’abbazia di San Giuliano.
Come amministratore cittadino riordinò la pinacoteca ed aprì il museo civico in Via del Duomo. Ideò anche delle sintetiche guide in varie lingue per la loro visita.
La fotografia del suo volto che qui pubblichiamo è affissa nei locali dell’Archivio di Stato
Description
Questa targa è affissa sulla casa, ereditata da uno zio che egli curò e accudì, ove visse l'uomo che ha "costruito", o meglio, disseppellito, la Spoleto che vediamo oggi: Giuseppe Sordini (Spoleto 6 settembre 1853 – Spoleto 8 giugno 1914).
La targa è stata affissa dalla Accademia Spoletina, in ricordo del suo ex Presidente. Laureato in Giurisprudenza, di professione Ispettore delle Belle Arti e poi Ispettore Scolastico, Sordini studiò archeologia da autodidatta. Fu ispettore per le Belle Arti a Palermo, Firenze e Spoleto, Assessore più volte e Sindaco, nel 1902, per soli sette mesi. Poi, da uomo pratico e di azione, si dimise perché non riusciva a portare avanti i suoi progetti. Sordini ha anche pubblicato oltre 50 saggi in materia archeologica.
Scoprì e riportò alla luce una serie di importantissimi siti. Studiando antichi libri e documenti, e poi scavando, scoprì il teatro romano (che individuò su un disegno dell'artista Baldassarre Peruzzi), l'edificio in Via della Sinagoga, il torrione demolito in Via Cecili, la "lex spoletana", la cripta di S. Primiano, la Casa Romana, l'anfiteatro romano, il tempio di Piazza del Mercato (sotto S. Ansano), la Sinagoga, il ponte sanguinario, la Chiesa dei Santi Apostoli, la parte interrata ed inglobata dell'Arco di Druso, San Primiano, il Malborghetto. Suo il progetto della bellissima Piazza della Signoria, che era solo una ripa. Fu anche il primo a chiedere lo spostamento del carcere dalla Rocca ad altra sede. Indubbiamente senza le sue scoperte la città avrebbe tutt'altra fisionomia e molto minor attrattività.
Nel suo ruolo di Ispettore delle Belle Arti riuscì ad ottenere fondi per restaurare il Duomo (nel 1891 e nel 1904), la Rocca Albornoziana, la basilica di San Gregorio Maggiore, la chiesa di Sant'Eufemia (nel 1907), il Tempietto del Clitunno, l'abbazia di San Giuliano.
Come amministratore cittadino riordinò la pinacoteca ed aprì il museo civico in Via del Duomo. Ideò anche delle sintetiche guide in varie lingue per la loro visita.
La fotografia del suo volto che qui pubblichiamo è affissa nei locali dell'Archivio di Stato