-
Cappella del SS sacramento
- 19/11/2024
-
€0,00
Da sola questa Cappella vale la visita, o un viaggio. Si trova in fondo a sinistra. La costruzione venne iniziata sotto il Vescovo Paolo Sanvitale, alla fine del XVI secolo, e si protrasse addirittura finao al XVIII secolo.
La cancellata, invece, è del 1700, opera di Maestro Stefano.
La volta è stata affrescata da Francesco Refini nel 1684, e contiene scene dell’antico testamento. Gli stucchi sono di Giovanni Fontana da Foligno e di Maestro Leonardo indoratore.
Gli otto angeli nelle nicchie recano gli strumenti della passione (il flagello, la corona di spine, la croce, la spugna di aceto, la lancia di Longino, i chiodi, la sindone, il Graal) e sono stati realizzate in stucco, nel 1741, da Angelo Lorenzo Bossi, elvetico.
I sei quadri laterali rappresentano episodi biblici. Dalla destra entrando ed in senso antiorario: il sacrificio di Abramo (Pietro Labruzzi), l’idolo di Dagon (Liborio Coccetti), , la manna (Pietro Labruzzi), l’ultima cena (Liborio Coccetti), Elia e l’angelo (Pietro Labruzzi), il sacrificio di Melchisedec (Pietro Labruzzi).
Nell’altare realizzato nel 1741 da Francesco Giovannelli da Volterra, il tabernacolo di alabastro è contornato da angeli scolpiti, sormontato nell’ovale dal simbolo del Pellicano (vedi pulpiti del Duomo) e nella lunetta dalla natività di Benedetto Bandiera. Due teste dei cherubini mancano perchè rubate.
Francesco Refini (Spoleto 1615 o forse 1620 – luogo ignoto 1692) fu membro della Accademia di San Luca. Lavorò prevalentemente a Spoleto, ma sue opere sono anche nel palazzo Raffaelli a Cingoli, ad Assisi (a San Rufino), Montefalco (a Santa Chiara), Subiaco (a Santa Scolastica). A lui è anche dedicata una via, a nord di Piazza d’Armi.
Description
Da sola questa Cappella vale la visita, o un viaggio. Si trova in fondo a sinistra. La costruzione venne iniziata sotto il Vescovo Paolo Sanvitale, alla fine del XVI secolo, e si protrasse addirittura finao al XVIII secolo.
La cancellata, invece, è del 1700, opera di Maestro Stefano.
La volta è stata affrescata da Francesco Refini nel 1684, e contiene scene dell'antico testamento. Gli stucchi sono di Giovanni Fontana da Foligno e di Maestro Leonardo indoratore.
Gli otto angeli nelle nicchie recano gli strumenti della passione (il flagello, la corona di spine, la croce, la spugna di aceto, la lancia di Longino, i chiodi, la sindone, il Graal) e sono stati realizzate in stucco, nel 1741, da Angelo Lorenzo Bossi, elvetico.
I sei quadri laterali rappresentano episodi biblici. Dalla destra entrando ed in senso antiorario: il sacrificio di Abramo (Pietro Labruzzi), l'idolo di Dagon (Liborio Coccetti), , la manna (Pietro Labruzzi), l'ultima cena (Liborio Coccetti), Elia e l'angelo (Pietro Labruzzi), il sacrificio di Melchisedec (Pietro Labruzzi).
Nell'altare realizzato nel 1741 da Francesco Giovannelli da Volterra, il tabernacolo di alabastro è contornato da angeli scolpiti, sormontato nell'ovale dal simbolo del Pellicano (vedi pulpiti del Duomo) e nella lunetta dalla natività di Benedetto Bandiera. Due teste dei cherubini mancano perchè rubate.
Francesco Refini (Spoleto 1615 o forse 1620 - luogo ignoto 1692) fu membro della Accademia di San Luca. Lavorò prevalentemente a Spoleto, ma sue opere sono anche nel palazzo Raffaelli a Cingoli, ad Assisi (a San Rufino), Montefalco (a Santa Chiara), Subiaco (a Santa Scolastica). A lui è anche dedicata una via, a nord di Piazza d'Armi.