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Cappelle della Assunta e di San Leonardo
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05/04/2023
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€0,00
Queste due bellissime cappelle, tra loro poi congiunte da un breve passaggio, furono iniziate, nel XV secolo, da Costantino Eroli e completate dal nipote Francesco, nel 1497. Questa data è scritta sul fregio della Cappella di San Leonardo, che è di stile grottesco su pietra caciolfa e che, in origine, era policromo. E’ opera di Ambrogio di Antonio Barocci, il milanese autore anche del portico (vedi) e del sepolcro di Giovan Francesco Orsini (vedi).
La Cappella di San Leonardo (o “del Sacro Cuore di Gesù”) era, inizialmente , più lunga: fu accorciata dal Valadier nel lato interno, ma la parete di ingresso fu ricostruita con gli elementi originali.
Contiene affreschi di Bernardino di Betto, detto “il Pintoricchio”. Rappresentano “l’Eterno benedicente con cherubini ed angeli” e “la Madonna con Bambino e i Santi Giovanni Battista e Leonardo”. Poi uno dei quattro trionfi (quello dell’Imperatore Costantino, omonimo del Vescovo), ed una delle quattro sibille. In origine tutte le pareti e la volta erano decorate.
Sotto l’altare una scarna ma affascinante rappresentazione di Cristo nel sepolcro, sempre del Pintoricchio.
La Cappella dell’Assunta, oggi entrata e negozio, ha una bellissima volta che si divide in quattro ottagoni, con Adamo (“origo”, origine) , Noè, Mosè e Melchisedec (il “re giusto di Gerusalemme”, “origine della nuova legge”). E’ attribuibile a Giovanni da Spoleto.
Sulle pareti: crocifisso con angeli, apostoli e paesaggio; Elia rapito dal carro di fuoco (simbolo della resurrezione); Vocazione di Pietro; Aronne davanti al tempio; San Gerolamo in penitenza; storie di Eliseo (“I fanciulli di Bethel divorati dalle orse per aver deriso la calvizie di Eliseo”; “Eliseo moltiplica l’olio della vedova di Serephta”; “Eliseo divide le acque del Giordano con il mantello di Elia”); San Michele Arcangelo (che pesa con la bilancia le anime dei morti) e Santa Lucia.
Sull’altare: la assunzione di Maria Vergine adorata da Francesco Eroli, che ha deposto a terra la Mitra. Gli affreschi di pareti ed altari sono attribuiti Giacomo Santoro detto “Jacopo Siculo”. V’è anche una panchetta marmorea su pilastrini scolpiti, anch’essa riferibile al Barocci.
Vi sono, alla entrata ed alla uscita, lo stemma vescovile e quello cardinalizio degli Eroli sopra le porte.
Nel collegamento tra le due cappelle una lapide riporta la iscrizione “ossa e ceneri” e lo stemma di famiglia sormontato da una tiara. V’erano i sepolcri di Costantino e Francesco Eroli.
Le due cappelle, insieme, vengono anche definite “degli Eroli”, per evidenti motivi.
Description
Queste due bellissime cappelle, tra loro poi congiunte da un breve passaggio, furono iniziate, nel XV secolo, da Costantino Eroli e completate dal nipote Francesco, nel 1497. Questa data è scritta sul fregio della Cappella di San Leonardo, che è di stile grottesco su pietra caciolfa e che, in origine, era policromo. E' opera di Ambrogio di Antonio Barocci, il milanese autore anche del portico (vedi) e del sepolcro di Giovan Francesco Orsini (vedi).
La Cappella di San Leonardo (o "del Sacro Cuore di Gesù") era, inizialmente , più lunga: fu accorciata dal Valadier nel lato interno, ma la parete di ingresso fu ricostruita con gli elementi originali.
Contiene affreschi di Bernardino di Betto, detto "il Pintoricchio". Rappresentano "l'Eterno benedicente con cherubini ed angeli" e "la Madonna con Bambino e i Santi Giovanni Battista e Leonardo". Poi uno dei quattro trionfi (quello dell'Imperatore Costantino, omonimo del Vescovo), ed una delle quattro sibille. In origine tutte le pareti e la volta erano decorate.
Sotto l'altare una scarna ma affascinante rappresentazione di Cristo nel sepolcro, sempre del Pintoricchio.
La Cappella dell'Assunta, oggi entrata e negozio, ha una bellissima volta che si divide in quattro ottagoni, con Adamo ("origo", origine) , Noè, Mosè e Melchisedec (il "re giusto di Gerusalemme", "origine della nuova legge"). E' attribuibile a Giovanni da Spoleto.
Sulle pareti: crocifisso con angeli, apostoli e paesaggio; Elia rapito dal carro di fuoco (simbolo della resurrezione); Vocazione di Pietro; Aronne davanti al tempio; San Gerolamo in penitenza; storie di Eliseo ("I fanciulli di Bethel divorati dalle orse per aver deriso la calvizie di Eliseo"; "Eliseo moltiplica l'olio della vedova di Serephta"; "Eliseo divide le acque del Giordano con il mantello di Elia"); San Michele Arcangelo (che pesa con la bilancia le anime dei morti) e Santa Lucia.
Sull'altare: la assunzione di Maria Vergine adorata da Francesco Eroli, che ha deposto a terra la Mitra. Gli affreschi di pareti ed altari sono attribuiti Giacomo Santoro detto "Jacopo Siculo". V'è anche una panchetta marmorea su pilastrini scolpiti, anch'essa riferibile al Barocci.
Vi sono, alla entrata ed alla uscita, lo stemma vescovile e quello cardinalizio degli Eroli sopra le porte.
Nel collegamento tra le due cappelle una lapide riporta la iscrizione "ossa e ceneri" e lo stemma di famiglia sormontato da una tiara. V'erano i sepolcri di Costantino e Francesco Eroli.
Le due cappelle, insieme, vengono anche definite "degli Eroli", per evidenti motivi.