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Lapide a Francesco Francolini
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16/01/2023
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Francesco Francolini (1874 – 1944) fu eminente studioso di agraria, pubblicò molti libri in materia ed instaurò, nel 1910, la Cattedra ambulante di Agricoltura a Spoleto. Si insegnava in Via Giustolo, ove è questa lapide a ricordo di quel periodo. La sua abitazione, invece, era in Piazza Campello, angolo Via del Municipio. Ma visse, per lavoro, anche a Roma, Palestrina Savona e Ascoli Piceno.
Lo scopo della Cattedra, e del Prof. Francolini, era di ammodernare l’agricoltura, aiutando sia i latifondisti che i coloni. Sistemazione delle colline, concimazioni chimiche, sperimentazione di nuove colture, pratica delle rotazioni furono le principali attività propagandate su un territorio che si estendeva fino a Foligno, Bevagna a Norcia.
Tanto ebbe successo che, nel 1927, l’Umbria vinse la “battaglia del grano”.
Francolini si occupò anche di zootecnia e piscicultura, sempre con lo scopo di aumentare la produzione e, con essa, il tenore di vita dei contadini. Studiò anche economia agraria, coltivazione del tartufo e patologia agraria, tanto da salvare il sedano di Trevi dalla bacteriosi.
Description
Francesco Francolini (1874 – 1944) fu eminente studioso di agraria, pubblicò molti libri in materia ed instaurò, nel 1910, la Cattedra ambulante di Agricoltura a Spoleto. Si insegnava in Via Giustolo, ove è questa lapide a ricordo di quel periodo. La sua abitazione, invece, era in Piazza Campello, angolo Via del Municipio. Ma visse, per lavoro, anche a Roma, Palestrina Savona e Ascoli Piceno.
Lo scopo della Cattedra, e del Prof. Francolini, era di ammodernare l’agricoltura, aiutando sia i latifondisti che i coloni. Sistemazione delle colline, concimazioni chimiche, sperimentazione di nuove colture, pratica delle rotazioni furono le principali attività propagandate su un territorio che si estendeva fino a Foligno, Bevagna a Norcia.
Tanto ebbe successo che, nel 1927, l’Umbria vinse la “battaglia del grano”.
Francolini si occupò anche di zootecnia e piscicultura, sempre con lo scopo di aumentare la produzione e, con essa, il tenore di vita dei contadini. Studiò anche economia agraria, coltivazione del tartufo e patologia agraria, tanto da salvare il sedano di Trevi dalla bacteriosi.