Teatro Romano

  • Teatro Romano

    • Teatro Romano 05/01/2023
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Il teatro Romano di Spoleto fu costruito vicino al centro della città: l’attuale Piazza del Mercato, incrocio del Cardo e del Decumano, dista poche decine di metri in linea d’aria.

La sua posizione è meravigliosa anche per il panorama che vi si può godere, verso Colle Attivoli e Colle Risana.

Fu edificato, probabilmente, nei primi anni dell’impero ed ha un diametro di circa 70 metri. Già in epoca romana dovette subire delle ristrutturazioni, a causa degli smottamenti. su di esso vennero edificate costruzioni medioevali, finché il tutto fu distrutto da uno dei frequenti terremoti. Il materiale crollato fu utilizzato, come si usava fare, per altre costruzioni della città, forse anche per la Rocca.

E’ stato riscoperto nel 1891 dall’archeologo spoletino Sordini che trovò un disegno di Baldassare Peruzzi, (architetto e pittore del 1500, che disegnò anche Villa Farnesina a Roma) che ben descriveva il teatro, allora invisibile perchè era stato interrato e poi, sopra, vi erano state costruite le scuderie degli Ancajani.

I restauri si sono svolti molto più tardi, tra il 1954 ed il 1960, quando il Palazzo Corvi cessò di essere carcere femminile e si iniziarono quindi i lavori di recupero, che comportarono l’abbattimento delle scuderie, la cui foto è visibile nella scheda “Piazza della Libertà”.

L’intervento di ricostruzione della parte crollata per sisma è perfettamente leggibile, dato che si è proceduto ad una distinta opera in cemento, evitando di imitare l’antico. Un corridoio con volta a botte collega i due accessi alla scena, sotto la cavea.

Ancora oggi sono visibili i fori per i pali del sipario. Il teatro si può ammirare anche dai finestroni di Piazza della Libertà. Attualmente ospita, ovviamente nella stagione estiva, spettacoli di danza e, più raramente, concerti. Capiente di circa 2.000 posti a sedere ha ovviamente una ottima acustica.

Nel 1320 vi vennero imprigionati circa 200 esponenti della fazione guelfa, sconfitti in una violentissima guerra cittadina. Furono imprigionati pe un anno e mezzo, secondo altre fonti per due anni, nei “vomitoria” e sotto le arcate. Tenuti in catene furono alfine trucidati.

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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