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Ponte delle Torri
- 10/01/2023
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Il suo nome deriva dalla presenza di due torri di avvistamento agli estremi. Solo nell’800 è stato costruito il muretto sul lato nord e nel 1845 è stato aperto il finestrone centrale che permette la vista della valle verso sud e di S. Pietro.
I due piloni centrali sono cavi ed hanno delle porte d’accesso. Probabilmente si trattava di nascondigli da usare in caso di attacco. A parte i due piloni centrali, i tre piloni lato Monteluco sono molto diversi dai tre lato colle S. Elia: gli spazi delle arcate sono minori e, circa a metà dell’altezza, sono collegati da arcate.
Wolfgang Goethe ne scrisse nel suo “Viaggio in Italia”, ed il brano è riportato in una targa in prossimità del ponte stesso (vedi).
Il ponte è interamente percorribile a piedi, dopo essere stato interdetto per 8 anni a causa del terremoto del 2016. Il 7 dicembre 2024, conclusi i lavori di restauro e consolidamento, è stato di nuovo riaperto alla fruizione pedonale, benché solo di giorno, la notte viene chiuso.
Collega il colle Sant’Elia, ove si trovano la Rocca e la città, e il Monteluco, ove giace il fortilizio dei Mulini, un edificio che era contemporaneamente mulino del grano, grazie ad una cascatella che lo muoveva, e torre di avvistamento (vedi).
Description
Il suo nome deriva dalla presenza di due torri di avvistamento agli estremi. Solo nell'800 è stato costruito il muretto sul lato nord e nel 1845 è stato aperto il finestrone centrale che permette la vista della valle verso sud e di S. Pietro.
I due piloni centrali sono cavi ed hanno delle porte d'accesso. Probabilmente si trattava di nascondigli da usare in caso di attacco. A parte i due piloni centrali, i tre piloni lato Monteluco sono molto diversi dai tre lato colle S. Elia: gli spazi delle arcate sono minori e, circa a metà dell'altezza, sono collegati da arcate.
Wolfgang Goethe ne scrisse nel suo "Viaggio in Italia", ed il brano è riportato in una targa in prossimità del ponte stesso (vedi).
Il ponte è interamente percorribile a piedi, dopo essere stato interdetto per 8 anni a causa del terremoto del 2016. Il 7 dicembre 2024, conclusi i lavori di restauro e consolidamento, è stato di nuovo riaperto alla fruizione pedonale, benché solo di giorno, la notte viene chiuso.
Collega il colle Sant’Elia, ove si trovano la Rocca e la città, e il Monteluco, ove giace il fortilizio dei Mulini, un edificio che era contemporaneamente mulino del grano, grazie ad una cascatella che lo muoveva, e torre di avvistamento (vedi).