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Giardino dello Sport
- 14/02/2023
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€0,00
Oggi lo si può visitare d’estate quando è aperto il ristorante. Un tempo era attivo tutti i giorni. Lo costruì il benemerito Dott. Francesco Merini, farmacista e filantropo, sul terreno della parrocchia di San Gregorio. Agì nella sua veste di Presidente Diocesano della Gioventù Cattolica, ed ottenne, nel 1956, il permesso dal Vescovo Radossi ed un contributo nientemeno che da Papa Pio XII in persona. Al progetto contribuì anche di tasca propria.
Lo chiamò “Giardino dello Sport”, ed in effetti era un bel giardino con alberi e panchine, dove ci si poteva rilassare, ma comprendeva un campo in cemento, polivalente, contornato dalla pista di pattinaggio, una delle prime, se non la prima, ad avere le curve paraboliche. Sotto la grande tribuna trovavano posto spogliatoi e uffici delle varie società sportive e non della gloriosa “Unione Spoletina”, come ad esempio il “circolo filatelico e numismatico Gabriele Romoli”.
Vi si praticò la pallacanestro, con la gloriosa Virtus dalla quale emersero gli immensi talenti di Domenico Zampolini e Roberto Brunamonti.
Sul rettangolo centrale per molti anni si giocò anche a basket, tanto che dalla blasonata “Robur Spoleto” sono uscite due medaglie d’argento alle olimpiadi (di Mosca): Roberto Brunamonti e Domenico Zampolini. Zampolini ha vinto anche vinto due scudetti, due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe. Brunamonti anche il campionato europeo del 1983, 4 campionati italiani, 3 coppe Italia, 1 supercoppa italiana, 1 coppa Korac ed 1 coppa delle coppe. Inoltre si è distinto anche come dirigente.
Ovviamente serviva per il pattinaggio, a livello amatoriale, di corsa, artistico e perfino l’Hockey a rotelle. L’unione Spoletina Hockey ha vinto due campionati di serie D e vari quadrangolari, raccogliendo centinaia di spettatori nelle partite casalinghe. Ne facevo parte.
Ed ancora speleologia ed alpinismo, scacchi. Le bocce ed il tennis venivano praticati, sempre sotto l’egida della Unione Spoletina, nella zona di Montarello.
C’era un piccolo bar gestito da qualche volontario, con un tavolo da ping pong. Negli ultimi anni, nell’angolo sud, fu costruita una palestra di judo.
La sua vita terminò quando non si riuscì a far fronte ai lavori di adeguamento alle nuove normative. Prima di chiudere, però, nel 1980, Merini riuscì a portarvi i campionati europei di pattinaggio velocità, in cui Giorgio Del Papa, componente della nazionale azzurra, vinse il titolo nel 5.000 metri.
Oggi inutilizzato ed inutilizzabile, anche a causa della demolizione di una parabolica, rimane nei ricordi delle centinaia di spoletini che vi spesero gioiosamente tutti i pomeriggi della adolescenza.
Per decenni è stato ritrovo di decine di giovani spoletini. Al di là della attività agonistica, era un luogo sicuro di ritrovo per gli adolescenti, con un piccolo bar, il ping pong e, più tardi, anche la rete per la pallavolo ed una piccola palestra di judo.
I grandissimi costi per l’adeguamento alle norme di legge e la scomparsa del Dottor Merini lo hanno condannato alla chiusura. Poi è stato riaperto per usarlo come campo di calcetto, previo uso di un prato sintetico sopra il cemento, ed ora, come detto, anche come ristorante estivo.
Description
Oggi lo si può visitare d’estate quando è aperto il ristorante. Un tempo era attivo tutti i giorni. Lo costruì il benemerito Dott. Francesco Merini, farmacista e filantropo, sul terreno della parrocchia di San Gregorio. Agì nella sua veste di Presidente Diocesano della Gioventù Cattolica, ed ottenne, nel 1956, il permesso dal Vescovo Radossi ed un contributo nientemeno che da Papa Pio XII in persona. Al progetto contribuì anche di tasca propria.
Lo chiamò “Giardino dello Sport”, ed in effetti era un bel giardino con alberi e panchine, dove ci si poteva rilassare, ma comprendeva un campo in cemento, polivalente, contornato dalla pista di pattinaggio, una delle prime, se non la prima, ad avere le curve paraboliche. Sotto la grande tribuna trovavano posto spogliatoi e uffici delle varie società sportive e non della gloriosa “Unione Spoletina”, come ad esempio il “circolo filatelico e numismatico Gabriele Romoli”.
Vi si praticò la pallacanestro, con la gloriosa Virtus dalla quale emersero gli immensi talenti di Domenico Zampolini e Roberto Brunamonti.
Sul rettangolo centrale per molti anni si giocò anche a basket, tanto che dalla blasonata "Robur Spoleto" sono uscite due medaglie d'argento alle olimpiadi (di Mosca): Roberto Brunamonti e Domenico Zampolini. Zampolini ha vinto anche vinto due scudetti, due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe. Brunamonti anche il campionato europeo del 1983, 4 campionati italiani, 3 coppe Italia, 1 supercoppa italiana, 1 coppa Korac ed 1 coppa delle coppe. Inoltre si è distinto anche come dirigente.
Ovviamente serviva per il pattinaggio, a livello amatoriale, di corsa, artistico e perfino l’Hockey a rotelle. L'unione Spoletina Hockey ha vinto due campionati di serie D e vari quadrangolari, raccogliendo centinaia di spettatori nelle partite casalinghe. Ne facevo parte.
Ed ancora speleologia ed alpinismo, scacchi. Le bocce ed il tennis venivano praticati, sempre sotto l'egida della Unione Spoletina, nella zona di Montarello.
C’era un piccolo bar gestito da qualche volontario, con un tavolo da ping pong. Negli ultimi anni, nell’angolo sud, fu costruita una palestra di judo.
La sua vita terminò quando non si riuscì a far fronte ai lavori di adeguamento alle nuove normative. Prima di chiudere, però, nel 1980, Merini riuscì a portarvi i campionati europei di pattinaggio velocità, in cui Giorgio Del Papa, componente della nazionale azzurra, vinse il titolo nel 5.000 metri.
Oggi inutilizzato ed inutilizzabile, anche a causa della demolizione di una parabolica, rimane nei ricordi delle centinaia di spoletini che vi spesero gioiosamente tutti i pomeriggi della adolescenza.
Per decenni è stato ritrovo di decine di giovani spoletini. Al di là della attività agonistica, era un luogo sicuro di ritrovo per gli adolescenti, con un piccolo bar, il ping pong e, più tardi, anche la rete per la pallavolo ed una piccola palestra di judo.
I grandissimi costi per l'adeguamento alle norme di legge e la scomparsa del Dottor Merini lo hanno condannato alla chiusura. Poi è stato riaperto per usarlo come campo di calcetto, previo uso di un prato sintetico sopra il cemento, ed ora, come detto, anche come ristorante estivo.