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Muraglione delle Monterozze
- 05/03/2024
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In epoca fascista furono compiute delle demolizioni e costruzioni che, ben fatte o male che siano state, non sarebbero di certo state possibili senza un regime dittatoriale.
Fu abbattuto un gran tratto della mura trecentesche e Porta San Luca, all’incrocio tra Spoletosfera e Giardini dell’Ippocastano, e fino a Porta San Matteo. Fu demolita la Chiesa di San Luca ed il suo convento, per far posto al Convitto femminile, in piazza Carducci.
Fu abbattuta la cinta muraria, con le relative garitte, costruita grosso modo sul tracciato della prima cinta antica e pericolante. E fu consolidata la zona da Piazza della Libertà (allora “Piazza 28 ottobre”) fino all’attuale stadio, costruendo i muraglioni delle Monterozze. Quello superiore, sotto l’Hotel dei Duchi, esistente e rafforzato, e quelli inferiori che separano la discesa delle Monterozze da Via delle Terme e dai giardini Chico Mendez.
Questo immane lavoro fu compiuto, a più riprese, tra il 1933 ed il 1936, e permise anche di individuare sostruzioni e resti del teatro Romano, ipotizzati in quel luogo 40 anni prima dal Sordini.
Description
In epoca fascista furono compiute delle demolizioni e costruzioni che, ben fatte o male che siano state, non sarebbero di certo state possibili senza un regime dittatoriale.
Fu abbattuto un gran tratto della mura trecentesche e Porta San Luca, all'incrocio tra Spoletosfera e Giardini dell'Ippocastano, e fino a Porta San Matteo. Fu demolita la Chiesa di San Luca ed il suo convento, per far posto al Convitto femminile, in piazza Carducci.
Fu abbattuta la cinta muraria, con le relative garitte, costruita grosso modo sul tracciato della prima cinta antica e pericolante. E fu consolidata la zona da Piazza della Libertà (allora "Piazza 28 ottobre") fino all'attuale stadio, costruendo i muraglioni delle Monterozze. Quello superiore, sotto l'Hotel dei Duchi, esistente e rafforzato, e quelli inferiori che separano la discesa delle Monterozze da Via delle Terme e dai giardini Chico Mendez.
Questo immane lavoro fu compiuto, a più riprese, tra il 1933 ed il 1936, e permise anche di individuare sostruzioni e resti del teatro Romano, ipotizzati in quel luogo 40 anni prima dal Sordini.