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Acquario Romano
- 15/11/2023
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€0,00
Silvestro Silvestri, nato a Spoleto nel 1859, lavorò anche a Roma poi, a trent’anni, emigrò in Portogallo, ove si conserva la maggior parte delle sue opere, e dove morì, ad Oporto, forse nel 1920.
Fu pittore e scultore, studiò a Roma con il Bruschi all’Accademia di Belle Arti e al Museo Artistico Industriale, poi si perfezionò a Napoli presso il Morelli. Tornato a Roma insegnò pittura decorativa al Museo Artistico Industriale dal 1884 e, nel 1885, realizzò le bellissime ed elaborate decorazioni dell’Acquario Romano. Quindi si trasferì in Portogallo, dove rimase fino alla morte, ove fu decoratore e professore.
La facciata è totalmente ispirata, ovviamente, alla iconografia del mare, con conchiglie e pesci sia nelle metope dei timpani laterali che nel fregio superiore. Bellissima la intuizione di strutturare la volta centrale, sorretta dalle due colonne, ancora a forma di conchiglia. Nelle due edicole laterali troviamo “La Pesca” e “La Navigazione”, in cima il il carro di Venere tirato da un Tritone ed una Nereide.
L’Acquario Romano si trova all’Esquilino, in Piazza Manfredo Fanti.
Fu uno studioso della fauna marina, Pietro Garganico, che, attorno al 1880, fece un progetto per uno stabilimento di piscicultura ed acquario e lo fece approvare dal Comune di Roma. Doveva sorgere in via Nazionale, ma fu approvato per questo attuale luogo, che, a partire da Piazza Vittorio, veniva in quegli anni urbanizzato, da Umberto Primo, in memoria del padre Vittorio Emanuele II. In questa espansione il Comune concesse gratuitamente il terreno. L’edificio fu progettato dall’Architetto Ettore Bernich, e costruito dal 1885 e al 1887.
Inizialmente fu gestito da una società Anonima (una S.p.a.), che però fallì. La proprietà dell’impianto tornò così al Comune. Le vasche per i pesci andarono in malora dopo dieci, dodici anni, e la struttura fu destinata a varie iniziative: mostre, feste, spettacoli teatrali, cinematografici, e perfino circensi.
Dagli anni 1930 l’edificio venne usato come magazzino per il teatro dell’Opera e sede di uffici comunali.
Nel 1984 iniziò il lungo restauro, completato nel 2002. Ora è adibito a Casa dell’Architettura.
Description
Silvestro Silvestri, nato a Spoleto nel 1859, lavorò anche a Roma poi, a trent'anni, emigrò in Portogallo, ove si conserva la maggior parte delle sue opere, e dove morì, ad Oporto, forse nel 1920.
Fu pittore e scultore, studiò a Roma con il Bruschi all’Accademia di Belle Arti e al Museo Artistico Industriale, poi si perfezionò a Napoli presso il Morelli. Tornato a Roma insegnò pittura decorativa al Museo Artistico Industriale dal 1884 e, nel 1885, realizzò le bellissime ed elaborate decorazioni dell’Acquario Romano. Quindi si trasferì in Portogallo, dove rimase fino alla morte, ove fu decoratore e professore.
La facciata è totalmente ispirata, ovviamente, alla iconografia del mare, con conchiglie e pesci sia nelle metope dei timpani laterali che nel fregio superiore. Bellissima la intuizione di strutturare la volta centrale, sorretta dalle due colonne, ancora a forma di conchiglia. Nelle due edicole laterali troviamo “La Pesca” e “La Navigazione”, in cima il il carro di Venere tirato da un Tritone ed una Nereide.
L'Acquario Romano si trova all'Esquilino, in Piazza Manfredo Fanti.
Fu uno studioso della fauna marina, Pietro Garganico, che, attorno al 1880, fece un progetto per uno stabilimento di piscicultura ed acquario e lo fece approvare dal Comune di Roma. Doveva sorgere in via Nazionale, ma fu approvato per questo attuale luogo, che, a partire da Piazza Vittorio, veniva in quegli anni urbanizzato, da Umberto Primo, in memoria del padre Vittorio Emanuele II. In questa espansione il Comune concesse gratuitamente il terreno. L'edificio fu progettato dall'Architetto Ettore Bernich, e costruito dal 1885 e al 1887.
Inizialmente fu gestito da una società Anonima (una S.p.a.), che però fallì. La proprietà dell'impianto tornò così al Comune. Le vasche per i pesci andarono in malora dopo dieci, dodici anni, e la struttura fu destinata a varie iniziative: mostre, feste, spettacoli teatrali, cinematografici, e perfino circensi.
Dagli anni 1930 l'edificio venne usato come magazzino per il teatro dell'Opera e sede di uffici comunali.
Nel 1984 iniziò il lungo restauro, completato nel 2002. Ora è adibito a Casa dell'Architettura.