Teodolapio – Alexander Calder

  • Teodolapio – Alexander Calder

    • Teodolapio – Alexander Calder 10/01/2023
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Nel 1962 il curatore delle mostre del Festival dei Due Mondi, Giovanni Carandente, chiese ad alcuni artisti contemporanei di creare delle opere da esporre in città, a cielo aperto, e di donarle poi a Spoleto. Fu uno straordinario esperimento riuscitissimo dal Titolo “Sculture in città”, rimasto nella storia dell’arte moderna. Esposero a Spoleto personaggi del calibro di Giacomo Manzù, Pietro Consagra, David Smith, Henry Moore, Nino Franchina, Lynn Chadwick, Alexander Calder, Leoncillo Leonardi, Marino Marini.

Una delle più importanti è il Teodolapio, di Alexander Calder, artista statunitense di origini scozzesi.
Egli divenne famoso per le sculture mobili, ma si dedicò anche a grandiose installazioni destinate ad interagire con la città, con il traffico, con le persone.
Quella di Spoleto, infatti, funge da rotatoria del piazzale della stazione, ma anche da sfondo del lungo Viale Trento e Trieste, visto dal centro città.
Calder realizzò altre sculture simili: sono esposte, ad esempio, a Montreal, Hannover, Rotterdam, Stoccarda, Berlino, Chicago, Città del Messico.
Quella in acciaio nero che svetta nella nostra città è dedicata al Duca di Spoleto che resse l’importante ducato dal 600 al 653 dopo Cristo.
La scultura si trova in Piazza Polvani (piazzale della stazione). Realizzata dalle officine della Italsider di Savona, è alta 18 metri, larga 14 e pesa 30 tonnellate. In realtà avrebbe dovuto essere installata davanti a porta San Matteo, in un luogo contiguo al centro città ed alle altre opere esposte. Ma, iniziando i lavori, si trovò il sottostante terreno inadatto a tale peso, per cui si dovette scegliere altro luogo. Carandente nei suoi appunti ci dice anche che ci fu un errore di interpretazione del progetto, che era disegnato in piedi e fu interpretato in metri, talchè ne è venuta fuori una opera grande praticamente il triplo. Infatti si vedono saldati sulle lamiere dei contrafforti, che altrimenti il peso le avrebbe piegate.

 

Giovanni Polvani (Spoleto, 17 dicembre 1892 – Milano, 11 agosto 1970) fu un eminente scienziato, un fisico.
Conobbe Enrico Fermi da studente alla Normale di Pisa. Nel 1927 fu nominato docente all’Università di Bari. Insegnò poi nelle Università di Bologna e di Milano.
Dal 1966 al 1969 fu Magnifico Rettore dell’Università di Milano.
Dal 1947 e al 1961 fu presidente della Società italiana di fisica.
Fu anche presidente del CNR dal 1960 al 1965.
I suoi studi hanno riguardato il magnetismo, la termodinamica, la teoria dei quanti e la storia della scienza.

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