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Cappella Ancajani
- 07/01/2023
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Essendo stata demolita intorno al 1865 per completare la traversa nazionale interna, la cappella Ancajani, dedicata a San Benedetto, non è certo visibile.
Ne parliamo per l’importanza storica: dava addirittura il nome di S. Benedetto a tutto il quartiere. Costruita intorno al 1680 per ordine di Decio Ancajani, era a pianta quadrata, di facciata barocca, con angoli interni smussati. Aveva decorazioni di Giuseppe Passeri e marmi di Carlo Marchionni. Pare che il marmo per adornarla fosse stato prelevato dalla Chiesa di S. Agata.
Aveva l’entrata dalla piazza ed altare verso il terrapieno. Resti dell’altare sono conservati al museo civico di Spoleto. Si trovava in piazza della Libertà, tra l’attuale palazzo del Turismo ed il giardino pensile. Ostruiva largamente la via d’uscita dalla piazza, per tanto fu deciso dapprima di ridurla poi di demolirla del tutto.
Insieme ad esse venne demolito l’arco che collegava Palazzo Ancajani al giardino pensile di fronte, anch’esso di ostacolo alla nuova viabilità.
E fu demolito ed arretrato anche il primo tratto a monte del muraglione di sostegno al giardino, che provocava una strettoia di fronte alla attuale entrata dell’ufficio postale.
Description
Essendo stata demolita intorno al 1865 per completare la traversa nazionale interna, la cappella Ancajani, dedicata a San Benedetto, non è certo visibile.
Ne parliamo per l'importanza storica: dava addirittura il nome di S. Benedetto a tutto il quartiere. Costruita intorno al 1680 per ordine di Decio Ancajani, era a pianta quadrata, di facciata barocca, con angoli interni smussati. Aveva decorazioni di Giuseppe Passeri e marmi di Carlo Marchionni. Pare che il marmo per adornarla fosse stato prelevato dalla Chiesa di S. Agata.
Aveva l'entrata dalla piazza ed altare verso il terrapieno. Resti dell'altare sono conservati al museo civico di Spoleto. Si trovava in piazza della Libertà, tra l'attuale palazzo del Turismo ed il giardino pensile. Ostruiva largamente la via d'uscita dalla piazza, per tanto fu deciso dapprima di ridurla poi di demolirla del tutto.
Insieme ad esse venne demolito l'arco che collegava Palazzo Ancajani al giardino pensile di fronte, anch'esso di ostacolo alla nuova viabilità.
E fu demolito ed arretrato anche il primo tratto a monte del muraglione di sostegno al giardino, che provocava una strettoia di fronte alla attuale entrata dell'ufficio postale.