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Busto del Bernini
- 10/01/2023
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Gianlorenzo Bernini, (Napoli 1598, Roma 1680), realizzò questo meraviglioso busto di Maffeo Vincenzo Barberini, in ricordo del tempo in cui questi fu Vescovo di Spoleto (1608 – 1617) e della opera di ricostruzione del Duomo, voluta da Maffeo Barberini, e da suo nipote Francesco. Lo fece nelle fonderie di Castel S. Angelo nel 1640, quattro anni prima della morte di Maffeo, che fu Papa col nome di Urbano VII dal 1623. Per le operazioni di fusione Bernini si affidò all’esperto fonditore Ambrogio Lucenti.
Nel 1644 Maffeo Barberini, divenuto Papa col nome di Urbano VIII, lo fece fondere nelle fonderie di Castel S. Angelo e lo donò alla città, anche per ricordare la ricostruzione del Duomo, da lui voluta dal nipote Cardinale Francesco Barberini.
L’originale è esposto nel Museo Diocesano (vedi), attiguo al vescovado, ma una copia è in Duomo, nella controfacciata, dove inizialmente era l’originale.
Di notevoli dimensioni e di finissima esecuzione, la espressività, la interpretazione psicologica del soggetto, la resa anatomica ne fanno una opera d’arte di eccelso livello.
Description
Gianlorenzo Bernini, (Napoli 1598, Roma 1680), realizzò questo meraviglioso busto di Maffeo Vincenzo Barberini, in ricordo del tempo in cui questi fu Vescovo di Spoleto (1608 - 1617) e della opera di ricostruzione del Duomo, voluta da Maffeo Barberini, e da suo nipote Francesco. Lo fece nelle fonderie di Castel S. Angelo nel 1640, quattro anni prima della morte di Maffeo, che fu Papa col nome di Urbano VII dal 1623. Per le operazioni di fusione Bernini si affidò all'esperto fonditore Ambrogio Lucenti.
Nel 1644 Maffeo Barberini, divenuto Papa col nome di Urbano VIII, lo fece fondere nelle fonderie di Castel S. Angelo e lo donò alla città, anche per ricordare la ricostruzione del Duomo, da lui voluta dal nipote Cardinale Francesco Barberini.
L'originale è esposto nel Museo Diocesano (vedi), attiguo al vescovado, ma una copia è in Duomo, nella controfacciata, dove inizialmente era l'originale.
Di notevoli dimensioni e di finissima esecuzione, la espressività, la interpretazione psicologica del soggetto, la resa anatomica ne fanno una opera d'arte di eccelso livello.