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Palazzo Parenzi
- 14/01/2023
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Il fabbricato, molto grande, rivenne, nel seicento, dalla unione di più case preesistenti. Ha finestre e portone bugnati.
Il palazzo è stato restaurato dopo i danni subìti nel terremoto di Spoleto del 1997, così come lo stemma della facciata: anticamente nello stemma era ben visibile l’insegna dei Medici, che Francesco I Dè Medici concesse al Parenzi. Vi si riconoscevano sette “palle”, che in realtà erano dei bisanti, monete d’oro dell’impero Bizantino, a simboleggiare la ricchezza dei Medici. Oggi i bisanti sono appena visibili.
In questo palazzo ebbe sede la zecca pontificia, concessa da Pio VI ad un Parenzi !
La famiglia Parenzi è di origine romana ed annovera anche un Santo: S. Pietro Parenzi, primo podestà di Orvieto, che fu ucciso dagli eretici nel 1199.
Si trasferì a Spoleto nel 1125, quando Parenzio Parenzi, senatore, e suo fratello Andrea, battuti dalle fazioni avversari, dovettero scappare da Roma. La famiglia si è estinta nel XIX secolo, nella prima metà del quale Giovanni Parenzi fu amministratore comunale.
La piazza, invece, è intitolata ad Achille Sansi (1822 – 1891), storico spoletino, autore anche della Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al secolo XVII.
Description
Il fabbricato, molto grande, rivenne, nel seicento, dalla unione di più case preesistenti. Ha finestre e portone bugnati.
Il palazzo è stato restaurato dopo i danni subìti nel terremoto di Spoleto del 1997, così come lo stemma della facciata: anticamente nello stemma era ben visibile l'insegna dei Medici, che Francesco I Dè Medici concesse al Parenzi. Vi si riconoscevano sette "palle", che in realtà erano dei bisanti, monete d'oro dell'impero Bizantino, a simboleggiare la ricchezza dei Medici. Oggi i bisanti sono appena visibili.
In questo palazzo ebbe sede la zecca pontificia, concessa da Pio VI ad un Parenzi !
La famiglia Parenzi è di origine romana ed annovera anche un Santo: S. Pietro Parenzi, primo podestà di Orvieto, che fu ucciso dagli eretici nel 1199.
Si trasferì a Spoleto nel 1125, quando Parenzio Parenzi, senatore, e suo fratello Andrea, battuti dalle fazioni avversari, dovettero scappare da Roma. La famiglia si è estinta nel XIX secolo, nella prima metà del quale Giovanni Parenzi fu amministratore comunale.
La piazza, invece, è intitolata ad Achille Sansi (1822 - 1891), storico spoletino, autore anche della Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al secolo XVII.