Tre stemmi dal cortile delle armi a quello d’onore

  • Tre stemmi dal cortile delle armi a quello d’onore

    • Tre stemmi dal cortile delle armi a quello d’onore 29/05/2023
  • €0,00

Tre stemmi che si trovano anche in altre parti della Rocca, intorno ai monogrammi di Cristo e della Madonna, aggiunti successivamente, nel XVIII secolo.

Da sinistra:

Urbano V (Guillaume de Grimoard , Le Pont-de-Montvert, Occitania 1310 – Avignone 1370),  Papa dal 1362, poi fatto Beato da  Papa Pio IX. E’ il Papa che, dopo 60 anni di cattività avignonese, nel 1367 tentò di riportare la sede a Roma, ma dopo tre anni dovette tornare ad Avignone. La corte papale tornerà nella città eterna solo nel 1377 con Gregorio XI, che fu a ciò indotto dalle suppliche di Santa Caterina da Siena. Urbano V è anche il Papa che, a Corneto (oggi Tarquinia) ricevette da Gil Albornoz, poco prima della morte di questi, le chiavi della Rocca, ormai completata. Il suo stemma, molto semplice, è di quattro  (a volte tre) acute montagne (rosse su campo giallo).

Blasco Fernandez De Belviso (Cuenca, Castiglia La Mancha, data ignota – Piediluco, Terni, 1368). Dignitario giunto in Italia con Gil Albornoz, fu rettore del Ducato  di Spoleto seguendo integralmente i lavori di costruzione della Rocca (1362/1367), e rimanendo Rettore fino al 1368, quando si era già trasferito prima ad Assisi e poi a Roma, nominato senatore. Sconfisse Andrea da Cerreto, avversario degli spoletini, ma rimane vittima di un agguato a Piediluco, ucciso da spoletini in esilio. Lo stemma è una croce gigliata vuota (contornata da crocette di Sant’Andrea).

Egidio Carrillo Alvarez de Albornoz (Carrascosa del Campo, Cuenca 1310 – Viterbo 1367), già Arcivescovo di Toledo e consigliere del Re di Spagna, nominato Cardinale nel 1350 e Vescovo della Sabina nel 1356, difese e riconquistò il Ducato di Spoleto, la Marca di Ancona e la Romagna quando, dopo decine di anni di assenza dei Papi da Roma, le signorie locali avevano ormai eluso il potere temporale della Chiesa. E lo fece, più che con le armi, con le trattative, limitando a pochi episodi gli spargimenti di sangue. Per rafforzare il potere riconquistato fece eseguire la costruzione delle vari “Rocche Albornoziane”: Spoleto, Narni, Assisi, Orvieto,  Perugia, Todi, Piediluco, Gualdo Tadino, Umbertide, Città della Pieve,  Viterbo, Cortona, Urbino, Ancona, Senigallia,  Forlimpopoli, Imola, Cesena.
Il suo stemma una semplice banda verde su campo dorato.

 

Description

Tre stemmi che si trovano anche in altre parti della Rocca, intorno ai monogrammi di Cristo e della Madonna, aggiunti successivamente, nel XVIII secolo.

Da sinistra:

Urbano V (Guillaume de Grimoard , Le Pont-de-Montvert, Occitania 1310 – Avignone 1370),  Papa dal 1362, poi fatto Beato da  Papa Pio IX. E’ il Papa che, dopo 60 anni di cattività avignonese, nel 1367 tentò di riportare la sede a Roma, ma dopo tre anni dovette tornare ad Avignone. La corte papale tornerà nella città eterna solo nel 1377 con Gregorio XI, che fu a ciò indotto dalle suppliche di Santa Caterina da Siena. Urbano V è anche il Papa che, a Corneto (oggi Tarquinia) ricevette da Gil Albornoz, poco prima della morte di questi, le chiavi della Rocca, ormai completata. Il suo stemma, molto semplice, è di quattro  (a volte tre) acute montagne (rosse su campo giallo).

Blasco Fernandez De Belviso (Cuenca, Castiglia La Mancha, data ignota – Piediluco, Terni, 1368). Dignitario giunto in Italia con Gil Albornoz, fu rettore del Ducato  di Spoleto seguendo integralmente i lavori di costruzione della Rocca (1362/1367), e rimanendo Rettore fino al 1368, quando si era già trasferito prima ad Assisi e poi a Roma, nominato senatore. Sconfisse Andrea da Cerreto, avversario degli spoletini, ma rimane vittima di un agguato a Piediluco, ucciso da spoletini in esilio. Lo stemma è una croce gigliata vuota (contornata da crocette di Sant'Andrea).

Egidio Carrillo Alvarez de Albornoz (Carrascosa del Campo, Cuenca 1310 – Viterbo 1367), già Arcivescovo di Toledo e consigliere del Re di Spagna, nominato Cardinale nel 1350 e Vescovo della Sabina nel 1356, difese e riconquistò il Ducato di Spoleto, la Marca di Ancona e la Romagna quando, dopo decine di anni di assenza dei Papi da Roma, le signorie locali avevano ormai eluso il potere temporale della Chiesa. E lo fece, più che con le armi, con le trattative, limitando a pochi episodi gli spargimenti di sangue. Per rafforzare il potere riconquistato fece eseguire la costruzione delle vari "Rocche Albornoziane": Spoleto, Narni, Assisi, Orvieto,  Perugia, Todi, Piediluco, Gualdo Tadino, Umbertide, Città della Pieve,  Viterbo, Cortona, Urbino, Ancona, Senigallia,  Forlimpopoli, Imola, Cesena.
Il suo stemma una semplice banda verde su campo dorato.

 

Mappa

Mappa fornita da OpenStreetMap.org

Cerca

Nella stessa categoria

Isaia a Negroni

0 (0 review)

Stefano Brancacci

0 (0 review)

Croce gigliata vuota

0 (0 review)

Torre della balestra

0 (0 review)

Torre dell'acqua

0 (0 review)

Torre del forno

0 (0 review)

Camera con bagno

0 (0 review)

Rocca Albornoziana

0 (0 review)

Resti di S. Elia

0 (0 review)

© 2022 Lightage • P.IVA 02356350542 • Info, contatti, fonti • Informativa sulla Privacy