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Convento delle Conce
- 18/11/2023
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Quello sopra San Salvatore, che sembra un piccolo castello, con la sua tomba merlata, è invece descritto come “Convento delle Conce” nella cartografia di Paolo Fidenzoni.
Probabilmente era una conceria di pelli, essendo noto anche come “opificio conce”: nel cortile si possono ancora intuire le tracce delle vasche di concia.
Fu fondato come monastero dai Carmelitani Scalzi nel 1656, utilizzando anche materiali di spoglio provenienti da San Salvatore. La merlatura fu aggiunta alla fine del XIX secolo, modificando la torre colombaia, dai Conti Campello, in onore della investitura imperiale ricevuta intorno all’anno mille, similmente a quanto fatto nella loro villa in Campello sul Clitunno.
Paolo Fidenzoni (Spoleto 1896- Roma 1980), spoletino, di famiglia originaria di Ferentillo, divenne Architetto al Comune di Roma nel 1937, rimanendo in ruolo fino al 1960. Ricoprì importanti incarichi, come, ad esempio, Ispettore della protezione antiaerea (1940-1945) e Capo Sezione presso l’Ispettorato Edilizio (1945 – 1949).
Si occupò dei lavori che riportarono alla luce il Teatro Marcello a Roma (dal 1926 al 1932) ed il Teatro Romano a Spoleto. Progettò o eseguì opere a Spoleto, Roma, Molfetta, Palermo, nelle Marche ed in Piemonte.
Eppure Fidenzoni era un “professore di disegno”, acquisì il titolo di Architetto durante il fascismo, quando fu conferito per legge a molti non laureati con titoli di lavoro (opere svolte), per sopperire alle necessità del mondo della edilizia.
Tra il 1970 ed il 1976, su impulso degli “Amici di Spoleto”, attese ad un minuzioso rilevamento dell’agro spoletino. In precedenza aveva disegnato oltre 300 schede per la “Carta monumentale dell’agro romano”. Redasse anche la prima “carta archeologica di Spoleto”.
E’ sepolto nel cimitero di Spoleto.
Description
Quello sopra San Salvatore, che sembra un piccolo castello, con la sua tomba merlata, è invece descritto come "Convento delle Conce" nella cartografia di Paolo Fidenzoni.
Probabilmente era una conceria di pelli, essendo noto anche come "opificio conce": nel cortile si possono ancora intuire le tracce delle vasche di concia.
Fu fondato come monastero dai Carmelitani Scalzi nel 1656, utilizzando anche materiali di spoglio provenienti da San Salvatore. La merlatura fu aggiunta alla fine del XIX secolo, modificando la torre colombaia, dai Conti Campello, in onore della investitura imperiale ricevuta intorno all'anno mille, similmente a quanto fatto nella loro villa in Campello sul Clitunno.
Paolo Fidenzoni (Spoleto 1896- Roma 1980), spoletino, di famiglia originaria di Ferentillo, divenne Architetto al Comune di Roma nel 1937, rimanendo in ruolo fino al 1960. Ricoprì importanti incarichi, come, ad esempio, Ispettore della protezione antiaerea (1940-1945) e Capo Sezione presso l'Ispettorato Edilizio (1945 - 1949).
Si occupò dei lavori che riportarono alla luce il Teatro Marcello a Roma (dal 1926 al 1932) ed il Teatro Romano a Spoleto. Progettò o eseguì opere a Spoleto, Roma, Molfetta, Palermo, nelle Marche ed in Piemonte.
Eppure Fidenzoni era un "professore di disegno", acquisì il titolo di Architetto durante il fascismo, quando fu conferito per legge a molti non laureati con titoli di lavoro (opere svolte), per sopperire alle necessità del mondo della edilizia.
Tra il 1970 ed il 1976, su impulso degli "Amici di Spoleto", attese ad un minuzioso rilevamento dell'agro spoletino. In precedenza aveva disegnato oltre 300 schede per la "Carta monumentale dell'agro romano". Redasse anche la prima "carta archeologica di Spoleto".
E' sepolto nel cimitero di Spoleto.