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Monumento Chigi
- 26/12/2024
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Elaboratissimo lo stemma di Alessandro VII (Fabio Chigi, Siena 1599 – Roma 1667, Papa della Chiesa Cattolica dal 1655 alla sua morte. Consiste in due alberi di Rovere d’oro su campo azzurro e due campi rossi con sei monti ed una stella, in oro.
Sott, più piccoli ma nello stesso ovale, i simili stemmi di Mario Cighi (Siena 1594 – Roma 1669), fratello del Papa Fabio e Generale di Santa Romana Chiesa;
di Agostino Chigi, nipote di Fabio (Siena 1634 – Roma 1705), che dallo zio Papa venne nominato castellano di Castel Sant’Angelo, capitano delle guardie, governatore e castellano di Benevento, Civitavecchia, Perugia, Ancona, Ascoli. Fu colui che, nel 1659, acquistò dagli Aldobrandini il palazzo poi denominato “Chigi”, sede del Governo;
di Flavio Chigi (Siena 1631 – Roma 1693), nipote di Fabio e da questi nominato Cardinale.
La traduzione della lapide può essere : “All’immortale gloria di Alessandro VII, Pontefice pieno di virtù, veramente massimo per le opere, al cui eccellente nome, meritatamente il mondo aggiunse il cognome di Magno.” Segue la “firma”: “Ludovico Anguissola, patrizio piacentino, protonotario apostolico del numero dei partecipanti, governatore di Spoleto”.
Due donne sorreggono l’ovale, due putti immagini di due opere curate da Alessandro VII: La piramide cestia e, poco leggibile, la Basilica di san Pietro rappresentata in pianta.
Description
Elaboratissimo lo stemma di Alessandro VII (Fabio Chigi, Siena 1599 – Roma 1667, Papa della Chiesa Cattolica dal 1655 alla sua morte. Consiste in due alberi di Rovere d'oro su campo azzurro e due campi rossi con sei monti ed una stella, in oro.
Sott, più piccoli ma nello stesso ovale, i simili stemmi di Mario Cighi (Siena 1594 - Roma 1669), fratello del Papa Fabio e Generale di Santa Romana Chiesa;
di Agostino Chigi, nipote di Fabio (Siena 1634 - Roma 1705), che dallo zio Papa venne nominato castellano di Castel Sant'Angelo, capitano delle guardie, governatore e castellano di Benevento, Civitavecchia, Perugia, Ancona, Ascoli. Fu colui che, nel 1659, acquistò dagli Aldobrandini il palazzo poi denominato "Chigi", sede del Governo;
di Flavio Chigi (Siena 1631 - Roma 1693), nipote di Fabio e da questi nominato Cardinale.
La traduzione della lapide può essere : "All'immortale gloria di Alessandro VII, Pontefice pieno di virtù, veramente massimo per le opere, al cui eccellente nome, meritatamente il mondo aggiunse il cognome di Magno." Segue la "firma": "Ludovico Anguissola, patrizio piacentino, protonotario apostolico del numero dei partecipanti, governatore di Spoleto".
Due donne sorreggono l'ovale, due putti immagini di due opere curate da Alessandro VII: La piramide cestia e, poco leggibile, la Basilica di san Pietro rappresentata in pianta.