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Cappella degli Innocenti
- 27/01/2023
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€0,00
Il “nartece” è una parte della chiesa, interna o esterna ad essa, che ha lo scopo di ospitare i pellegrini, introdurli al luogo santo ma, soprattutto, di fungere da “filtro”, da passaggio tra i luoghi mondani esterni ed il luogo dedicato a Dio. Quasi un passaggio catartico.
Quello di San Gregorio, a tre arcate, fu costruito nel 1520, forse demolendone uno preesistente, per volere del vescovo Paolo Sanvitale (della famiglia Farnese).
Sulla sinistra, la Cappella degli Innocenti, un battistero, è stata costruita dai fratelli Angelucci di Mevale, come detto nel 1520, e decorata nel 1596 da Virginio Nucci o, secondo altri, dagli stessi Angelucci.
L’affresco frontale narra l’episodio della strage degli innocenti, riportata nel Vangelo secondo Matteo. Erode, avvisato dai Re Magi della nascita di Gesù, fa uccidere tutti i bambini neonati, ma Gesù si salva perché Giuseppe e Maria, avvertiti in sogno da un angelo, fuggono nel deserto. La drammatica scena frontale, di buona fattura, rappresenta dinamicamente questo eccidio.
Le pareti narrano scene della vita di Santa Abbondanza, in finti riquadri architettonici riccamente decorati. Quella di destra è praticamente perduta. Tra gli squisiti colori dell’affresco di sinistra è visibile, sullo sfondo, la città di Spoleto nel XVI secolo. Nella lunetta frontale vediamo disegnata la chiesa stessa.
Nella volta i quattro evangelisti, riconoscibili dai classici simboli angelo, bue, aquila e leone. Anche lo stesso arco è decorato.
Description
Il "nartece" è una parte della chiesa, interna o esterna ad essa, che ha lo scopo di ospitare i pellegrini, introdurli al luogo santo ma, soprattutto, di fungere da "filtro", da passaggio tra i luoghi mondani esterni ed il luogo dedicato a Dio. Quasi un passaggio catartico.
Quello di San Gregorio, a tre arcate, fu costruito nel 1520, forse demolendone uno preesistente, per volere del vescovo Paolo Sanvitale (della famiglia Farnese).
Sulla sinistra, la Cappella degli Innocenti, un battistero, è stata costruita dai fratelli Angelucci di Mevale, come detto nel 1520, e decorata nel 1596 da Virginio Nucci o, secondo altri, dagli stessi Angelucci.
L'affresco frontale narra l'episodio della strage degli innocenti, riportata nel Vangelo secondo Matteo. Erode, avvisato dai Re Magi della nascita di Gesù, fa uccidere tutti i bambini neonati, ma Gesù si salva perché Giuseppe e Maria, avvertiti in sogno da un angelo, fuggono nel deserto. La drammatica scena frontale, di buona fattura, rappresenta dinamicamente questo eccidio.
Le pareti narrano scene della vita di Santa Abbondanza, in finti riquadri architettonici riccamente decorati. Quella di destra è praticamente perduta. Tra gli squisiti colori dell'affresco di sinistra è visibile, sullo sfondo, la città di Spoleto nel XVI secolo. Nella lunetta frontale vediamo disegnata la chiesa stessa.
Nella volta i quattro evangelisti, riconoscibili dai classici simboli angelo, bue, aquila e leone. Anche lo stesso arco è decorato.