Fortilizio dei Mulini

  • Fortilizio dei Mulini

    • Fortilizio dei Mulini 10/01/2023
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Il nome deriva a questa struttura dalla triplice funzione che svolgeva, nei due edifici.

Innanzi tutto era una delle mitiche “cento torri” di Spoleto. Torre di avvistamento che sorvegliava la valle verso Terni e la gola verso nord. In caso di pericolo da qui, con segnali di fumo di giorno o fuoco di notte, si avvisava la Rocca per la difesa. Però, dato il perfetto e non certo casuale allineamento con la torre centrale della Rocca, era anche possibile comunicare con segnali gestuali o bandiere.

Poi era anche un fortilizio a guardia del Ponte, che poteva, evidentemente, essere una via di accesso alla città.

Infine trovandovisi una cascatella di acqua in grado di muovere una macina, i suoi locali venivano sfruttati anche come molini. Quello superiore per la molitura delle olive, quello inferiore per il grano. L’acqua veniva convogliata in due grossi serbatoi, tutt’ora visibili, dall’altro, detti “Rifolte”, e da li azionava le macine. Fu abbandonato a fine ottocento.

Qui, nel 1419, si asserragliò Braccio Fortebraccio da Montone (vedi “Torre di Fortebraccio”), cercando, vanamente,  di espugnare la Rocca. Fu respinto, e colpito da una freccia alla gamba, già gravemente lesionata a Fossombrone nel 1391.
Probabilmente, fallita questa via, tentò dalla parte di Torre Fortebraccio, e poi si arrese ed andò a conquistare Urbino.

Da qui parte il bellissimo “Giro dei Condotti”.

Description

Il nome deriva a questa struttura dalla triplice funzione che svolgeva, nei due edifici.

Innanzi tutto era una delle mitiche "cento torri" di Spoleto. Torre di avvistamento che sorvegliava la valle verso Terni e la gola verso nord. In caso di pericolo da qui, con segnali di fumo di giorno o fuoco di notte, si avvisava la Rocca per la difesa. Però, dato il perfetto e non certo casuale allineamento con la torre centrale della Rocca, era anche possibile comunicare con segnali gestuali o bandiere.

Poi era anche un fortilizio a guardia del Ponte, che poteva, evidentemente, essere una via di accesso alla città.

Infine trovandovisi una cascatella di acqua in grado di muovere una macina, i suoi locali venivano sfruttati anche come molini. Quello superiore per la molitura delle olive, quello inferiore per il grano. L'acqua veniva convogliata in due grossi serbatoi, tutt'ora visibili, dall'altro, detti "Rifolte", e da li azionava le macine. Fu abbandonato a fine ottocento.

Qui, nel 1419, si asserragliò Braccio Fortebraccio da Montone (vedi "Torre di Fortebraccio"), cercando, vanamente,  di espugnare la Rocca. Fu respinto, e colpito da una freccia alla gamba, già gravemente lesionata a Fossombrone nel 1391.
Probabilmente, fallita questa via, tentò dalla parte di Torre Fortebraccio, e poi si arrese ed andò a conquistare Urbino.

Da qui parte il bellissimo "Giro dei Condotti".

Mappa

Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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