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Torre colombaia
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06/01/2023
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€0,00
![503_torrecolombaia](https://myspoleto.it/wp-content/uploads/2023/01/503_torrecolombaia-1024x731.jpeg)
![592_torrecolombaiatorretta](https://myspoleto.it/wp-content/uploads/2023/01/592_torrecolombaiatorretta-1024x731.jpeg)
![593_torrecolombaiaduomo](https://myspoleto.it/wp-content/uploads/2023/01/593_torrecolombaiaduomo-1024x731.jpeg)
![844_torrecolombaia](https://myspoleto.it/wp-content/uploads/2023/01/844_torrecolombaia-1024x731.jpeg)
![845_torrecolombaiaborgo](https://myspoleto.it/wp-content/uploads/2023/01/845_torrecolombaiaborgo-1024x731.jpeg)
Nel medioevo la carne era un raro lusso, specie in città.
Si trovò il modo di averne senza spese e senza cure di allevamento: ospitando piccioni nella torre colombaia ( o “colombara”).
Molti ambienti dell’ultimo piano avevano (ed alcuni ancora hanno) un soffitto piuttosto basso (sufficiente pei volatili) un rosone per l’entrata, o comunque delle aperture, un cornicione sporgente o dei ferri a squadro che impedisce agli animali predatori di raggiungere i piccioni e mangiarseli.
Un sottoprodotto di questo “allevamento” erano le deiezioni dei piccioni, usate come concime negli orti e negli uliveti.