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Iscrizione “anno milleno sexto”
- 03/01/2025
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Si trova nella navata sinistra di San Gregorio, vicino al presbiterio. Inizia col tradizione appellativo “Deo Optimo Maximo” (“A Dio, il più buono, il più grande”.
Si tratta di una lunga copia di due precedenti iscrizione, fatta eseguire dal Priore Decio Geloso nel 1596, per i 350 anni dalla consacrazione.
Nella prima parte si riporta la data della consacrazione (1146), tramite il solito conteggio: anno 1006 più due volte settanta. Ed è precisato il giorno: 6 agosto!
Nella seconda parte vi è ancora la data del 1146, però scritta chiaramente in numeri romani. Inoltre si annuncia la indulgenza plenaria concessa, per grazia di Dio, dai sei Vescovi che consacrarono la Basilica a tutti i fedeli intervenuti alla cerimonia di consacrazione ed a coloro che la visiteranno poi, con la dovuta devozione, nei futuri anniversari e comunque ad agosto.
Infine la terza parte, o meglio, la parte finale della seconda scritta, parla delle iscrizioni che erano sopra le porte della chiesa, una probabilmente spostata all’interno (vedi “iscrizione martiris hoc templum”) e l’altra riprodotta in questa setta pietra, nella prima parte.
Description
Si trova nella navata sinistra di San Gregorio, vicino al presbiterio. Inizia col tradizione appellativo "Deo Optimo Maximo" ("A Dio, il più buono, il più grande".
Si tratta di una lunga copia di due precedenti iscrizione, fatta eseguire dal Priore Decio Geloso nel 1596, per i 350 anni dalla consacrazione.
Nella prima parte si riporta la data della consacrazione (1146), tramite il solito conteggio: anno 1006 più due volte settanta. Ed è precisato il giorno: 6 agosto!
Nella seconda parte vi è ancora la data del 1146, però scritta chiaramente in numeri romani. Inoltre si annuncia la indulgenza plenaria concessa, per grazia di Dio, dai sei Vescovi che consacrarono la Basilica a tutti i fedeli intervenuti alla cerimonia di consacrazione ed a coloro che la visiteranno poi, con la dovuta devozione, nei futuri anniversari e comunque ad agosto.
Infine la terza parte, o meglio, la parte finale della seconda scritta, parla delle iscrizioni che erano sopra le porte della chiesa, una probabilmente spostata all'interno (vedi "iscrizione martiris hoc templum") e l'altra riprodotta in questa setta pietra, nella prima parte.