Madonna, S. Battista e S. Bartolomeo, in Via Salara

  • Madonna, S. Battista e S. Bartolomeo, in Via Salara

    • Madonna, S. Battista e S. Bartolomeo, in Via Salara 14/01/2023
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Questa immagine è dipinta su di una facciata di Via Salara, la strada pedonale che porta da Spoleto bassa a Spoleto altra, proprio davanti alle scale che iniziano dall’incrocio con Via Filitteria.

Benchè di difficile lettura, rappresenta la Madonna col Bambino, sul trono,  tra i Santi Battista e Bartolomeo. Siccome il primo è il protettore dei tintori (per il rosso del sangue sparso in abbondanza durante il suo sacrificio) e Bartolomeo dei conciatori (in quanto fu scuoiato prima del martirio), si può pensare che l’opera sia stata fatta realizzare dalle corporazioni degli artigiani, così come è stato per la chiesa di San Giuseppe, protettore dei falegnami. La parete è del palazzo della famiglia Transalici.

Per offrire questa pittura alla città le corporazioni non badarono a spese. Il vestito della Madonna è blu, colore che non esiste in natura, ed era quindi costosissimo per i pittori e dunque per i committenti. Inoltre le aureole erano laminate in oro. Che poi, nel tempo, è stato rubato, infatti risultano abrase.

E’ chiara l’iscrizione della data: febbraio 1375. Reca anche la scritta “ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi“.

E’ stato restaurato nel 1988 dai club Lions e Leo tramite la CooBeC.

Altra particolarità rinvenibile in questa foto è l’aggetto. Molti di questi aggetti sono usati come gabinetti, che nelle case medioevali più povere mancavano. Furono creati, in molti casi, con un piccolo pianerottolo sporgente sorretto da travi oblique.

Description

Questa immagine è dipinta su di una facciata di Via Salara, la strada pedonale che porta da Spoleto bassa a Spoleto altra, proprio davanti alle scale che iniziano dall'incrocio con Via Filitteria.

Benchè di difficile lettura, rappresenta la Madonna col Bambino, sul trono,  tra i Santi Battista e Bartolomeo. Siccome il primo è il protettore dei tintori (per il rosso del sangue sparso in abbondanza durante il suo sacrificio) e Bartolomeo dei conciatori (in quanto fu scuoiato prima del martirio), si può pensare che l'opera sia stata fatta realizzare dalle corporazioni degli artigiani, così come è stato per la chiesa di San Giuseppe, protettore dei falegnami. La parete è del palazzo della famiglia Transalici.

Per offrire questa pittura alla città le corporazioni non badarono a spese. Il vestito della Madonna è blu, colore che non esiste in natura, ed era quindi costosissimo per i pittori e dunque per i committenti. Inoltre le aureole erano laminate in oro. Che poi, nel tempo, è stato rubato, infatti risultano abrase.

E' chiara l'iscrizione della data: febbraio 1375. Reca anche la scritta "ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi".

E' stato restaurato nel 1988 dai club Lions e Leo tramite la CooBeC.

Altra particolarità rinvenibile in questa foto è l'aggetto. Molti di questi aggetti sono usati come gabinetti, che nelle case medioevali più povere mancavano. Furono creati, in molti casi, con un piccolo pianerottolo sporgente sorretto da travi oblique.

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