Affresco di San Pietro Martire

  • Affresco di San Pietro Martire

    • Affresco di San Pietro Martire 14/01/2023
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Sopra la porta di quella che era la sua chiesetta, l’affresco raffigura (o forse…. raffigurava) la predicazione di S. Pietro Martire, compatrono di Spoleto.

Nel 1253 a San Ponziano fu affiancato, come compatrono di Spoleto, San Pietro Martire (o San Pietro da Verona, al secolo Pietro Rosini), morto l’anno prima. Ciò perché egli aveva predicato anche a Spoleto, probabilmente nel 1245, come testimonia un affresco nella cappella laterale sinistra di San Domenico, che ci restituisce anche la struttura antica di Piazza del Mercato, con la vecchia fontana.
Inoltre pare che San Pietro Martire abbia condizionato, grazie alle preghiere rivolte a lui Santo dai fedeli, l’esito di una furiosa battaglia tra ghibellini e guelfi, che si svolse sotto Pompagnano nel 1391. Ebbero, ovviamente, la meglio i guelfi, e si trattò, in pratica, della definitiva svolta di Spoleto in direzione della Chiesa, situazione rimasta tale fino alla invasione piemontese del 1860.
Pietro era nativo di famiglia catara veronese, decise di entrare nell’ordine dei Frati Predicatori Domenicani quando il loro fondatore, Domenico di Guzman, era ancora in vita ed ancora lottava in Linguadoca contro la diffusione della “eresia catara”.
Morì accoltellato alla testa nei boschi di Seveso nel 1252, ove si trovava, recandosi da Como a Milano, insieme ad un suo confratello, Domenico, che rimase gravemente ferito e morì dopo qualche giorno. Si narra che negli ultimi attimi di vita riuscì ad intingere il dito nel suo stesso sangue e scrivere in terra “Credo”.
L’assassino di Pietro, Carino Pietro da Balsamo, si stava con tutta probabilità vendicando di qualche sentenza emessa dalla vittima in qualità di inquisitore, ma poi si pentì e si convertì. Morì in fama di santità presso il convento dei domenicani di Forlì, e fu poi proclamato Beato.
Nella iconografia San Pietro Martire è riconoscibile dall’accoltellamento del capo, dalla palma del martirio nella destra e dal libro nella sinistra.
Per comprenderla meglio pubblichiamo la foto dell’olio su tavola del Maestro della Fossa, conservato al Museo Diocesano (vedi).
Una sua immagine è anche alla Rocca (vedi “San Pietro Martire alla Rocca”),

 

Description

Sopra la porta di quella che era la sua chiesetta, l'affresco raffigura (o forse.... raffigurava) la predicazione di S. Pietro Martire, compatrono di Spoleto.

Nel 1253 a San Ponziano fu affiancato, come compatrono di Spoleto, San Pietro Martire (o San Pietro da Verona, al secolo Pietro Rosini), morto l'anno prima. Ciò perché egli aveva predicato anche a Spoleto, probabilmente nel 1245, come testimonia un affresco nella cappella laterale sinistra di San Domenico, che ci restituisce anche la struttura antica di Piazza del Mercato, con la vecchia fontana.
Inoltre pare che San Pietro Martire abbia condizionato, grazie alle preghiere rivolte a lui Santo dai fedeli, l'esito di una furiosa battaglia tra ghibellini e guelfi, che si svolse sotto Pompagnano nel 1391. Ebbero, ovviamente, la meglio i guelfi, e si trattò, in pratica, della definitiva svolta di Spoleto in direzione della Chiesa, situazione rimasta tale fino alla invasione piemontese del 1860.
Pietro era nativo di famiglia catara veronese, decise di entrare nell'ordine dei Frati Predicatori Domenicani quando il loro fondatore, Domenico di Guzman, era ancora in vita ed ancora lottava in Linguadoca contro la diffusione della "eresia catara".
Morì accoltellato alla testa nei boschi di Seveso nel 1252, ove si trovava, recandosi da Como a Milano, insieme ad un suo confratello, Domenico, che rimase gravemente ferito e morì dopo qualche giorno. Si narra che negli ultimi attimi di vita riuscì ad intingere il dito nel suo stesso sangue e scrivere in terra "Credo".
L'assassino di Pietro, Carino Pietro da Balsamo, si stava con tutta probabilità vendicando di qualche sentenza emessa dalla vittima in qualità di inquisitore, ma poi si pentì e si convertì. Morì in fama di santità presso il convento dei domenicani di Forlì, e fu poi proclamato Beato.
Nella iconografia San Pietro Martire è riconoscibile dall'accoltellamento del capo, dalla palma del martirio nella destra e dal libro nella sinistra.
Per comprenderla meglio pubblichiamo la foto dell'olio su tavola del Maestro della Fossa, conservato al Museo Diocesano (vedi).
Una sua immagine è anche alla Rocca (vedi "San Pietro Martire alla Rocca"),

 

Mappa

Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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