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Stemma Jacovacci affrescato su Palazzo Collicola
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25/04/2023
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In pochi notano questo stemma araldico che prende il posto di una finestra nell’ala a valle.
Non è però dei Collicola: quello è composto dai colli in basso e, sopra, da una serpe e dalla luna.
E’ del Cardinale Cristoforo Jacovacci de’ Facceschi, Legato di Perugia e dell’Umbria dal 1539. Nato da famiglia romana, nipote di zio del Cardinale Domenico Jacovacci, Cristoforo si laureò in Legge e divenne “Referendario di entrambe le Segnature” (Giudice Diritto Civile e di Diritto Canonico).
Nel 1535 fece parte della Commissione per la riforma delle magistrature e della Curia pontificia. L’anno seguente divenne Segretario Apostolico, e, l’anno dopo ancora, nel 1537, Cardinale.
Dopo aver svolto, in Francia, una lunga missione diplomatica col Re Carlo V, il 21 aprile del 1539 fu nominato legato di Perugia e dell’Umbria. Dopo aver subìto e fronteggiato una rivolta contro le nuove tasse, Jacovacci morì il 4 ottobre 1541.
Ancora da scoprire il motivo della presenza, su questo palazzo, del suo stemma, che ha, nella parte destra, campo azzurro con sei crescenti argentei. La metà sinistra appartiene alla famiglia Facceschi, ormai sbiadito ed illeggibile, ma, con molta probabilità, raffigurava una bisaccia, simbolo di questa famiglia.
Ambedue gli stemmi hanno una bordura “cuneata”. Il galero e le nappe che lo sormontano sottolineano il grado cardinalizio.
Non si conoscono bene i rapporti tra le due famiglie, si suppone che i Facceschi, forse di origine Ungherese, abbiano lasciato una eredità ad un Jacovacci per cui egli unì i due cognomi: “Jacovacci de’ Facceschi”.
Oppure i Facceschi potrebbero essersi imparentati coi Jacovacci e poi estinti in essi, e, logicamente, anche in questo caso li lasciarono eredi.
Vedasi anche la scheda “Sabaini al Governatore Jacovacci”.
Description
In pochi notano questo stemma araldico che prende il posto di una finestra nell'ala a valle.
Non è però dei Collicola: quello è composto dai colli in basso e, sopra, da una serpe e dalla luna.
E' del Cardinale Cristoforo Jacovacci de' Facceschi, Legato di Perugia e dell'Umbria dal 1539. Nato da famiglia romana, nipote di zio del Cardinale Domenico Jacovacci, Cristoforo si laureò in Legge e divenne "Referendario di entrambe le Segnature" (Giudice Diritto Civile e di Diritto Canonico).
Nel 1535 fece parte della Commissione per la riforma delle magistrature e della Curia pontificia. L'anno seguente divenne Segretario Apostolico, e, l'anno dopo ancora, nel 1537, Cardinale.
Dopo aver svolto, in Francia, una lunga missione diplomatica col Re Carlo V, il 21 aprile del 1539 fu nominato legato di Perugia e dell'Umbria. Dopo aver subìto e fronteggiato una rivolta contro le nuove tasse, Jacovacci morì il 4 ottobre 1541.
Ancora da scoprire il motivo della presenza, su questo palazzo, del suo stemma, che ha, nella parte destra, campo azzurro con sei crescenti argentei. La metà sinistra appartiene alla famiglia Facceschi, ormai sbiadito ed illeggibile, ma, con molta probabilità, raffigurava una bisaccia, simbolo di questa famiglia.
Ambedue gli stemmi hanno una bordura “cuneata". Il galero e le nappe che lo sormontano sottolineano il grado cardinalizio.
Non si conoscono bene i rapporti tra le due famiglie, si suppone che i Facceschi, forse di origine Ungherese, abbiano lasciato una eredità ad un Jacovacci per cui egli unì i due cognomi: "Jacovacci de' Facceschi".
Oppure i Facceschi potrebbero essersi imparentati coi Jacovacci e poi estinti in essi, e, logicamente, anche in questo caso li lasciarono eredi.
Vedasi anche la scheda "Sabaini al Governatore Jacovacci".