Il “nuovo” ospedale

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    • Il “nuovo” ospedale 20/10/2024
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Stante la situazione dell’ospedale a Borgo San Matteo, negli anni ’30 si discusse molto della necessità di costruire un nuovo ospedale, fino a che fu individuato un terreno, in parte di proprietà dei Conti Travaglini ed in parte dei Frati Minori Conventuali (l’ex collegio dei Barnabiti della Madonna di Loreto).

Furono raccolte donazioni da parte di privati e di enti per costruire il nosocomio disegnato da Alberto Ricordi, direttore dell’ufficio tecnico comunale

Sabato 15 giugno 1935 viene ufficialmente aperto il cantiere, con la inaugurazione già stata fissata per il 21 aprile. dell’anno dopo, in realtà i lavori si protrassero e l’inaugurazione fu fatta il 28 ottobre 1937, insieme a quella della nuova scuola della Cerquiglia (oggi “Francesco Toscano”).

L’ospedale inizierà a funzionare, però, solo l’11 marzo 1939, quando vengono trasferiti i primi malati dalla vecchia sede nell’ex monastero San Matteo. Il 19 maggio del 1940 l’ospedale venne visitato dai Duchi di Spoleto Aimone di Savoia-Aosta e Irene di Grecia, accompagnati dal Primario dell’Ospedale Fabiano Benedetti Valentini (1895 / 1981).

Questo notissimo medico e benefattore, padre del Deputato e Senatore Avvocato Domenico Benedetti Valentini, nacque a Trevi il 1. febbraio 1895, settimo dei ben otto figli. Dopo aver frequentato il Liceo Classico a Spoleto fu Caporale di Artiglieria nella Prima Guerra Mondiale. Finita la guerra si laureò in medicina e chirurgia a Roma, e nella capitale iniziò a lavorare. Tornò a Spoleto quando vinse il concorso di Primario Chirurgo e  Direttore dell’Ospedale di Spoleto. Partecipò anche alla seconda guerra, partendo volontario nel 1936 per la guerra di Spagna, ovviamente operando come ufficiale chirurgo, curando sia amici che nemici. Gli fu offerto di inserirsi come primario nell’ospedale di Madrid ma rifiutò e, dopo aver prestato servizio sul fronte greco albanese, tornò a Spoleto, avviando una forte modernizzazione del San Matteo e recandosi negli altri ospedali umbri quando, per i casi più complicati, veniva richiesto dai colleghi. Era appassionato di agricoltura, pittura e scultura, letteratura classica.
Nel trentennale della morte gli è stato intitolato il piazzale di fronte all’ospedale e la via che sale a Collerisana.

 

Description

Stante la situazione dell'ospedale a Borgo San Matteo, negli anni '30 si discusse molto della necessità di costruire un nuovo ospedale, fino a che fu individuato un terreno, in parte di proprietà dei Conti Travaglini ed in parte dei Frati Minori Conventuali (l’ex collegio dei Barnabiti della Madonna di Loreto).

Furono raccolte donazioni da parte di privati e di enti per costruire il nosocomio disegnato da Alberto Ricordi, direttore dell’ufficio tecnico comunale

Sabato 15 giugno 1935 viene ufficialmente aperto il cantiere, con la inaugurazione già stata fissata per il 21 aprile. dell'anno dopo, in realtà i lavori si protrassero e l'inaugurazione fu fatta il 28 ottobre 1937, insieme a quella della nuova scuola della Cerquiglia (oggi "Francesco Toscano").

L'ospedale inizierà a funzionare, però, solo l’11 marzo 1939, quando vengono trasferiti i primi malati dalla vecchia sede nell’ex monastero San Matteo. Il 19 maggio del 1940 l'ospedale venne visitato dai Duchi di Spoleto Aimone di Savoia-Aosta e Irene di Grecia, accompagnati dal Primario dell’Ospedale Fabiano Benedetti Valentini (1895 / 1981).

Questo notissimo medico e benefattore, padre del Deputato e Senatore Avvocato Domenico Benedetti Valentini, nacque a Trevi il 1. febbraio 1895, settimo dei ben otto figli. Dopo aver frequentato il Liceo Classico a Spoleto fu Caporale di Artiglieria nella Prima Guerra Mondiale. Finita la guerra si laureò in medicina e chirurgia a Roma, e nella capitale iniziò a lavorare. Tornò a Spoleto quando vinse il concorso di Primario Chirurgo e  Direttore dell'Ospedale di Spoleto. Partecipò anche alla seconda guerra, partendo volontario nel 1936 per la guerra di Spagna, ovviamente operando come ufficiale chirurgo, curando sia amici che nemici. Gli fu offerto di inserirsi come primario nell’ospedale di Madrid ma rifiutò e, dopo aver prestato servizio sul fronte greco albanese, tornò a Spoleto, avviando una forte modernizzazione del San Matteo e recandosi negli altri ospedali umbri quando, per i casi più complicati, veniva richiesto dai colleghi. Era appassionato di agricoltura, pittura e scultura, letteratura classica.
Nel trentennale della morte gli è stato intitolato il piazzale di fronte all’ospedale e la via che sale a Collerisana.

 

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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