• Villa Gelosi

  • 20/02/2024

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La grande villa, tra Madonna di Baiano e Baiano, detta anche “Casino Leonetti Luparini”, ha 6 camere da letto, 10 bagni e 95 ettari di parco. Molti bellissimi affreschi pavimenti, archi, camminamenti e contiene opere di Guttuso, De Chirico, Balla, e dipinti del XVI secolo.
Ha due torri colombaie collegate da una galleria sospesa.

Fu costruita nel 1580 dal mercante e benefattore spoletino Benedetto Gelosi (1540 – , che visse, per il suo lavoro, tra Spoleto e Roma. Era il settimo di undici figli, tutti i suoi fratelli e sorelle morirono prima dei venti anni. Il padre Pierbernardino morì quando Benedetto aveva 29 anni, ma era sempre fuori per il suo lavoro di mercante di bestiame, così Benedetto fu allevato dalla zio Seperio, che però mori quando lui aveva 16 anni. Anche suo figlio Francesco morì giovane, a 17 anni, mentre era a studiare a Perugia.
Aveva dimora nel palazzo oggi conosciuto come “Gelosi Leonetti Luparini”, in via Giustolo.
E’ ricordato per aver donato delle somme ai frati Cappuccini, al fine di costruire il convento a Colle Attivoli, per aver commissionato ad Annibale Carracci la Cappella  nel Duomo di Spoleto (vedi), per aver donato alla Chiesa di S. Antonio un terreno a Baiano, nel 1592, e per molti altri atti di beneficienza. Scrisse anche un libro di ricordi. Di famiglia non nobile, ma nobilitatasi col primo matrimoni con Mirtilla Lupi e, dopo la morte di questa, col secondo matrimonio con Felice De Domo, era mercante e proprietario terriero.

In questa villa soggiornò , nel XVII secolo,  l’olandese Giovanni van Ekh (Giovanni Heckius) uno dei promotori dell’Accademia dei Lincei.
E Galileo Galilei, altro fondatore della Accademia, che, nel 1624, vi fece sosta durante una sua visita a Federico Cesi (altro fondatore dei Lincei), ad Acquasparta, quando si recò anche alla Cascata delle Marmore e al lago di Piediluco per motivi di studio e ricerca. In previsione del suo arrivo una stanza fu affrescata proprio per lui.