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Casina degli Ippocastani
- 22/01/2023
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Questi giardini erano gli orti del Convento dei Serviti, ed erano un unico appezzamento fino a metà ‘800, quando furono divisi in due dalla nuova traversa nazionale interna.
Alla fine dell’800 il giardino era già adibito a spazio ricreativo pubblico, e, nella parte a valle, vi fu costruita la “Casina degli Ippocastani”.
L’edificio ha una immagina alpina: infatti fu disegnato costruito dall’architetto elvetico Walther Fol, di Ginevra (vedi scheda “Villa Milani”)
Ove è ora la Casina c’era una piccola edicola votiva dedicata S. Maria dei Sette Dolori.
Nel 1936 fu costruita la pista da ballo di forma rotonda, che fu molto usata fino agli anni settanta per feste e danze.
Nel 2003 la pista da ballo fu decorata con un disegno di Sol LeWitt, che ora è appena leggibile
La Casina, dopo molti anni in cui era rimasta in disuso, fu ampliata, con la parte posteriore tondeggiante, riattivata ed usata come ristorante prima e poi come punto informativo per i turisti, specificamente per le attività all’aperto.
Il parco sottostante è or intitolato al sindacalista ed ambientalista messicano Chico Mendez (Francisco Alves Mendes Filho 1944 – 1988). Ma, storicamente, è nato come “Bosco del Littorio” e vi veniva festeggiata la festa del bosco nella ricorrenza della marcia su Roma (28 ottobre).
I giardini ed il parco erano, ancora prima, gli orti del convento di San Luca e la vigna del Sindaco Sorchi, che gli fu espropriata nel 1867, alla scadenza del suo mandato.