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Palazzo Gualfucci Monini
- 16/03/2023
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€0,00
Il successo della società “AgM. Gualfucci Monini”, dedita al commercio dell’olio di oliva, permise ai due soci, Tildo Gualfucci e Zefferino Monini, di edificare un palazzo sul Viale Trento e Trieste, da dividere così: piano seminterrato alla produzione, piano terra agli uffici, due appartamenti verso monte a Gualfucci, due verso valle a Monini.
La costruzione fu affidata al “Consorzio fra le cooperative di lavoro della Provincia di Venezia”. Non deve sorprendere che i costruttori venissero dal Veneto. Erano già a Spoleto per costruire la grande caserma in Via Cerquiglia e la attigua “Palazzina San Marco” (vedi). Tutte e tre le opere vennero gestite dagli Ingegneri Gerotto e Piccoli.
Progetto che è, nientemeno, dell’Ingegner Paolo Basler (1885 – 1979), lo svizzero che progettò la ardita ferrovia Spoleto / Norcia. Egli svolse anche l’incarico di direttore dei lavori di costruzione del palazzo Gualfucci Monini.
Il cantiere doveva concludersi entro il 1928, ma in realtà venne pronto nel 1929, anno nel quale Gualfucci e Monini sciolsero la società.
Al progetto originale Gualfucci fece aggiungere, nel 1935, il secondo ingresso (al civico 27) e la terrazza soprastante, la cui parte posteriore era coperta da una veranda in vetro. Solo più tardi essa fu sostituita da una struttura in muratura, che costituì anche una terrazza al secondo piano, ripetendo nei due finestroni le cornici lapidee.
Il piano terra è protetto da un semi bugnato. Notevoli sono le cornici in pietra delle finestre e le colonnine di balconi e terrazza. Il portabandiera sul balcone è originale, ve ne è traccia nei carteggi con il cantiere, sebbene fosse stato aggiunto in un secondo momento al progetto.
Description
Il successo della società "AgM. Gualfucci Monini", dedita al commercio dell'olio di oliva, permise ai due soci, Tildo Gualfucci e Zefferino Monini, di edificare un palazzo sul Viale Trento e Trieste, da dividere così: piano seminterrato alla produzione, piano terra agli uffici, due appartamenti verso monte a Gualfucci, due verso valle a Monini.
La costruzione fu affidata al "Consorzio fra le cooperative di lavoro della Provincia di Venezia". Non deve sorprendere che i costruttori venissero dal Veneto. Erano già a Spoleto per costruire la grande caserma in Via Cerquiglia e la attigua "Palazzina San Marco" (vedi). Tutte e tre le opere vennero gestite dagli Ingegneri Gerotto e Piccoli.
Progetto che è, nientemeno, dell'Ingegner Paolo Basler (1885 - 1979), lo svizzero che progettò la ardita ferrovia Spoleto / Norcia. Egli svolse anche l'incarico di direttore dei lavori di costruzione del palazzo Gualfucci Monini.
Il cantiere doveva concludersi entro il 1928, ma in realtà venne pronto nel 1929, anno nel quale Gualfucci e Monini sciolsero la società.
Al progetto originale Gualfucci fece aggiungere, nel 1935, il secondo ingresso (al civico 27) e la terrazza soprastante, la cui parte posteriore era coperta da una veranda in vetro. Solo più tardi essa fu sostituita da una struttura in muratura, che costituì anche una terrazza al secondo piano, ripetendo nei due finestroni le cornici lapidee.
Il piano terra è protetto da un semi bugnato. Notevoli sono le cornici in pietra delle finestre e le colonnine di balconi e terrazza. Il portabandiera sul balcone è originale, ve ne è traccia nei carteggi con il cantiere, sebbene fosse stato aggiunto in un secondo momento al progetto.