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Via Alessandro Onofri
- 01/01/2025
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In questa anonima traversa di Viale Marconi viene celebrato uno spoletino davvero eclettico: Alessandro Onofri, nipote da parte di padre dell’altro Alessandro Onofri che fu gonfaloniere ed autorizzò la edificazione del Teatro Nuovo.
Nacque a Spoleto nel 1874, studiò legge ed avviò la professione di avvocato, per poi dedicarsi alla composizione musicale. Fu allievo di Pietro Mascagni alla Scuola Nazionale di Musica a Roma fino al 1904, poi si trasferì negli Stati Uniti, a Boston, per lavorare come organista, ma vi restò poco.
La sua opera più famosa è “Madonna Biancofiore”, un melodramma in tre atti ambientato a Firenze nel XV secolo, rappresentata per la prima volta al Teatro Rossini di Venezia il 3 marzo del 1910.
A Spoleto venne messa in scena al Nuovo, il 14 agosto 1911, per poi tenere ben altre nove repliche sotto la direzione d’orchestra di Giulio Falconi e con la soprano Carmen Toschi nel ruolo di Madonna Biancofiore.
Scrisse poi due operette di scarso successo e si appassionò all’antiquariato, poi divenne impresario teatrale, poi scrittore (nel 1926 scrisse “Quando sarà vita”, un romanzo). Si dedicò anche a studi di biologia e di medicina.
Morì a Varese nel 1932, a soli 58 anni, per un attacco di cuore.
A lui è intitolata, oltre a questa via, la scuola comunale di musica.
Description
In questa anonima traversa di Viale Marconi viene celebrato uno spoletino davvero eclettico: Alessandro Onofri, nipote da parte di padre dell’altro Alessandro Onofri che fu gonfaloniere ed autorizzò la edificazione del Teatro Nuovo.
Nacque a Spoleto nel 1874, studiò legge ed avviò la professione di avvocato, per poi dedicarsi alla composizione musicale. Fu allievo di Pietro Mascagni alla Scuola Nazionale di Musica a Roma fino al 1904, poi si trasferì negli Stati Uniti, a Boston, per lavorare come organista, ma vi restò poco.
La sua opera più famosa è “Madonna Biancofiore”, un melodramma in tre atti ambientato a Firenze nel XV secolo, rappresentata per la prima volta al Teatro Rossini di Venezia il 3 marzo del 1910.
A Spoleto venne messa in scena al Nuovo, il 14 agosto 1911, per poi tenere ben altre nove repliche sotto la direzione d’orchestra di Giulio Falconi e con la soprano Carmen Toschi nel ruolo di Madonna Biancofiore.
Scrisse poi due operette di scarso successo e si appassionò all’antiquariato, poi divenne impresario teatrale, poi scrittore (nel 1926 scrisse “Quando sarà vita”, un romanzo). Si dedicò anche a studi di biologia e di medicina.
Morì a Varese nel 1932, a soli 58 anni, per un attacco di cuore.
A lui è intitolata, oltre a questa via, la scuola comunale di musica.