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Palazzetto Pianciani
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12/02/2023
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€0,00
Si trova di fronte al Palazzo dei Pianciani (vedi). I Pianciani eressero due palazzi, uno quello signorile vero e proprio (a sinistra) e l’altro il cosiddetto “appodiato”, per la servitù, i magazzini, le rimesse, le scuderie.
Ne fece la sua sede la Banca Popolare di Spoleto (vedi sotto), che lo comprò dalla famiglia nel 1914, affidandone la restilizzazione all’Architetto Martino Pompilij. La facciata principale, sulla piazza, fu costruita nel 1921/22 e inaugurata il 25 maggio 1922.
In questo, fino alla famigerata vicenda della sua vendita, ha trovato sede la Banca Popolare di Spoleto, che era arrivata ad avere quasi cinquanta sportelli in tutto il centro Italia e perfino a Roma, la cui scritta campeggia ancora, in alto.
La fondò Giulio Cesari (Spoleto 1866 – Spoleto 1969), insegnante di Diritto ed Economia all’Istituto Tecnico Commerciale, il 28 aprile 1895, chiamandola “Banca Popolare Società Cooperativa”.
Fino a pochi anni prima Spoleto aveva avuto ben cinque banche:
– Cassa di Risparmio (in Corso Mazzini 21, con ingresso sul vicolo che ora porta il nome della Cassa)
– Banca Laurenti & C. (al pianterreno di Palazzo Collicola)
– Banco Ferretti (in Via Pierleone 26)
– Banco Fratellini (a Palazzo Mauri)
– Banco Poli (nell’omonimo palazzo in Via Giustolo).
Di quest’ultimo Cesari fu curatore fallimentare. A seguito della crisi della “Banca Romana”, ed a causa dei reciproci rapporti di credito, le difficoltà si erano propagate da un Istituto all’altro, facendoli fallire tutti. Di più ! Essendo i soci delle banche personalmente responsabili, i fallimenti misero sul lastrico diverse famiglie spoletine.
Cesari, dopo il diploma all’Istituto Tecnico da convittore dello “Spada”, si laureò a Venezia, a Cà Foscari, grazie ad una borsa di studio messa in palio dalla Camera di Commercio. Lì fu allievo del più volte Ministro e poi Presidente del Consiglio Luigi Luzzatti.
Egli intravide la possibilità di ridare alla città un istituto bancario e si attivò, con Giuseppe Bachilli, Adriano Leonetti, Tito Sinibaldi, Salvatore Fratellini e Domenico Arcangeli, Pompeo Bresadola, Anchise Pompei, i Massi Benedetti, alcuni commercianti ed artigiani, arrivando all’atto costitutivo il 28 aprile 1895.
Cesari fu il primo direttore (ed unico impiegato, sia pure a titolo gratuito) di una banca formata da cittadini di ogni censo, avente sede in angusti locali a Vicolo San Filippo, sul fianco di questo palazzetto Pianciani. Nel 1911, lasciò il posto da Docente di Diritto ed Economia e si dedicò alla direzione della Banca, e solo allora accettò un compenso per il suo lavoro, che svolse ininterrottamente per 53 anni della sua lunghissima vita, fino al 1948, ma occupandosi di altri ruoli fino al 1951 e poi salendo ogni giorno al Corso, da Via dei Gesuiti ove abitava, per apportare comunque le sue capacità e la sua esperienza. Rifiutò persino la liquidazione, accettandone infine una piccola parte, corrispondente a quella che avrebbe avuto se fosse rimasto nella scuola-
Fu anche Presidente della Congregazione di Carità per due mandati.
Description
Si trova di fronte al Palazzo dei Pianciani (vedi). I Pianciani eressero due palazzi, uno quello signorile vero e proprio (a sinistra) e l'altro il cosiddetto "appodiato", per la servitù, i magazzini, le rimesse, le scuderie.
Ne fece la sua sede la Banca Popolare di Spoleto (vedi sotto), che lo comprò dalla famiglia nel 1914, affidandone la restilizzazione all'Architetto Martino Pompilij. La facciata principale, sulla piazza, fu costruita nel 1921/22 e inaugurata il 25 maggio 1922.
In questo, fino alla famigerata vicenda della sua vendita, ha trovato sede la Banca Popolare di Spoleto, che era arrivata ad avere quasi cinquanta sportelli in tutto il centro Italia e perfino a Roma, la cui scritta campeggia ancora, in alto.
La fondò Giulio Cesari (Spoleto 1866 - Spoleto 1969), insegnante di Diritto ed Economia all'Istituto Tecnico Commerciale, il 28 aprile 1895, chiamandola "Banca Popolare Società Cooperativa".
Fino a pochi anni prima Spoleto aveva avuto ben cinque banche:
- Cassa di Risparmio (in Corso Mazzini 21, con ingresso sul vicolo che ora porta il nome della Cassa)
- Banca Laurenti & C. (al pianterreno di Palazzo Collicola)
- Banco Ferretti (in Via Pierleone 26)
- Banco Fratellini (a Palazzo Mauri)
- Banco Poli (nell'omonimo palazzo in Via Giustolo).
Di quest'ultimo Cesari fu curatore fallimentare. A seguito della crisi della "Banca Romana", ed a causa dei reciproci rapporti di credito, le difficoltà si erano propagate da un Istituto all'altro, facendoli fallire tutti. Di più ! Essendo i soci delle banche personalmente responsabili, i fallimenti misero sul lastrico diverse famiglie spoletine.
Cesari, dopo il diploma all'Istituto Tecnico da convittore dello "Spada", si laureò a Venezia, a Cà Foscari, grazie ad una borsa di studio messa in palio dalla Camera di Commercio. Lì fu allievo del più volte Ministro e poi Presidente del Consiglio Luigi Luzzatti.
Egli intravide la possibilità di ridare alla città un istituto bancario e si attivò, con Giuseppe Bachilli, Adriano Leonetti, Tito Sinibaldi, Salvatore Fratellini e Domenico Arcangeli, Pompeo Bresadola, Anchise Pompei, i Massi Benedetti, alcuni commercianti ed artigiani, arrivando all'atto costitutivo il 28 aprile 1895.
Cesari fu il primo direttore (ed unico impiegato, sia pure a titolo gratuito) di una banca formata da cittadini di ogni censo, avente sede in angusti locali a Vicolo San Filippo, sul fianco di questo palazzetto Pianciani. Nel 1911, lasciò il posto da Docente di Diritto ed Economia e si dedicò alla direzione della Banca, e solo allora accettò un compenso per il suo lavoro, che svolse ininterrottamente per 53 anni della sua lunghissima vita, fino al 1948, ma occupandosi di altri ruoli fino al 1951 e poi salendo ogni giorno al Corso, da Via dei Gesuiti ove abitava, per apportare comunque le sue capacità e la sua esperienza. Rifiutò persino la liquidazione, accettandone infine una piccola parte, corrispondente a quella che avrebbe avuto se fosse rimasto nella scuola-
Fu anche Presidente della Congregazione di Carità per due mandati.