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Palazzo Campello
- 06/01/2023
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Palazzo Campello risale al XVI secolo, essendo stato eretto, per la famiglia Campello, tra il 1597 ed il 1600. Ma si sa che, già dal 1296, Andrea Campello era proprietario di edifici, torri e terreni in questa zona.
Nel XIV secolo Paolo Campello vi aveva una abitazione coronata da merli, come fosse una piccola fortezza.
Nel 1590 il palazzo aveva una maestosa sala d’onore, alta per due piani, con tre finestre per piano. Essa fu demolita nella ristrutturazione dei primi anni del 1800, quando, dal 1793 al 1805, fu costruito anche il giardino verso Monte Luco che, trovandosi dall’altra parte della strada, fu unito al palazzo da un cavalcavia.
Nel 1684 vi fu ospitato Giovan Francesco Albani, il futuro Papa Clemente XI.
Nel 1831 vi dimorò il Principe Napoleone Luigi Bonaparte (futuro Napoleone III), che aveva al tempo 23 anni.
Si narra di un non meglio precisato episodio, qui avvenuto, che riguarda Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792 / 1878). Egli, nativo di Senigallia, fu nominato arcivescovo di Spoleto nel 1827, a soli 35 anni, e tale rimase fino al 1832, quando fu nominato arcivescovo di Imola.
In questi cinque anni a Spoleto si distinse per le capacità diplomatiche. Nel 1831 convinse i generali dello Stato della Chiesa a non attaccare i rivoltosi di Spoleto (capeggiati da Pompeo Campello…) e di Rieti, e a deporre le armi in cambio di soldi e passaporti. Indubbiamente salvò così molte vite. La sua la salvò fuggendo da Spoleto a piedi attraverso Patrico e Sensati, o almeno così racconta la leggenda.
Inoltre pare che, nello stesso anno, salvò la vita a Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (futuro Napoleone III), che stava per essere fatto prigioniero dagli austriaci, proprio a Palazzo Campello.
Nel 1832 si prodigò anche per organizzare i soccorsi e la ricostruzione dopo il devastante terremoto del 13 gennaio, e perciò riscosse grande gratitudine dalla popolazione.
Fu eletto Papa col nome di Pio IX nel 1846 e morì nel 1878, realizzando così, con 31 anni e quasi 8 mesi. il più lungo pontificato della storia della Chiesa. Fu anche l’ultimo sovrano dello Stato della Chiesa, dato che 8 anni prima della sua morte Roma fu presa e il papato perse definitivamente il potere temporale. Pio IX ed Urbano VIII sono i due Vescovi di Spoleto che poi sono divenuti Papa. Leone XII l’unico papa spoletino di origine.
Si narra anche dei fantasmi che infesterebbero l’ultimo piano, che per questo motivo da tempo non sarebbe più utilizzato per dormire.
Al piano terra di questo palazzo trovò sede la “Ssocietà operaia femminile di mutuo soccorso”, istituita nel 1892 dalla principessa Maria Bonaparte Campello, moglie di Paolo. Esisteva già da quasi venti anni la “Luigi Pianciani”, ma questa nuova mutua era dedicata alle donne.
AAlla famiglia Campello appartengono Bernardino, (1594 – 1676), Pompeo (1803 – 1884), i suoi fratelli Paolo (prematuramente scomparso) e Solone, ed il figlio di Pompeo, Paolo.
Bernardino, laureato in legge a Perugia, fu letterato e poeta. E Priore di Spoleto. Le sue capacità erano ben conosciute da Papa Urbano VIII, Maffeo Vincenzo Barberini, che era stato Vescovo di Spoleto dal 1608 al 1617. Questi, appena eletto, nel 1623, lo chiamò alla corte di Roma, con incarichi diplomatici anche presso i Savoia, al seguito di Lorenzo Campeggi, nunzio apostolico e suo maestro, e poi a Urbino, sempre al seguito del Campeggi, presso Francesco Maria II della Rovere, ove, alla morte del Duca, senza figli, curò le pratiche per la devoluzione del Ducato alla Chiesa.
Nel 1632 fu inviato alla corte di Spagna, ove la sua opera fu particolarmente difficoltosa, essendo Papa Urbano VIII filofrancese, ma comunque di successo.
Nel 1640, essendo morto senza prole il fratello Evandro, Bernardino divenne primogenito, smise l’abito sacro, si ritirò a Campello e si sposò con la nobile Vittoria Pagani. Generarono sette figli, dei quali quattro morirono bambini. Nel 1651 morì anche la moglie. Nel 1655 il neoeletto Papa Alessandro VII gli offrì di divenire Vescovo, ma Bernardino, compito da questi numerosi lutti familiari, rifiutò. Accettò poi l’incarico di “auditore di consulta” presso la corte del granducato di Toscana, ove rimase dal 1657 al 1658. Morì a Campello nel 1676, lasciando eredi i figli Solone e Paolo, anch’egli letterato illustre.
Paolo fu principe dell’Accademia degli Ottusi. Scrisse molti poemi e molti saggi storici, tra i quali “la Teodora”, la “Gerusalemme Captiva”, la “Albesinda” e l’incompiuta “Conquista del Messico”.
Pompeo, marito di Giacinta Ruspoli, figlia del principe Don Alessandro, guidò, il 16 febbraio 1831, una insurrezione di Spoleto contro lo Stato della Chiesa, che portò all’istituzione di un governo provvisorio di cui si mise a capo. Il 25 febbraio 1831 Pompeo Campello partì per Bologna, a rappresentare la sua città nella “Assemblea delle Provincie Unite”, che il 4 marzo promulgò la Costituzione dichiarando le terre affrancate dal dominio del Papa. Esperienza che durò fino al 26 marzo, quando i rivoluzionari si arresero.
Quando Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) giunse al soglio pontificio chiamò Pompeo Campello come rappresentante della Provincia di Spoleto alla Consulta di Stato. Lo conosceva bene, era Vescovo di Spoleto quando Paolo faceva la rivoluzione ! Pompeo Campello, poi, fu Maestro delle Armi e Ministro della Guerra nel governo Terenzio Mamiani della Rovere. Perdette presto quella carica perché pubblicò un proclama di guerra contro l’Austria, che aveva invaso il ferrarese, senza l’approvazione del Papa. All’instaurarsi della Repubblica Romana, nei cinque mesi del 1849, quando Pio IX fu costretto alla fuga a Gaeta dai moti popolari, Pompeo Campello fu di nuovo Ministro, di parte avversa, ora, nel governo del triumvirato Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi.
Quando i francesi conquistarono Roma e la restituirono al Papa, Pompeo dovette fuggire ed andò a Parigi, per poi tornare a Spoleto dopo la presa da parte dei piemontesi, nel 1861. Fu di nuovo al governo nel 1867, questa volta nel secondo governo di Urbano Rattazzi nel regno unito d’Italia (terzo stato diverso per il quale fu Ministro!!), come Ministro degli Affari Eesteri.
Scrisse poesie e tragedie teatrali.
Anche il figlio di Pompeo, Conte Paolo Campello, fu eletto deputato. Egli era sposato alla cugina dell’imperatore Napoleone III, Maria Bonaparte
Description
Palazzo Campello risale al XVI secolo, essendo stato eretto, per la famiglia Campello, tra il 1597 ed il 1600. Ma si sa che, già dal 1296, Andrea Campello era proprietario di edifici, torri e terreni in questa zona.
Nel XIV secolo Paolo Campello vi aveva una abitazione coronata da merli, come fosse una piccola fortezza.
Nel 1590 il palazzo aveva una maestosa sala d'onore, alta per due piani, con tre finestre per piano. Essa fu demolita nella ristrutturazione dei primi anni del 1800, quando, dal 1793 al 1805, fu costruito anche il giardino verso Monte Luco che, trovandosi dall'altra parte della strada, fu unito al palazzo da un cavalcavia.
Nel 1684 vi fu ospitato Giovan Francesco Albani, il futuro Papa Clemente XI.
Nel 1831 vi dimorò il Principe Napoleone Luigi Bonaparte (futuro Napoleone III), che aveva al tempo 23 anni.
Si narra di un non meglio precisato episodio, qui avvenuto, che riguarda Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792 / 1878). Egli, nativo di Senigallia, fu nominato arcivescovo di Spoleto nel 1827, a soli 35 anni, e tale rimase fino al 1832, quando fu nominato arcivescovo di Imola.
In questi cinque anni a Spoleto si distinse per le capacità diplomatiche. Nel 1831 convinse i generali dello Stato della Chiesa a non attaccare i rivoltosi di Spoleto (capeggiati da Pompeo Campello...) e di Rieti, e a deporre le armi in cambio di soldi e passaporti. Indubbiamente salvò così molte vite. La sua la salvò fuggendo da Spoleto a piedi attraverso Patrico e Sensati, o almeno così racconta la leggenda.
Inoltre pare che, nello stesso anno, salvò la vita a Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (futuro Napoleone III), che stava per essere fatto prigioniero dagli austriaci, proprio a Palazzo Campello.
Nel 1832 si prodigò anche per organizzare i soccorsi e la ricostruzione dopo il devastante terremoto del 13 gennaio, e perciò riscosse grande gratitudine dalla popolazione.
Fu eletto Papa col nome di Pio IX nel 1846 e morì nel 1878, realizzando così, con 31 anni e quasi 8 mesi. il più lungo pontificato della storia della Chiesa. Fu anche l'ultimo sovrano dello Stato della Chiesa, dato che 8 anni prima della sua morte Roma fu presa e il papato perse definitivamente il potere temporale. Pio IX ed Urbano VIII sono i due Vescovi di Spoleto che poi sono divenuti Papa. Leone XII l'unico papa spoletino di origine.
Si narra anche dei fantasmi che infesterebbero l'ultimo piano, che per questo motivo da tempo non sarebbe più utilizzato per dormire.
Al piano terra di questo palazzo trovò sede la "Ssocietà operaia femminile di mutuo soccorso", istituita nel 1892 dalla principessa Maria Bonaparte Campello, moglie di Paolo. Esisteva già da quasi venti anni la "Luigi Pianciani", ma questa nuova mutua era dedicata alle donne.
AAlla famiglia Campello appartengono Bernardino, (1594 – 1676), Pompeo (1803 – 1884), i suoi fratelli Paolo (prematuramente scomparso) e Solone, ed il figlio di Pompeo, Paolo.
Bernardino, laureato in legge a Perugia, fu letterato e poeta. E Priore di Spoleto. Le sue capacità erano ben conosciute da Papa Urbano VIII, Maffeo Vincenzo Barberini, che era stato Vescovo di Spoleto dal 1608 al 1617. Questi, appena eletto, nel 1623, lo chiamò alla corte di Roma, con incarichi diplomatici anche presso i Savoia, al seguito di Lorenzo Campeggi, nunzio apostolico e suo maestro, e poi a Urbino, sempre al seguito del Campeggi, presso Francesco Maria II della Rovere, ove, alla morte del Duca, senza figli, curò le pratiche per la devoluzione del Ducato alla Chiesa.
Nel 1632 fu inviato alla corte di Spagna, ove la sua opera fu particolarmente difficoltosa, essendo Papa Urbano VIII filofrancese, ma comunque di successo.
Nel 1640, essendo morto senza prole il fratello Evandro, Bernardino divenne primogenito, smise l’abito sacro, si ritirò a Campello e si sposò con la nobile Vittoria Pagani. Generarono sette figli, dei quali quattro morirono bambini. Nel 1651 morì anche la moglie. Nel 1655 il neoeletto Papa Alessandro VII gli offrì di divenire Vescovo, ma Bernardino, compito da questi numerosi lutti familiari, rifiutò. Accettò poi l’incarico di “auditore di consulta” presso la corte del granducato di Toscana, ove rimase dal 1657 al 1658. Morì a Campello nel 1676, lasciando eredi i figli Solone e Paolo, anch’egli letterato illustre.
Paolo fu principe dell'Accademia degli Ottusi. Scrisse molti poemi e molti saggi storici, tra i quali “la Teodora”, la “Gerusalemme Captiva”, la “Albesinda” e l’incompiuta “Conquista del Messico”.
Pompeo, marito di Giacinta Ruspoli, figlia del principe Don Alessandro, guidò, il 16 febbraio 1831, una insurrezione di Spoleto contro lo Stato della Chiesa, che portò all'istituzione di un governo provvisorio di cui si mise a capo. Il 25 febbraio 1831 Pompeo Campello partì per Bologna, a rappresentare la sua città nella “Assemblea delle Provincie Unite”, che il 4 marzo promulgò la Costituzione dichiarando le terre affrancate dal dominio del Papa. Esperienza che durò fino al 26 marzo, quando i rivoluzionari si arresero.
Quando Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) giunse al soglio pontificio chiamò Pompeo Campello come rappresentante della Provincia di Spoleto alla Consulta di Stato. Lo conosceva bene, era Vescovo di Spoleto quando Paolo faceva la rivoluzione ! Pompeo Campello, poi, fu Maestro delle Armi e Ministro della Guerra nel governo Terenzio Mamiani della Rovere. Perdette presto quella carica perché pubblicò un proclama di guerra contro l’Austria, che aveva invaso il ferrarese, senza l'approvazione del Papa. All’instaurarsi della Repubblica Romana, nei cinque mesi del 1849, quando Pio IX fu costretto alla fuga a Gaeta dai moti popolari, Pompeo Campello fu di nuovo Ministro, di parte avversa, ora, nel governo del triumvirato Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi.
Quando i francesi conquistarono Roma e la restituirono al Papa, Pompeo dovette fuggire ed andò a Parigi, per poi tornare a Spoleto dopo la presa da parte dei piemontesi, nel 1861. Fu di nuovo al governo nel 1867, questa volta nel secondo governo di Urbano Rattazzi nel regno unito d’Italia (terzo stato diverso per il quale fu Ministro!!), come Ministro degli Affari Eesteri.
Scrisse poesie e tragedie teatrali.
Anche il figlio di Pompeo, Conte Paolo Campello, fu eletto deputato. Egli era sposato alla cugina dell’imperatore Napoleone III, Maria Bonaparte