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Palazzo Leti Sansi
- 06/01/2023
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La famiglia Leti, di origine bolognese poi passata al servizio dei Medici, eresse questo palazzo nel XVII secolo sull’area ove sorgeva il “palazzo del Podestà”, quando fu abbandonato il precedente in Via degli Eremiti (vedi).
Il palazzo del podestà era un edificio risalente probabilmente al XIV secolo ed aveva un portico. Quando i Leti comprarono l’area, dopo tre secoli quel palazzo era oramai in rovina e fu definitivamente demolito.
Della famiglia Leti si conoscono Francesco Angelo Leti e sua moglie Marta Scelli, esempio di virtù cristiana e retto vivere.
Giovan Battista Leti, vissuto nel XVIII secolo, che fu cavaliere del Sovrano Ordine Militare di Malta.
Gregorio Leti, vissuto tra il XVII ed il XVII secolo, al contrario personaggio libertino dalla vita avventurosa.
Gregorio studiò a Cosenza presso i gesuiti e quando, a nove anni, rimase orfano di padre, si trasferì a Roma per essere allevato da uno zio, che era in carriera ecclesiastica. Gregorio lo seguì a Milano, Orvieto, Acquapendente. Intorno a 25 anni si emancipò e visse a Venezia, Bologna e Torino, iniziando a scrivere. Nel 1660 si traferì a Ginevra, ove si sposò e divenne calvinista.
Scrisse molte opere, tra le quali “Strage dei riformati innocenti”, “La Vita di Sisto V” e “Teatro Britannico”. I suoi scritti erano satirici e scandalistici, per questo, nel 1669, dovette abbandonare Ginevra, sotto accusa di immoralità. Visse allora in Francia e poi in Inghilterra, ma dovette lasciare anche l’isola perchè i suoi testi erano troppo critici contro i politici. Si recò in Olanda ove morì e ove sua figlia Maria si sposò e stabilì.
La famiglia Leti si estinse agli albori del XIX secolo, ed il palazzo fu comprato dalla famiglia Fiumi e poco dopo da Domenico Sansi, padre dello storico Achille (vedi), che, ovviamente, qui visse.
Visse qui anche Carlo Pietrangeli, archeologo, che, dal 1978, fu direttore dei Musei Vaticani. Nato a Roma da genitori spoletini, Antonio Giuseppe e Maria Antonelli, egli sovraintese i restauri della Cappella Sistina dal 1980 alla conclusione, nel 1994.
Questo palazzo è la storica sede di uno degli Enti più radicati in Spoleto, il Consorzio della Bonificazione Umbra. Fu abbandonato dopo il terremoto del 1997 ma ora è di nuovo in funzione, essendo stato perfettamente restaurato. E’ utilizzato anche per mostre ed esposizioni.
Il portale intagliato è contornato dai blocchi di pietra del piano terreno e tramite un piccolo atrio immette culla corte interna, con la bella fontana (vedi).
Al piano nobile il meraviglioso salone da ballo, totalmente dipinto nelle pareti, nel soffitto e nel camminatoio.
Description
La famiglia Leti, di origine bolognese poi passata al servizio dei Medici, eresse questo palazzo nel XVII secolo sull'area ove sorgeva il "palazzo del Podestà", quando fu abbandonato il precedente in Via degli Eremiti (vedi).
Il palazzo del podestà era un edificio risalente probabilmente al XIV secolo ed aveva un portico. Quando i Leti comprarono l'area, dopo tre secoli quel palazzo era oramai in rovina e fu definitivamente demolito.
Della famiglia Leti si conoscono Francesco Angelo Leti e sua moglie Marta Scelli, esempio di virtù cristiana e retto vivere.
Giovan Battista Leti, vissuto nel XVIII secolo, che fu cavaliere del Sovrano Ordine Militare di Malta.
Gregorio Leti, vissuto tra il XVII ed il XVII secolo, al contrario personaggio libertino dalla vita avventurosa.
Gregorio studiò a Cosenza presso i gesuiti e quando, a nove anni, rimase orfano di padre, si trasferì a Roma per essere allevato da uno zio, che era in carriera ecclesiastica. Gregorio lo seguì a Milano, Orvieto, Acquapendente. Intorno a 25 anni si emancipò e visse a Venezia, Bologna e Torino, iniziando a scrivere. Nel 1660 si traferì a Ginevra, ove si sposò e divenne calvinista.
Scrisse molte opere, tra le quali "Strage dei riformati innocenti", "La Vita di Sisto V" e "Teatro Britannico". I suoi scritti erano satirici e scandalistici, per questo, nel 1669, dovette abbandonare Ginevra, sotto accusa di immoralità. Visse allora in Francia e poi in Inghilterra, ma dovette lasciare anche l'isola perchè i suoi testi erano troppo critici contro i politici. Si recò in Olanda ove morì e ove sua figlia Maria si sposò e stabilì.
La famiglia Leti si estinse agli albori del XIX secolo, ed il palazzo fu comprato dalla famiglia Fiumi e poco dopo da Domenico Sansi, padre dello storico Achille (vedi), che, ovviamente, qui visse.
Visse qui anche Carlo Pietrangeli, archeologo, che, dal 1978, fu direttore dei Musei Vaticani. Nato a Roma da genitori spoletini, Antonio Giuseppe e Maria Antonelli, egli sovraintese i restauri della Cappella Sistina dal 1980 alla conclusione, nel 1994.
Questo palazzo è la storica sede di uno degli Enti più radicati in Spoleto, il Consorzio della Bonificazione Umbra. Fu abbandonato dopo il terremoto del 1997 ma ora è di nuovo in funzione, essendo stato perfettamente restaurato. E' utilizzato anche per mostre ed esposizioni.
Il portale intagliato è contornato dai blocchi di pietra del piano terreno e tramite un piccolo atrio immette culla corte interna, con la bella fontana (vedi).
Al piano nobile il meraviglioso salone da ballo, totalmente dipinto nelle pareti, nel soffitto e nel camminatoio.