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Palazzo Palettoni
- 14/03/2023
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Alfonso Palettoni, di famiglia spoletina, ebbe fortuna durante il pontificato di Urbano VIII Barberini, che lo aveva conosciuto nei nove anni in cui fu Vescovo di Spoleto.
Palettoni fu governatore di Cento (nel 1636-37) e di Fabriano (nel 1643). Poi fu uditore generale dell’esercito pontificio e di Forte Urbano, una grande fortificazione fatta erigere dal Pontefice a Castelfranco dell’Emilia e, ovviamente, intitolato al Papa stesso.
In questo palazzo era una ricca collezione di quadri, tra i quali un ritratto di Alfonso eseguito dal Guercino (Giovanni Francesco Barbieri). Vennero lasciati in eredità, nel 1803, ai Gesuiti di Spoleto dall’ultimo discendente della famiglia, Giovanni Battista Palettoni. Ora sono nella raccolta della Pinacoteca Comunale di Spoleto.
In questo palazzo, dall’androne preceduto da un cortile interno, fu ospite, nel 1699, la Regina di Polonia, Marie Casimire Louise de la Grange d’Arquien, allora già vedova del Re Jan Sobiesky (Giovanni III).
Description
Alfonso Palettoni, di famiglia spoletina, ebbe fortuna durante il pontificato di Urbano VIII Barberini, che lo aveva conosciuto nei nove anni in cui fu Vescovo di Spoleto.
Palettoni fu governatore di Cento (nel 1636-37) e di Fabriano (nel 1643). Poi fu uditore generale dell’esercito pontificio e di Forte Urbano, una grande fortificazione fatta erigere dal Pontefice a Castelfranco dell’Emilia e, ovviamente, intitolato al Papa stesso.
In questo palazzo era una ricca collezione di quadri, tra i quali un ritratto di Alfonso eseguito dal Guercino (Giovanni Francesco Barbieri). Vennero lasciati in eredità, nel 1803, ai Gesuiti di Spoleto dall'ultimo discendente della famiglia, Giovanni Battista Palettoni. Ora sono nella raccolta della Pinacoteca Comunale di Spoleto.
In questo palazzo, dall'androne preceduto da un cortile interno, fu ospite, nel 1699, la Regina di Polonia, Marie Casimire Louise de la Grange d'Arquien, allora già vedova del Re Jan Sobiesky (Giovanni III).