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Palazzo Racani Arroni
- 06/01/2023
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€0,00
Il palazzo incornicia sulla destra, scendendo, la meravigliosa scalinata che porta al Duomo di Spoleto.
Risale ai primi anni del XVI secolo, costruito per iniziativa della famiglia Racani, probabilmente per iniziativa di Bartolomeo Racani, funzionario del Comune. Sebastiano e Bartolomeo Racani, fratelli, guadagnarono grandissime cifre dal commercio dello zafferano, e poterono così comprare gli edifici preesistenti, ristrutturali ed unirli.
Passò poi in proprietà ai Brancaleoni prima, ai Vari poi ed infine agli Arroni.
Il palazzo ivi preesistente fu “tagliato” (tra il XII ed il XIII secolo) per realizzare Via dell’Arringo. Quindi, probabilmente, non è un palazzo costruito da zero, ma un riadattamento dei resti del precedente.
La facciata aveva una serie di graffiti, probabilmente opera di Giovanni da Spoleto, risalenti ai primi anni del 1500, di cui, purtroppo, oggi rimangono poche tracce. Un tentativo di ricostruirlo è pubblicato sul sito del Centro Studi Alto Medioevo:
https://www.cisam.org/palazzo-racani-arroni/
Giovanni da Spoleto lavorò con Michelangelo ed è autore degli affreschi della Cappella Eroli in Duomo e di parte degli affreschi dell’abside di S. Maria Assunta ad Arrone.
All’ultimo piano la loggia potrebbe essere opera degli architetti che realizzarono il loggiato del Duomo: Antonio Barocci e Pippo da Firenze.
Aveva anche un sistema di pluviali in oro, che fu asportato nel XIX secolo.
All’interno, nell’androne, un bellissimo ninfeo.
Il palazzo è stato sottoposto a numerosi restauri: nel 1899 a spese dello Stato e sotto la direzione di G. Moscatelli. Poi nel 1977 a cura della Coo.Be.C.
Description
Il palazzo incornicia sulla destra, scendendo, la meravigliosa scalinata che porta al Duomo di Spoleto.
Risale ai primi anni del XVI secolo, costruito per iniziativa della famiglia Racani, probabilmente per iniziativa di Bartolomeo Racani, funzionario del Comune. Sebastiano e Bartolomeo Racani, fratelli, guadagnarono grandissime cifre dal commercio dello zafferano, e poterono così comprare gli edifici preesistenti, ristrutturali ed unirli.
Passò poi in proprietà ai Brancaleoni prima, ai Vari poi ed infine agli Arroni.
Il palazzo ivi preesistente fu "tagliato" (tra il XII ed il XIII secolo) per realizzare Via dell'Arringo. Quindi, probabilmente, non è un palazzo costruito da zero, ma un riadattamento dei resti del precedente.
La facciata aveva una serie di graffiti, probabilmente opera di Giovanni da Spoleto, risalenti ai primi anni del 1500, di cui, purtroppo, oggi rimangono poche tracce. Un tentativo di ricostruirlo è pubblicato sul sito del Centro Studi Alto Medioevo:
https://www.cisam.org/palazzo-racani-arroni/
Giovanni da Spoleto lavorò con Michelangelo ed è autore degli affreschi della Cappella Eroli in Duomo e di parte degli affreschi dell'abside di S. Maria Assunta ad Arrone.
All'ultimo piano la loggia potrebbe essere opera degli architetti che realizzarono il loggiato del Duomo: Antonio Barocci e Pippo da Firenze.
Aveva anche un sistema di pluviali in oro, che fu asportato nel XIX secolo.
All'interno, nell'androne, un bellissimo ninfeo.
Il palazzo è stato sottoposto a numerosi restauri: nel 1899 a spese dello Stato e sotto la direzione di G. Moscatelli. Poi nel 1977 a cura della Coo.Be.C.