Santissima Icona

  • Santissima Icona

    • Santissima Icona 22/01/2023
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Tra i segreti di Spoleto, di certo è il più noto.

Questa tavoletta bizantina del XI/XII secolo, di tratto mediocre, racchiude in sé una altissima valenza storica e e devozionale.

Ricorda e testimonia lo storico attacco che Federico Barbarossa (Federico I Hohenstaufen) mosse a Spoleto il 20 luglio del 1155, in quanto il “Fodrum”, la tassa che pretendeva, gli venne pagato con moneta locale (il baiocco), da lui ritenuta falsa.

Inoltre pare che gli spoletini avessero fatto prigioniero l’ambasciatore. Dopo una settimana di assedio, il 27 luglio del 1155, gli spoletini tentarono una sortita in campo aperto, ed ebbero la peggio. Così le armate del Barbarossa entrarono in città, da Via dell’Assalto, e la distrussero, incendiando anche il Duomo.

Dopo trent’anni, in seguito ad apposite trattative, si giunse alla pace. Così l’imperatore Barbarossa donò a Spoleto, in segno di riappacificazione, la Santissima Icona nel 1185, che la leggenda vuole essere stata dipinta da San Luca.

Essa è custodita in Duomo, nella Cappella Mauri, realizzata nel 1626 al posto della vecchia sagrestia, proprio per ospitare la reliquia, ora contenuta in un reliquiario donato dal Cardinale Cesare Facchinetti nel 1674.

Fu anche rubata, ma rinvenuta e rimessa al suo posto.

Nella ricorrenza dei 700 anni dal dono furono realizzate delle copie ed affisse in vari luoghi della città alta (S. Alò. Via Campo dei Fiori, Via del Seminario, Via del Duomo).

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