Arazzo della Regina Cristina

  • Arazzo della Regina Cristina

    • Arazzo della Regina Cristina 15/11/2024
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Per “Arazzo” intendiamo una rappresentazione, figurativa o astratta, realizzata in tessuto, dominata dalla trama (l’ordito non deve vedersi), destinato ad essere esposto a muro, non posto a pavimento come un tappeto. L’etimologia ci riporta alla città francese di Arras, nel nord della Francia, che ne produceva di meravigliosi.

Abbiamo a Spoleto cinque arazzi venduti ai Collicola dal Cardinale Decio Azzolino, intimo amico ed erede della Regina Cristina di Svezia (vedi “inclite visite”), che li aveva commissionati e li teneva nella sua residenza romana.

I Collicola li misero all’asta nel 1939 e li acquistò il Comune di Spoleto, che li espose a Palazzo Comunale fino al 1997, quando lo sgombero per i danni sismici li spostò nel magazzino di Santo Chiodo.

Uno di essi,  “A verdura con uccelli”, fabbricato a Bruxelles in lana e seta, è ora interamente restaurato, per mezzo dell’ “Art Bonus”, finanziato da nove aziende: Antica Norcineria Ansuini, Coobec, Fabiana Filippi, Italmatch Chemicals,  Meccanotecnica Umbra, Monini, Tulli acqua, Urbani tartufi.
E’ esposto al piano nobile di Palazzo Collicola.

Description

Per "Arazzo" intendiamo una rappresentazione, figurativa o astratta, realizzata in tessuto, dominata dalla trama (l'ordito non deve vedersi), destinato ad essere esposto a muro, non posto a pavimento come un tappeto. L'etimologia ci riporta alla città francese di Arras, nel nord della Francia, che ne produceva di meravigliosi.

Abbiamo a Spoleto cinque arazzi venduti ai Collicola dal Cardinale Decio Azzolino, intimo amico ed erede della Regina Cristina di Svezia (vedi "inclite visite"), che li aveva commissionati e li teneva nella sua residenza romana.

I Collicola li misero all'asta nel 1939 e li acquistò il Comune di Spoleto, che li espose a Palazzo Comunale fino al 1997, quando lo sgombero per i danni sismici li spostò nel magazzino di Santo Chiodo.

Uno di essi,  “A verdura con uccelli”, fabbricato a Bruxelles in lana e seta, è ora interamente restaurato, per mezzo dell’ “Art Bonus”, finanziato da nove aziende: Antica Norcineria Ansuini, Coobec, Fabiana Filippi, Italmatch Chemicals,  Meccanotecnica Umbra, Monini, Tulli acqua, Urbani tartufi.
E' esposto al piano nobile di Palazzo Collicola.

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Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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