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Convento di S. Antonio Abate
- 22/01/2023
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€0,00
All’antico convento, risalente al 1500, si arriva percorrendo a piedi un breve sentiero che si diparte da un tornante posto al chilometro 3,3 della strada di Monteluco oppure dal giro dei condotti.
Sorge accanto ad una chiesa più antica di almeno un secolo, dato che si sa che Papa Alessandro VI, il 15 febbraio 1494 concesse ai Frati Minori dell’Osservanza dell’Umbria di poter accettare la donazione di una Chiesa di Sant’Antonio, presso Monteluco di Spoleto da parte di Pietrosanto, (Piersanto “Saccoccio” Cecili) Giovanni e Antonio di Pierpaolo. Ma con l’impegno di costruirvi un Convento e di celebrare in perpetuo “unum anniversarium” per le anime dei donatori, alla festa di Sant’Antonio.
Il convento era di 22 camere, un refettorio, cucina, cantina e altre stanze. Nella chiesa ci sono ben cinque altari, uno per ciascuna confraternita.
La targa tutt’ora ivi affissa ci racconta che, nel 1867, fu dimora dei soldati Garibaldini in procinto di sostenere la battagli a di Mentana. Poi nel 1870 fu acquistato dalla Società Operaia Luigi Pianciani grazie a cinquanta benefattori (i quali, evidentemente, provvidero a collazionare i fondi).
Tra il 1917 ed il 1919 ospitò i prigionieri di guerra che, proveniente dal carcere di Cassino, furono impiegati per costruire la strada Spoleto Monteluco.
Subì l’ultimo restauro nel 1921. Doveva trattarsi di una struttura molto bella: panoramica su Spoleto, con un bel chiostro, il giardino. All’esterno vi sono anche delle panchine in pietra e, alla uscita, resti di un grande affresco su un apposito muro. L’interno è pericolante ed inaccessibile.
La chiesa, a navata unica, aveva un soffitto ligneo dipinto. Il convento un porticato in pietra.
Ha un sotterraneo, che è probabilmente l’ambiente della preesistente e più antica chiesa.
Description
All'antico convento, risalente al 1500, si arriva percorrendo a piedi un breve sentiero che si diparte da un tornante posto al chilometro 3,3 della strada di Monteluco oppure dal giro dei condotti.
Sorge accanto ad una chiesa più antica di almeno un secolo, dato che si sa che Papa Alessandro VI, il 15 febbraio 1494 concesse ai Frati Minori dell’Osservanza dell’Umbria di poter accettare la donazione di una Chiesa di Sant’Antonio, presso Monteluco di Spoleto da parte di Pietrosanto, (Piersanto "Saccoccio" Cecili) Giovanni e Antonio di Pierpaolo. Ma con l'impegno di costruirvi un Convento e di celebrare in perpetuo “unum anniversarium” per le anime dei donatori, alla festa di Sant’Antonio.
Il convento era di 22 camere, un refettorio, cucina, cantina e altre stanze. Nella chiesa ci sono ben cinque altari, uno per ciascuna confraternita.
La targa tutt'ora ivi affissa ci racconta che, nel 1867, fu dimora dei soldati Garibaldini in procinto di sostenere la battagli a di Mentana. Poi nel 1870 fu acquistato dalla Società Operaia Luigi Pianciani grazie a cinquanta benefattori (i quali, evidentemente, provvidero a collazionare i fondi).
Tra il 1917 ed il 1919 ospitò i prigionieri di guerra che, proveniente dal carcere di Cassino, furono impiegati per costruire la strada Spoleto Monteluco.
Subì l'ultimo restauro nel 1921. Doveva trattarsi di una struttura molto bella: panoramica su Spoleto, con un bel chiostro, il giardino. All'esterno vi sono anche delle panchine in pietra e, alla uscita, resti di un grande affresco su un apposito muro. L'interno è pericolante ed inaccessibile.
La chiesa, a navata unica, aveva un soffitto ligneo dipinto. Il convento un porticato in pietra.
Ha un sotterraneo, che è probabilmente l'ambiente della preesistente e più antica chiesa.