Palazzo degli Eroli

  • Palazzo degli Eroli

    • Palazzo degli Eroli 06/12/2023
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La “dinastia” degli Eroli ebbe grande importanza per circa un secolo a partire dal 1448 (vedi scheda “stemma Eroli sul Vescovado”).

Legati ai tre vescovi narnesi anche la cappella a lato del Duomo (vedi) e la torciera in Via Saffi (vedi).

Il palazzo di loro proprietà  è su Via Filitteria, con lato su Via San Nicolò e retro su Via Quinto Settano.

Risale al XV secolo ed ha un suo pregio nelle finestre e nel portale, in pietra.

Divenne poi palazzo di Adriano Belli, ed ora è delle Suore della Sacra Famiglia.

Adriano Belli (Roma 29 agosto 1877 – Roma 29 gennaio 1963) Adriano Belli nacque a Roma ma da madre spoletina, Elisa Benedetti. Il padre, Carlo, era ternano ma si era stabilito a Roma per occuparsi di antiquariato. I suoi primi tre fratelli erano tutti morti infanti, ed anche Adriano, all’età di un anno circa, mostrò i sintomi di una malattia, per cui fu mandato a Spoleto, per godere di un’aria più sana, ed affidato ad una balia, Regina Frizza, che viveva a PIazza Campello. In effetti guarì !
Si laureò in legge nel 1901 e divenne Avvocato nel 1908. Fu anche Giudice Conciliatore Onorario a Roma, membro del Consiglio dell’Ordine e della commissione per la riforma del Codice Civile, che vide la luce nel 1942 ed è tuttora in vigore.
Ebbe molto successo come avvocato: tra i suoi clienti Pietro Mascagni, Beniamino Gigli, Arturo Toscanini, Giacomo Puccini.
Fu anche musicista, avendo a lungo studiato in conservatorio, direttore d’Orchestra ed organizzatore teatrale. In questa veste organizzò molti spettacoli di beneficenza, per la Croce Rossa, la Compagnia di San Vincenzo, l’Opera di Don Orione ed altre associazioni. ed organizzò concerti su diretto incarico di Papa Benedetto XV e di Papa Pio XI.
Giornalista musicale per mezzo secolo, scrisse per “Corriere d’Italia”, “Avvenire”, “Musica” e “Orfeo”.
E’ l’ideatore ed il fondatore del TLS (Teatro Lirico Sperimentale, 1947, vedi “patrimoni immateriale”).
Fu collaboratore di Menotti nei giorni in cui stava scegliendo la sede del nascente Festival.
Si adoperò per l’ammodernamento del Teatro Nuovo e soprattutto per la riapertura del fatiscente Teatro Caio Melisso. Creò la collezione che porta il suo nome, una volta ospitato nel Teatro stesso, con cimeli del mondo della musica.

Description

La "dinastia" degli Eroli ebbe grande importanza per circa un secolo a partire dal 1448 (vedi scheda "stemma Eroli sul Vescovado").

Legati ai tre vescovi narnesi anche la cappella a lato del Duomo (vedi) e la torciera in Via Saffi (vedi).

Il palazzo di loro proprietà  è su Via Filitteria, con lato su Via San Nicolò e retro su Via Quinto Settano.

Risale al XV secolo ed ha un suo pregio nelle finestre e nel portale, in pietra.

Divenne poi palazzo di Adriano Belli, ed ora è delle Suore della Sacra Famiglia.

Adriano Belli (Roma 29 agosto 1877 – Roma 29 gennaio 1963) Adriano Belli nacque a Roma ma da madre spoletina, Elisa Benedetti. Il padre, Carlo, era ternano ma si era stabilito a Roma per occuparsi di antiquariato. I suoi primi tre fratelli erano tutti morti infanti, ed anche Adriano, all’età di un anno circa, mostrò i sintomi di una malattia, per cui fu mandato a Spoleto, per godere di un’aria più sana, ed affidato ad una balia, Regina Frizza, che viveva a PIazza Campello. In effetti guarì !
Si laureò in legge nel 1901 e divenne Avvocato nel 1908. Fu anche Giudice Conciliatore Onorario a Roma, membro del Consiglio dell’Ordine e della commissione per la riforma del Codice Civile, che vide la luce nel 1942 ed è tuttora in vigore.
Ebbe molto successo come avvocato: tra i suoi clienti Pietro Mascagni, Beniamino Gigli, Arturo Toscanini, Giacomo Puccini.
Fu anche musicista, avendo a lungo studiato in conservatorio, direttore d'Orchestra ed organizzatore teatrale. In questa veste organizzò molti spettacoli di beneficenza, per la Croce Rossa, la Compagnia di San Vincenzo, l’Opera di Don Orione ed altre associazioni. ed organizzò concerti su diretto incarico di Papa Benedetto XV e di Papa Pio XI.
Giornalista musicale per mezzo secolo, scrisse per “Corriere d’Italia”, “Avvenire”, “Musica” e “Orfeo”.
E’ l’ideatore ed il fondatore del TLS (Teatro Lirico Sperimentale, 1947, vedi "patrimoni immateriale").
Fu collaboratore di Menotti nei giorni in cui stava scegliendo la sede del nascente Festival.
Si adoperò per l’ammodernamento del Teatro Nuovo e soprattutto per la riapertura del fatiscente Teatro Caio Melisso. Creò la collezione che porta il suo nome, una volta ospitato nel Teatro stesso, con cimeli del mondo della musica.

Mappa

Mappa fornita da OpenStreetMap.org

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