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Resti di cornice di affresco in Via del Trivio
- 14/03/2023
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Sulla facciata di un palazzo in Via del Trivio era un bellissimo affresco, scomparso da tempo immemore.
Si sa che raffigurava la “processione dei Bianchi”. Il movimento dei Bianchi (o “degli Abati” nacque in seguito ad un miracolo: la “Leggenda dei tre pani“(*), avvenuto il 5 marzo del 1399 a Chieri (Torino). Così, tra il 1300 ed il 1400 migliaia di persone, si parla di oltre 10.000, uomini, donne, bambini, seguendo l’esempio di analoghi movimenti spagnoli e provenzali, si misero in cammino attraverso l’Italia, dal Piemonte a Roma, al moto di “Pace e misericordia”. Indossando vesti bianche facevano penitenza. Non ferendosi a sangue (come i flagellanti del 1260, mossi dal perugino Raniero Fasani), ma attraverso digiuni, astinenze e, appunto, lunghissime processioni, durante le quali recitavano preghiere o cantavano, specialmente un inno, lo Stabat Mater, divenuto poi popolare. Avevano i volti coperti e una croce rossa cucita sulla schiena, seguivano un capo che portava una grossa croce. Diffusero voci di un imminente giudizio divino e narravano visioni della Vergine Maria.
Fu dato loro il nome di “movimento dei Bianchi”. Si dice che dove arrivassero loro si ricomponessero in piena pace dissidi e faide familiari, o personali, durate decenni. Nella sosta ad Assisi si ebbe il miracolo di un bambino che vide la Madonna, la quale chiedeva da fare pace, e che poi si unì alla processione.
Passarono per l’Umbria e Spoleto nel settembre del 1399.
L’apparizione di questa moltitudine adorante suscitò, ovviamente, molta curiosità: per vederli vennero persone fin dalle campagne. Questo fatto è attestato dalla cronaca dello Zampolini e dalle Riformanze comunali nonchè dagli affreschi a Santa Maria dei Servi (Orvieto), Santa Maria a Vallo di Nera, in Santa Maria del Monumento, a Terni e, probabilmente, anche nella Madonna del Castellocchio a Eggi, oltre che a Rieti, Leonessa, Montebuono, Poggio Mirteto. In tutti questi vi è l’immagine della croce greca rossa a punte larghe, che spiccava sulle tuniche bianche.
Erano in quel tempo Papi, contemporaneamente, Pietro de Luna (Benedetto XIII, 1394-1423) eletto ad Avignone e Pietro Tomacelli (Bonifacio IX , 1389-1404) eletto a Roma. Egli dapprima, mentre i “bianchi” si avvicinavano a Roma, diede loro appoggio. Ma quando quella folla raggiunse la città, Bonifacio IXfece bruciare sul rogo il loro capo e gli adepti si dispersero rapidamente.
Per celebrare e ricordare questo passaggio venne edificata la piccola chiesa, appunto, della Madonna della Misericordia, in Piazza del Duomo, che poi fu abbattuta per costruire la Manna d’Oro.
Ora della raffigurazione non rimane nulla, come detto. E la preziosa cornice in stucco che conteneva l’affresco è stata scientemente distrutta per aprire le porte dei due garage. Ne rimane, però, la parte superiore e due lacerti dei lati verticali. Quanto basta per riconoscere un cartiglio centrale, due protomi ai lati, una decorazione asimmetrica: floreale a sinistra e con delle api a destra.
Pubblichiamo una foto dello stato attuale ed una foto d’epoca, ove sopravvive qualche illeggibile traccia.
(*) Miracolo o leggenda “dei tre pani”: ad un contadino, mentre lavorava nel campo, apparve Gesù Cristo, che gli ordinò di buttare il suo pranzo, tre panini, in un laghetto. Mentre quello stava per obbedire ebbe un’altra apparizione, della Madonna. Ella spiegò la simbologia dei tre panini: rappresentavano guerra, fame e peste. E diede un “contrordine”, perchè buttarli nell’acqua avrebbe attirato nella zona queste sciagure. Allora il contadino tornò indietro per tentare di chiedere consiglio a Cristo. Ed ebbe la precisazione di buttare solo un panino, quello che rappresentava la peste. Poichè la Madonna, apparendo, aveva condonato le disgrazie della guerra e della fame. Così il contadino fece, poi, su ordine della Madonna, andò in paese e raccontò il fatto. La gente iniziò ad adunarsi e poi si mise in cammino, formando una processione, la quale si ingrossò sempre di più, fino ad essere la “processione dei Bianchi”.
Description
Sulla facciata di un palazzo in Via del Trivio era un bellissimo affresco, scomparso da tempo immemore.
Si sa che raffigurava la "processione dei Bianchi". Il movimento dei Bianchi (o "degli Abati" nacque in seguito ad un miracolo: la “Leggenda dei tre pani“(*), avvenuto il 5 marzo del 1399 a Chieri (Torino). Così, tra il 1300 ed il 1400 migliaia di persone, si parla di oltre 10.000, uomini, donne, bambini, seguendo l'esempio di analoghi movimenti spagnoli e provenzali, si misero in cammino attraverso l'Italia, dal Piemonte a Roma, al moto di "Pace e misericordia”. Indossando vesti bianche facevano penitenza. Non ferendosi a sangue (come i flagellanti del 1260, mossi dal perugino Raniero Fasani), ma attraverso digiuni, astinenze e, appunto, lunghissime processioni, durante le quali recitavano preghiere o cantavano, specialmente un inno, lo Stabat Mater, divenuto poi popolare. Avevano i volti coperti e una croce rossa cucita sulla schiena, seguivano un capo che portava una grossa croce. Diffusero voci di un imminente giudizio divino e narravano visioni della Vergine Maria.
Fu dato loro il nome di "movimento dei Bianchi". Si dice che dove arrivassero loro si ricomponessero in piena pace dissidi e faide familiari, o personali, durate decenni. Nella sosta ad Assisi si ebbe il miracolo di un bambino che vide la Madonna, la quale chiedeva da fare pace, e che poi si unì alla processione.
Passarono per l'Umbria e Spoleto nel settembre del 1399.
L'apparizione di questa moltitudine adorante suscitò, ovviamente, molta curiosità: per vederli vennero persone fin dalle campagne. Questo fatto è attestato dalla cronaca dello Zampolini e dalle Riformanze comunali nonchè dagli affreschi a Santa Maria dei Servi (Orvieto), Santa Maria a Vallo di Nera, in Santa Maria del Monumento, a Terni e, probabilmente, anche nella Madonna del Castellocchio a Eggi, oltre che a Rieti, Leonessa, Montebuono, Poggio Mirteto. In tutti questi vi è l'immagine della croce greca rossa a punte larghe, che spiccava sulle tuniche bianche.
Erano in quel tempo Papi, contemporaneamente, Pietro de Luna (Benedetto XIII, 1394-1423) eletto ad Avignone e Pietro Tomacelli (Bonifacio IX , 1389-1404) eletto a Roma. Egli dapprima, mentre i "bianchi" si avvicinavano a Roma, diede loro appoggio. Ma quando quella folla raggiunse la città, Bonifacio IXfece bruciare sul rogo il loro capo e gli adepti si dispersero rapidamente.
Per celebrare e ricordare questo passaggio venne edificata la piccola chiesa, appunto, della Madonna della Misericordia, in Piazza del Duomo, che poi fu abbattuta per costruire la Manna d'Oro.
Ora della raffigurazione non rimane nulla, come detto. E la preziosa cornice in stucco che conteneva l'affresco è stata scientemente distrutta per aprire le porte dei due garage. Ne rimane, però, la parte superiore e due lacerti dei lati verticali. Quanto basta per riconoscere un cartiglio centrale, due protomi ai lati, una decorazione asimmetrica: floreale a sinistra e con delle api a destra.
Pubblichiamo una foto dello stato attuale ed una foto d'epoca, ove sopravvive qualche illeggibile traccia.
(*) Miracolo o leggenda "dei tre pani": ad un contadino, mentre lavorava nel campo, apparve Gesù Cristo, che gli ordinò di buttare il suo pranzo, tre panini, in un laghetto. Mentre quello stava per obbedire ebbe un'altra apparizione, della Madonna. Ella spiegò la simbologia dei tre panini: rappresentavano guerra, fame e peste. E diede un "contrordine", perchè buttarli nell'acqua avrebbe attirato nella zona queste sciagure. Allora il contadino tornò indietro per tentare di chiedere consiglio a Cristo. Ed ebbe la precisazione di buttare solo un panino, quello che rappresentava la peste. Poichè la Madonna, apparendo, aveva condonato le disgrazie della guerra e della fame. Così il contadino fece, poi, su ordine della Madonna, andò in paese e raccontò il fatto. La gente iniziò ad adunarsi e poi si mise in cammino, formando una processione, la quale si ingrossò sempre di più, fino ad essere la "processione dei Bianchi".