Via Gregorio Elladio

  • Via Gregorio Elladio

    • Via Gregorio Elladio 05/01/2023
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Questa via congiunge la zona storicamente nevralgica della Torre dell’Olio con Via S. Alò , Via Quinto Settano e infine la via Ponzianina (cioè “Via di Ponziano”, genitivo del Santo Patrono).

Gregorio Ellàdio è un nome “d’arte”, generato da un richiamo classicista alla Ellade, alla Grecia. Il vero nome è Gregorio di Andrea d’Angelo. Era originario di Matrignano, piccolo paese sulla montagna tra Eggi e Spoleto, che ha avuto anche una stazione della ferrovia spoleto Norcia.

Studiò nel convento agostiniano di S. Nicolò (vicino alla via a lui dedicata), dove vestì l’abito sacro. Pierleone Leoni, recandosi al convento, scoprì le capacità di Gregorio e lo prese a ben volere, prestandosi a suo precettore.

Gettata la tonaca Ellàdio, maestro di lettere antiche, fu precettore di Giovanni Dè Medici (Papa Leone X) a Roma e di Lodovico Sforza a Milano. E veniva chiamato dalle più importanti corti, così che, trovandosi per lavoro a Ferrara, conobbe Ludovico Ariosto e ne fu maestro, tanto da essere citato come “Gregorio da Spoleti” nella settima satira al Bembo.

Visse a cavallo tra il 1400 ed il 1500, mori a Lione, ove s’era recato per studio.

Description

Questa via congiunge la zona storicamente nevralgica della Torre dell'Olio con Via S. Alò , Via Quinto Settano e infine la via Ponzianina (cioè "Via di Ponziano", genitivo del Santo Patrono).

Gregorio Ellàdio è un nome "d'arte", generato da un richiamo classicista alla Ellade, alla Grecia. Il vero nome è Gregorio di Andrea d'Angelo. Era originario di Matrignano, piccolo paese sulla montagna tra Eggi e Spoleto, che ha avuto anche una stazione della ferrovia spoleto Norcia.

Studiò nel convento agostiniano di S. Nicolò (vicino alla via a lui dedicata), dove vestì l'abito sacro. Pierleone Leoni, recandosi al convento, scoprì le capacità di Gregorio e lo prese a ben volere, prestandosi a suo precettore.

Gettata la tonaca Ellàdio, maestro di lettere antiche, fu precettore di Giovanni Dè Medici (Papa Leone X) a Roma e di Lodovico Sforza a Milano. E veniva chiamato dalle più importanti corti, così che, trovandosi per lavoro a Ferrara, conobbe Ludovico Ariosto e ne fu maestro, tanto da essere citato come "Gregorio da Spoleti" nella settima satira al Bembo.

Visse a cavallo tra il 1400 ed il 1500, mori a Lione, ove s'era recato per studio.

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