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Palazzo Leoncilli
- 19/02/2023
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Tra Via Saffi, Via dello Spagna e, appunto, vicolo Leoncilli, il grande palazzo Leoncilli è stato costruito in due fasi successive ed comunque incompiuto. Notevoli i due bei portali in Via dello Spagna.
La famiglia Leoncilli annovera Pietrino Orsini Leoncilli, che fu un famoso bandito, e, nel 1580, fu autore di un gesto raccontato da Carlo Bandini in “La Rocca di Spoleto”. Dopo essere stato a combattere in Spagna, Portogallo e nelle Fiandre, tornò a Spoleto col proposito di uccidere Alimento Martani e Simone Soldoni. I due si rifugiarono nella inespugnabile Rocca. Allo Pietrino (o Petrino) mando a dire alle guardie che si trovava in un certo luogo. Le guardie andarono per arrestarlo ma furono sorprese e catturate. Al che Petrino andò alla Rocca, di notte, col comandante delle guardie e lo obbligò a farsi riconoscere ed aprire. Entrò e massacrò le sue vittime, per poi esporne le teste sulla fontana di piazza (del mercato). Fu poi cacciato dalla città dal Cardinale Sforza, inviato qui appositamente per liberare la città dal bandito, che fu braccato al punto da dover fuggire nelle Fiandre, poi in Spagna, al servizio del Cardinale Ascanio Colonna, vice-re d’Aragona, e quindi in Portogallo. Torno in Italia nel 1640, a ben settantaquattro anni, riuscendo ad ottenere dal Duca di Parma i feudi di Leonessa e Città Ducale. E, ad ottanta anni, riprese moglie ! Comunque, nonostante una vita avventurosa e pericolosa, morì a ben 93 anni, nel 1650.
Di ben altra stoffa Giacomo Filippo Leoncilli (1572/1613) che fu scrittore in latino ed esperto di diritto. Scrisse la storia di Spoleto in “commentari per l’historia di Spoleto”, opera iniziata dal Bracceschi e completata, su esplicita richiesta del Vescovo Paolo Sanvitale, dal Leoncilli. Ovviamente il vicolo adiacente il palazzo è dedicato a lui e non all’infame fratello !
Description
Tra Via Saffi, Via dello Spagna e, appunto, vicolo Leoncilli, il grande palazzo Leoncilli è stato costruito in due fasi successive ed comunque incompiuto. Notevoli i due bei portali in Via dello Spagna.
La famiglia Leoncilli annovera Pietrino Orsini Leoncilli, che fu un famoso bandito, e, nel 1580, fu autore di un gesto raccontato da Carlo Bandini in "La Rocca di Spoleto". Dopo essere stato a combattere in Spagna, Portogallo e nelle Fiandre, tornò a Spoleto col proposito di uccidere Alimento Martani e Simone Soldoni. I due si rifugiarono nella inespugnabile Rocca. Allo Pietrino (o Petrino) mando a dire alle guardie che si trovava in un certo luogo. Le guardie andarono per arrestarlo ma furono sorprese e catturate. Al che Petrino andò alla Rocca, di notte, col comandante delle guardie e lo obbligò a farsi riconoscere ed aprire. Entrò e massacrò le sue vittime, per poi esporne le teste sulla fontana di piazza (del mercato). Fu poi cacciato dalla città dal Cardinale Sforza, inviato qui appositamente per liberare la città dal bandito, che fu braccato al punto da dover fuggire nelle Fiandre, poi in Spagna, al servizio del Cardinale Ascanio Colonna, vice-re d'Aragona, e quindi in Portogallo. Torno in Italia nel 1640, a ben settantaquattro anni, riuscendo ad ottenere dal Duca di Parma i feudi di Leonessa e Città Ducale. E, ad ottanta anni, riprese moglie ! Comunque, nonostante una vita avventurosa e pericolosa, morì a ben 93 anni, nel 1650.
Di ben altra stoffa Giacomo Filippo Leoncilli (1572/1613) che fu scrittore in latino ed esperto di diritto. Scrisse la storia di Spoleto in “commentari per l’historia di Spoleto”, opera iniziata dal Bracceschi e completata, su esplicita richiesta del Vescovo Paolo Sanvitale, dal Leoncilli. Ovviamente il vicolo adiacente il palazzo è dedicato a lui e non all'infame fratello !