-
A Monteluco il Convento francescano
-
12/01/2023
-
-
€0,00
Il convento che si trova sulla sommità del Monte Luco, è stato fondato da San Francesco in persona, nel 1218, vicino alla preesistente chiesetta di Santa Caterina (vedi).
Egli era molto legato a Spoleto, città della sua conversione, avvenuta nel 1204 (vedi “San Sabino”)-
Vi costruì delle piccole celle con muri fatti di vimini e fango, rami di leccio e calcina. In pratica un passo in avanti rispetto alla residenza nelle grotte. Esse sono visitabili ancora oggi.
In questo convento dimorarono anche altre importanti personalità religiose: Beato Egidio di Assisi, Beato Paolaccio Trinci, San Bernardino da Siena, Beato Francesco da Pavia, Beato Leopoldo da Gaiche (vedi “targa Beato Leopoldo”). Quest’ultimo restaurò e riorganizzò il convento, allora quasi abbandonato, dal 1788 in avanti.
A sinistra, appena entrati, si trova la cappella di San Bernardino (vedi).
A destra del cortiletto la piccola chiesa del convento, che conserva cimeli francescani, e l’altare ed il tabernacolo in legno intagliato. Vi è conservato il corpo del Beato Leopoldo da Gaiche (sopra).
In fondo al cortiletto, a sinistra, l’oratorio di S. Antonio da Padova.
Sono visitabili le sette misere celle, con le porticine piccolissime, fatte di canne e fango, che corrispondono alla descrizione che viene fatta del primitivo insediamento voluto da San Francesco.
Nel cortile il pozzo (vedi): la leggenda narra che S. Francesco a Monteluco indicò il punto ove bisognava scavare il pozzo. I suoi compagni erano scettici, perché il punto si trova più in alto delle zone circostanti. Però lì sgorgò, e sgorga tuttora, effettivamente dell’acqua.
Description
Il convento che si trova sulla sommità del Monte Luco, è stato fondato da San Francesco in persona, nel 1218, vicino alla preesistente chiesetta di Santa Caterina (vedi).
Egli era molto legato a Spoleto, città della sua conversione, avvenuta nel 1204 (vedi "San Sabino")-
Vi costruì delle piccole celle con muri fatti di vimini e fango, rami di leccio e calcina. In pratica un passo in avanti rispetto alla residenza nelle grotte. Esse sono visitabili ancora oggi.
In questo convento dimorarono anche altre importanti personalità religiose: Beato Egidio di Assisi, Beato Paolaccio Trinci, San Bernardino da Siena, Beato Francesco da Pavia, Beato Leopoldo da Gaiche (vedi "targa Beato Leopoldo"). Quest'ultimo restaurò e riorganizzò il convento, allora quasi abbandonato, dal 1788 in avanti.
A sinistra, appena entrati, si trova la cappella di San Bernardino (vedi).
A destra del cortiletto la piccola chiesa del convento, che conserva cimeli francescani, e l'altare ed il tabernacolo in legno intagliato. Vi è conservato il corpo del Beato Leopoldo da Gaiche (sopra).
In fondo al cortiletto, a sinistra, l'oratorio di S. Antonio da Padova.
Sono visitabili le sette misere celle, con le porticine piccolissime, fatte di canne e fango, che corrispondono alla descrizione che viene fatta del primitivo insediamento voluto da San Francesco.
Nel cortile il pozzo (vedi): la leggenda narra che S. Francesco a Monteluco indicò il punto ove bisognava scavare il pozzo. I suoi compagni erano scettici, perché il punto si trova più in alto delle zone circostanti. Però lì sgorgò, e sgorga tuttora, effettivamente dell’acqua.