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Convento francescano di Monteluco
- 12/01/2023
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Il convento che si trova sulla sommità del Monte Luco, è stato fondato da San Francesco in persona, nel 1218, vicino alla preesistente chiesetta di Santa Caterina (vedi).
Egli era molto legato a Spoleto, città della sua conversione, avvenuta nel 1204 (vedi “San Sabino”)
Vi edificò una piccola chiesa dedicandola a Santa Caterina.
Vi costruì delle piccole celle con muri fatti di vimini e fango, rami di leccio e calcina. In pratica un passo in avanti rispetto alla residenza nelle grotte. Esse sono visitabili ancora oggi.
In questo convento dimorarono anche altre importanti personalità religiose: Beato Egidio di Assisi, Beato Paolaccio Trinci, San Bernardino da Siena, Beato Francesco da Pavia, Beato Leopoldo da Gaiche. Quest’ultimo restaurò e riorganizzò il convento, allora quasi abbandonato, dal 1788 in avanti.
Leopoldo da Gaiche, al secolo Giovanni Croci (1732 – 1815). Nacque a Gaiche di Piegaro, nella zona sud del Lago Trasimeno, e morì qui a Monteluco.
E’ stato proclamato beato da Papa Leone XIII nel 1893.
Entrò nei francescani recolletti del convento di Cibottola di Piegaro nel 1752 e nel 1757 venne ordinato sacerdote. Fu impiegato nella predicazione delle missioni popolari e svolse tale ministero in varie zone dello Stato della Chiesa: nel 1768 fu nominato missionario apostolico.
Nella sua predicazione seguiva il metodo di Leonardo da Porto Maurizio, teso a coinvolgere gli ascoltatori con una forte carica emotiva: si presentava avvolto da catene, con una corona di spine sulla testa e si flagellava recitando il Miserere.
A sinistra entrando si trova la cappella di San Bernardino (vedi).
A destra del cortiletto la piccola chiesa del convento, che conserva cimeli francescani, e l’altare ed il tabernacolo in legno intagliato. Vi è conservato il corpo del Beato Leopoldo da Gaiche (sopra).
Una piccola cappella è presente anche all’interno del convento, ed era ornata da una natività del 1500.
Visitabili le sette misere celle, con le porticine piccolissime, fatte di canne e fango, che corrispondono alla descrizione che viene fatta del primitivo insediamento voluto da San Francesco.
Nel cortile il pozzo (vedi): la leggenda narra che S. Francesco indicò il punto ove bisognava scavare il pozzo, ed i suoi compagni erano scettici, perchè il punto si trova più in alto delle zone circostanti. Però lì sgorgò, e sgorga tutt’ora, effettivamente dell’acqua.
Description
Il convento che si trova sulla sommità del Monte Luco, è stato fondato da San Francesco in persona, nel 1218, vicino alla preesistente chiesetta di Santa Caterina (vedi).
Egli era molto legato a Spoleto, città della sua conversione, avvenuta nel 1204 (vedi "San Sabino")
Vi edificò una piccola chiesa dedicandola a Santa Caterina.
Vi costruì delle piccole celle con muri fatti di vimini e fango, rami di leccio e calcina. In pratica un passo in avanti rispetto alla residenza nelle grotte. Esse sono visitabili ancora oggi.
In questo convento dimorarono anche altre importanti personalità religiose: Beato Egidio di Assisi, Beato Paolaccio Trinci, San Bernardino da Siena, Beato Francesco da Pavia, Beato Leopoldo da Gaiche. Quest'ultimo restaurò e riorganizzò il convento, allora quasi abbandonato, dal 1788 in avanti.
Leopoldo da Gaiche, al secolo Giovanni Croci (1732 - 1815). Nacque a Gaiche di Piegaro, nella zona sud del Lago Trasimeno, e morì qui a Monteluco.
E’ stato proclamato beato da Papa Leone XIII nel 1893.
Entrò nei francescani recolletti del convento di Cibottola di Piegaro nel 1752 e nel 1757 venne ordinato sacerdote. Fu impiegato nella predicazione delle missioni popolari e svolse tale ministero in varie zone dello Stato della Chiesa: nel 1768 fu nominato missionario apostolico.
Nella sua predicazione seguiva il metodo di Leonardo da Porto Maurizio, teso a coinvolgere gli ascoltatori con una forte carica emotiva: si presentava avvolto da catene, con una corona di spine sulla testa e si flagellava recitando il Miserere.
A sinistra entrando si trova la cappella di San Bernardino (vedi).
A destra del cortiletto la piccola chiesa del convento, che conserva cimeli francescani, e l'altare ed il tabernacolo in legno intagliato. Vi è conservato il corpo del Beato Leopoldo da Gaiche (sopra).
Una piccola cappella è presente anche all'interno del convento, ed era ornata da una natività del 1500.
Visitabili le sette misere celle, con le porticine piccolissime, fatte di canne e fango, che corrispondono alla descrizione che viene fatta del primitivo insediamento voluto da San Francesco.
Nel cortile il pozzo (vedi): la leggenda narra che S. Francesco indicò il punto ove bisognava scavare il pozzo, ed i suoi compagni erano scettici, perchè il punto si trova più in alto delle zone circostanti. Però lì sgorgò, e sgorga tutt'ora, effettivamente dell'acqua.